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"La morte trasforma ogni istante in un elemento di vuoto, assenza di qualcosa che riempiva i tuoi pensieri ed ora non c'è più".

-Stephen Littleword.

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Il ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie non è mai piacevole, soprattutto per me.

Sono quindici minuti – si, li ho contati- che "Mss. Non Ricordo Come" parla e dice cose senza senso.

Continua a sbraitarci contro di smetterla di non ascoltare o di guardarla con l'espressione di tanti pesci morenti, mentre la mia voglia di ucciderla e mandare tutto al diavolo è sempre più forte.

Sostenendo il mento con il dorso della mano, comincio a fare schizzi su un foglio strappato, sovrappensiero.

Ovviamente, i miei pensieri – come da tre mesi a questa parte – continuano ad andare sempre in un' unica direzione.

Marco.

<<Sei veramente bravissima,tesoro>>.

Il mio ragazzo continua a guardarmi con occhi sognanti, mentre intingo il pennello nell'acrilico blu.

Mi giro verso di lui e alzo gli occhi al cielo. <<Hai intenzione di guardarmi fino a quando non finirò ?>>.

<<Beh>>, si sposta leggermente mettendosi a pancia in su con le mani dietro la testa,<<si, se è necessario. Voglio vedere l'opera della mia splendida, dolce e amorevole ragazza completa>>.

Poso il pennello ridacchiando e vado verso di lui, ancora sdraiato.

<<Sai>>,dico mentre mi tira a sé mettendomi su di lui e provocandomi un'altra risatina, <<lo sguardo della mia splendida, dolce e amorevole mammina non sarebbe molto contento di vederti sul mio letto, soprattutto con me addosso>>.

Lui mi guarda sconvolto, come se gli avessi appena detto che un ragno gli sta ballando sulla testa.

<<Ma stiamo insieme da quasi due anni, Auraa!>>.

Sorrido al fatto che mi abbia chiamata per nome: Lo fa sempre quando la pensa diversamente da me.

Gli do un bacio sulla fronte e lo guardo negli occhi. <<Sai quanto mi piacerebbe stare avvinghiata a te e, chi lo sa, fare anche l'amore>>, all'ultima parola vedo una luce di desiderio misto ad affetto nel suo sguardo,<<Ma purtroppo non possiamo, piccolo>>. Lui mi fa una pernacchia in pieno viso – si, come i bambini – e mette il broncio, con gli occhi chiusi e le sopracciglia aggrottate.

Scoppio a ridere e lo vedo spiarmi da un occhio; Ride anche lui, mentre mi prende il viso tra le mani e mi bacia con passione.

<<Odio quando hai ragione>>.Rido ancora una volta contro le sue labbra, mi stacco controvoglia dal suo corpo perfetto e continuo il mio dipinto.

Scuoto la testa, risvegliandomi da quello stato di vuoto in cui cado molto spesso da quando è successo tutto.

Guardo il foglio e il mondo mi crolla addosso: Occhi enormi mi guardano con lo stesso sguardo sognante di quel giorno, contornati da zigomi alti, folti capelli brizzolati e labbra sottili.

E' il viso di Marco.

Balzo in piedi facendo girare tutti i volti dei miei compagni e della professoressa verso di me: Tutti sono sbalorditi dalla mia reazione, mentre raccolgo tutti i miei fogli e li metto a caso dentro lo zaino.

Corro in bagno, mentre il senso di nausea si fa sempre più profondo.

Perchè?

Spingo malamente tutti i ragazzi che mi capitano davanti mentre cammino.

Perchè ogni volta cado in quello stato e comincio a disegnarlo ?

Apro la porta del bagno, mentre sento una voce lontana chiamare – forse urlare – il mio nome.

Che sia un modo per impedire che dimentichi le sue sembianze?

Poggio lo mani sul bordo del water e comincio a vomitare.

Pff, come se potessi mai dimenticare.

Sento una mano afferrarmi i capelli mentre rigetto anche l'anima, ma non ho paura di chi possa essere, so già chi è.

Alessandro.

<<Shh piccolina, respira>>,con l'altra mano mi accarezza la testa, <<calmati Aura, perfavore>>.

Come se fosse facile.

Con tutta la mia forza di volontà cerco di placare i conati, ma quelli lasciano il posto a lacrime.

Lacrime di rabbia, tristezza e impotenza che ho cercato di scacciare via per tre lunghi mesi.

Ale sussulta sentendomi piangere così forte e mi tiene tra le sue massicce braccia,che mi avvolgevano sempre da bambina quando avevo paura del buio.

<<Sfogati piccola>>, dice mentre scivola verso il pavimento stringendomi a sé, <<ci sono io qui, non sei sola>>.

Sento il suo cuore battere forte nel petto mentre vengo scossa dai singhiozzi, ma mi sento ancora peggio per ciò a cui sto pensando.

Lui è qui a stringermi forte, ma io vorrei sentire il cuore di un altro.

Quello che ho amato.

Quello con cui ho fatto l'amore fino a sfinirci a vicenda.

Quello che mi osservava mentre dipingevo.

Quello che potevo baciare e a cui scrivevo lettere d'amore chilometriche.

Solo che non posso più stringerlo, o sentire il suo cuore battere.

Il suo cuore, purtroppo, non batterà mai più.











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⏰ Last updated: Aug 24, 2018 ⏰

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