》Chαpter 3

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Forse stavo meglio
quando c'eri tu.
La verità fa male,
le bugie di più.
Sei stronza e bipolare
quindi ti parlo al plurale,
dimmi che tanto mi odi
in entrambi i modi
e non c'è niente da fare.
Perché con te non so mai
con chi sto a parlare,
sei stronza e bipolare.
Tu sei due persone diverse
con la faccia uguale,
sei stronza e bipolare.

🌓

LORENZO POV'S

"Gli occhi verdi sono dovuti a un mutamento nei livelli di melanina..." spiega la professoressa di biologia.

Due lampi color smeraldo di tornano prepotentemente in testa.
Scuoto il capo.

Non ci pensare non ci pensare non ci pensare.

Sono stato un idiota, non avrei dovuto parlarle. Del resto, quante probabilità c'erano che notasse l'entrata del covo?
Minime. Avrei potuto risparmiarmela, potevo far finta di niente.

Perché non l'ho fatto e ho parlato con quella Weasley che ghigna continuamente in modo insopportabile come se mettermi a disagio la divertisse?

Appoggio la testa alla mano annoiato e due iridi verdi prato entrano nel mio campo visivo. Emma.
La osservo per qualche istante con diffidenza e lei ricambia.
Poi succede l'inaspettato.
Lei mi guarda, allude con lo sguardo alla prof, guarda di nuovo me e alza gli occhi al cielo mimando con la mano di spararsi alla tempia.
Per qualche istante rimango immobile.
È stato talmente veloce il tutto che se non fossi sicuro di averlo visto penserei di essermelo inventato.
Agisco d'istinto e, prima ancora di riflettere, le sorrido leggermente annuendo divertito.
Emma in risposta fa una faccia come a dire "Ci tocca" per poi voltarsi e ricominciare a prendere appunti come se niente fosse.

*A quanto pare la Bianchi non è nel gruppo dei barboncini come pensavi*

Continuo a fissarla mentre il mio cervello registra inconsciamente tanti piccoli dettagli.
La lucentezza quasi innaturale dei capelli biondi.
Il modo in cui impugna la biro.
Il tamburellare costante delle unghie lunghe contro la coscia o l'altro braccio.
Scuoto di nuovo la testa, che cazzo mi prende oggi? Faccio una smorfia e ricomincio a mia volta a prendere appunti per poi rinunciarci poco dopo, tanto cazzo mene? Tra due giorni la scuola finisce, possono anche ammazzarsi gli appunti e la professoressa che continua a blaterare di occhi verdi senza avere la minima idea dell'effetto che fa al mio povero cervello.

Fottuta melanina.

Alla fine la giornata passa, in un modo o nell'altro, e io mi chiudo in camera con un certo sollievo.
Solita routine di dis-ingellamento capelli, jeans, maglia di death note, telefono, auricolari e via nei vicoli. Raggiungo il mio covo, faccio la solita procedura per entrare e una volta dentro passo due ore a giocare a League of Legends.
Sulla strada di ritorno ricevo una telefonata.

Chiamata in entrata da:
Pietro il gay

"Ehi bro"

"Ciao sfigato"

"Inculati" risponde con estrema dolcezza facendomi scoppiare a ridere.

Mentre parlo con lui esco dal covo incamminandomi verso casa mia.
Passo davanti a un muro, ma un graffito attira la mia attenzione.
Faccio due passi indietro e mi giro osservandolo.
Raffigura uno scheletro che esce da un armadio, entrambi stilizzati, con una frase sotto. Prima di poterla leggere, una voce mi riscuote.

"Ci sei Lore?" il tono soave di Pietro mi riporta alla realtà.

"Dipende dove sono, se intendi con tua madre allora sì" ghigno rincamminandomi senza più badare al disegno.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora