Larry.
Caldo. Harry sentiva veramente caldo. Troppo, decisamente troppo caldo. Sentiva il corpo andargli in fiamme, le guance quasi gli prudevano, le palpebre iniziarono a sbattere più velocemente per proteggere gli occhi dal sudore, sentiva i polmoni esplodere dato che stava trattenendo l’aria da un tempo indecifrabile. Poi c’era il centro del calore, proprio lì, poco più di una spanna sotto l’ombelico, sentiva il pulsare incessante della vena e i muscoli iniziare a contrarsi per dar vita all’erezione.
Tutto questo a causa di Louis che si stava prendendo beffa del suo autocontrollo fisico e mentale, piazzandogli davanti il suo culo scolpito nel marmo, muovendolo anche in modi sensuali e quasi femminili che lo spedivano sulle stelle. Oltre al calore derivante dal suo corpo si aggiungeva anche quello derivato dai riflettori che vegliavano su di loro, pronti ad illuminarli ad ogni minimo movimento. Louis stava parlando con le fan, sbattendogli davanti al muso le sue natiche fasciate di jeans aderenti.
Diamine perché anche lui si era messo quelli aderenti? Merda, ora era anche nella merda dato che sentiva Tommy iniziare a crescere e con i pantaloni attillati sarebbe stato un gran problema nasconderlo. Finalmente Louis gli si spostò da davanti per scostarsi e girarsi verso di lui e sorridergli in quella maniera che riservava solo per lui. Vide lo sguardo azzurro del castano cadere in basso per poi rialzarsi ad incontrare nuovamente il suo e sorridere ancora di più. Fingendo di sistemarsi i capelli si diede uno sguardo in basso e vide che l’erezione iniziava a vedersi, e neanche poco. Merda. Tornò alla realtà di tutti quando sentì il poderoso grido delle fan e vide le luci spegnersi di colpo.
Agì come da copione senza rendersene veramente conto e solo qualche istante più tardi si rese conto di essere nei camerini, per una breve pausa. “Pensa a qualcosa di poco sexy, pensa a qualcosa di poco sexy.” Continuava a ripetersi camminando in circolo in quella piccola stanza. Però ogni volta che diceva la parola ‘sexy’ la sua mente vagava a Louis e al suo culo fantastico. Scosse la testa deciso a non pensarci veramente più almeno per il resto della serata quando qualcuno bussò alla porta. Diede il permesso di entrare pensando fosse la truccatrice e invece, davanti a lui, si ergeva Louis Tomlinson in tutto i suoi vent’anni di splendore.
“Stai impazzendo” sibilò soltanto con quanta malizia fosse possibile iniettare nella voce. Harry aveva la gola asciutta e non riusciva a dire nulla così le labbra del castano schiusero velocemente quelle del riccio che subito si lascò andare ad un respiro di sollievo per poi concedersi totalmente a Louis. Quest’ultimo intanto aveva preso a massaggiargli il collo, la schiena, i fianchi e le natiche. Portò le mani in avanti fino a scontrarle con l’erezione del giovane ancora protetta dai jeans, al che Harry ebbe un sussulto.
Louis rise. Harry a quel suono cristallino si riscosse da quella specie di trance in cui era caduto non si ricordava nemmeno in che momento preciso della serata. Prese poco delicatamente Louis per i fianchi e lo sbattè al muro, facendo gemere questo di un dolore piacevole. Prese a baciarlo con ancora più foga, mordendogli labbra e lingua, per poi passare al candido collo dove iniziava a presentarsi un sottilissimo velo di barba che si poteva percepire solo con la sensibilità delle labbra. La maglia di Louis finì presto a terra, insieme ai jeans e agli indumenti di Harry. Ora si trovavano entrambi super eccitati, con i membri quasi a strappare il tessuto dei boxer, a fissarsi con estrema malizia. Harry non ci pensò due volte e inziò a togliersi anche i boxer, e, quando rialzò uno sguardo, gli si presentò davanti una visione molto più che divina. Louis era completamente nudo, con il corpo fremente e già imperlato di sudore, una mano posizionata sul petto che molto lentamente scendeva verso il basso, dove ad attenderla c’era un’erezione che puntava lievemente verso l’alto, eccitata, calda solo a vederla, pulsante con la punta infiammata d’eccitazione. Harry ebbe un tremito sotto quella visione.
Si avvicinò a Louis, gli stampò un lieve bacio sulle labbra poi si inginocchiò e iniziò a stuzzicare il membro dell’altro che gemeva nel modo più silenzioso possibile. Con la punta della lingua stuzzicò la punta del membro di Louis per poi leccarlo per tutta la lunghezza, lentamente, e solo alla fine prenderlo tutto completamente in bocca, facendo quasi urlare Louis. Harry, con il membro del castano che gli solleticava la gola, puntò lo sguardò verso l’alto dove incontrò gli occhi azzurri di Louis brillare di desiderio.
