Il mondo è un posto oscuro, ma non è sempre evidente. Alcune persone possono continuare la propria vita senza alcun problema. Possono invecchiare, avere figli e morire in completa pace. Altre non sono tanto fortunate ad esser così tranquille.
Alcune persone danno una completa trama di sfortuna e forse compensa tutta la fortuna che gli altri ricevono. (non sapevo come tradurlo, ecco il pezzo: Some people get a whole plot of bad luck and maybe that compensates for all the good luck other’s get)
Mi sembrava di ricevere la peggior sfortuna che si possa ottenere.
Il sole abbagliava i miei occhi, mentre uscivo dall’ospedale con mia madre. Il mio addome faceva ancor molto male. Ero stato abbracciato dal caldo profumo di fiori e pioggia, piuttosto che il prudente profumo di salino e morte.
Il mondo sembrava sempre che mi contaminava. Le brutte cose si nascondevano dietro ogni angolo e le cose cattive si appostavano nelle tenebre. Questa visione può far sembrare anche le cose più semplici, come le farfalle, minacciose. Poteva essere la causa delle mie tante paure. Gli abusi possono farti questo.
Mia madre posò il suo braccio sulla mia spalla, mentre camminavamo verso la macchina. Ero fiacco sotto di lei, rallentando notevolmente. Di conseguenza, entrammo in macchina. “Harry, ti ricordi che ci stiamo trasferendo, vero?”.
Annuì e portai le mie ginocchia al petto. Mi sentivo esposto. Chiusì il finestrino e raggiunsì l’altra parte oltre mamma per chiudere il suo. Abbracciaì le mie ginocchia saldamente.
“Sarà un nuovo inizio. Un nuovo principio. Nessuno dovrà sapere da dove vieni, Harry. Puoi farti degli amici”.
Tremai fortemente e guardai la pioggia scorrere verso il basso sul finestrino. Fingevo che le goccie stesserò gareggiando, qualcosa che io non feci da quando ero giovane. Le guardai scomparire dalla mia vista e due diventarono una nuova.
“Harry, mi stai ascoltando?”.
Annuì di nuovo. Io ascoltavo sempre. Solo sceglievo di non rispondere. Mantenendo la tranquillità salvandomi molte volte e ciò diventò un’abitudine. Mi piace osservare, piuttosto che esser parte di un azione.
Mamma accese la radio, probabilmente sperando che potesse calmarmi. Non lo fece. Chiusì i miei occhi. Fui trasportato in uno stato nullo, lo chiamai così. Non udii niente, non sentii niente, non vidi niente. Andai in una cosa che sentivo da anni. Mamma stava piangendo e aveva la sua mano sulla mia spalla. Io spensi la radio e continuai a guardare fuori dal finestrino.
E’ divertente come delle cose sono rilassanti ed altre no. La musica veniva usata per calmarmi, ma sembrava di non aver alcun effetto. Piuttosto, faceva l’opposto. Io non potevo esser solo nell’oscurità, quando prima la abbracciavo. Io non potevo far tante cose. Oppure, lo sceglievo io.
E’ fantastico come una persona può fotterti così malamente. Come possono frantumare il tuo cuore e continuare a vivere. Come possono rovinare le grandi cose per te. Il mio diciottesimo compleanno l’ho trascorso in un ospedale durante una procedura per salvare la mia vita. Ero fuori al freddo per due giorni. Un compleanno terrificante, vero?
Chiusi i miei occhi e abbracciai il sonno, un posto dove le cose sembrano andar nel verso giusto.
Mamma scosse la mia spalla.
“Harry, Harry, svegliati”. Mi lamentai, cercando di ritornare al mio sogno. Era bellissimo. Ero felice. Mamma se ne prendeva cura. Edward era ancora in giro. Aprii un occhio abbastanza per vedere un piccolo mercato generale e un negozio dell’usato.
“Dove siamo?” farfugliai.
“Newport”.
“Fai questo per uno scopo?”.
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Recovery -HS-
FanfictionHarry styles, un ragazzo attraente con un passato non tanto tale. Tentando di fuggire da esso, sua madre e lui si trasferiscono in una piccola città dove le cose sembrano andar meglio. Harry soffre ricordando a sbalzi il suo passato con il quale spa...