Subito iniziò a pompare velocemente, tenendo però ben inchiodato lo sguardo a quello del castano per vedere l’eccitazione di questo crescere e sapere che era tutta opera sua. Louis infilò le dita nei capelli di Harry per dettargli i movimenti che si facevano sempre più veloci. Harry ogni volta si stupiva di quando riusciva ad andare veloce con Louis. Sentì la presa di Louis tra i suoi ricci e capì che stava per venire così si staccò da lui, prese il membro in mano ed aprì la bocca, continuando a pompare manualmente, pronto ad accoglere il seme dell’altro. Instanti dopo Louis invase la bocca di Harry con il suo seme, questo ingoiò tutto, però prima che potesse raccogliere un po’ di sperma che gli era finito sulla guancia, Louis lo fermò e lo lecco. “Ho un buon sapore” disse, a bassa voce, con tono sensuale. Harry sorrise, senza riuscire a trattenersi.
Poi fu la volta di Louis di sbattere Harry contro il muro. Passò subito a lavorare alla sua erezione, bramoso di sentirla dentro di lui. Poco prima che Harry venne si staccò da lui e gli fece riprendere fiato, poi si chinò a novanta per mostrarsi ad Harry e farlo eccitare ancor di più. Il riccio non ci pensò due volte e si avvicinò subito a lui. Gli venne un’idea così posizionò la punta sull’apertura di Louis ma, al contrario di come la pensava quest’ultimo,non lo penetrò subito, fece scorrere una mano lungo il suo fianco per riafferrare saldamente l’erezione del maggiore e iniziare a carezzarglierla dolcemente. “Mi vuoi, Louis?” gli chiese soffiandogli sull’orecchio, per poi leccarlo e morderlo. “Harry…” ansimò Louis, mentre il riccio strusciava la sua erezione contro l’apertura del partner.
“Mi vuoi, Louis? Dimmelo, dimmi che mi vuoi, dimmi quanto intensamente mi vuoi…” continuò all’orecchio di Louis, stringendo di più la presa sul membro. “Si, Harry! Ti voglio in modo insano! E ora scopami prima che vengano a romperci che dobbiamo tornare sul palco!” gridò Louis che non vedeva l’ora di sentirsi un’unica cosa con Harry. Il riccio rise e, continuando a pompare l’asta del maggiore, lo penetrò d’un colpo, facendolo sussultare e strappandogli un breve urletto. “Scusa” gli sussurrò, sapeva che la prima spinta era sempre quella più dolorosa. Iniziò a martellare subito velocemente e fortemente, facendo gemere in modo insano il castano sotto di lui. Sentire i muscoli di Louis contrarsi per l’imminente orgasmo attorno al suo membro mandava Harry in un’estasi tremenda.
Louis stava per venire così si drizzo, facendo combaciare la schiena col petto del riccio che continuava a masturbarlo mentre con l’altra mano lo teneva premuto contro di se. Louis fece scivolare una mano fino le natiche di Harry che strinse fortemente, mentre il piccolo aveva preso a mordere il collo e la spalla di Louis. Louis venne nuovamente poco dopo nella mano del riccio, mentre quest’ultimo lo seguì a ruota inondando Louis con il suo seme caldo. Si afflosciarono a terra stremati e ansimanti, abbracciati.
“Lou” lo chiamò Harry, mentre si rialzavano per vestirsi. “Dimmi Harhar” rispose in tono dolce il maggiore. Harry respirò profondamente mentre si rimetteva la giacca, poi parlò “Voglio fare coming-out” Quelle parole spiazzarono per un momento Louis che alzò lo sguardo dalla lampo dei pantaloni e lo puntò in quello del riccio. “Sei sicuro?” gli chiese. “Non lo so se sono sicuro oppure no, so solo che sono stanco di non poterti guardare, toccare, abbracciare, baciare come voglio io, quando voglio io e dove voglio io” rispose Harry abbassando lo sguardo. “Decidi con calma, non avere fretta, sai già che se vorrai farlo io sarò d’accordo con te” disse Lou, andando ad abbracciare affettuosamente il minore. Le loro labbra si trovarono poco dopo e diedero vita ad un bacio dolce, lento, calmo, dove l’unica cosa che traspariva era amore. Qualcuno bussò alla porta, segno che dovevano andare.
Così, di malavoglia, di separarono, giocarono per qualche istante l’uno con le dita dell’altro, si scambiarono un ultimo bacio a stampo e poi uscirono dal camerino.
Il concerto era finito, le ultime note di ‘I want’ erano appena terminate quando nel buio due sguardi rispettivamente azzurro e verde si incontrarono. Quando le luci si alzarono i cinque restarono sul palco per poi abbracciarsi tutti assieme. I due non smettevano di fissarsi negli occhi. Quando sciolsero l’abbraccio Louis andò affianco ad Harry e lo strinse per la vita, sotto lo sguardo lievemente confuso di questo che automaticamente gli cinse le spalle. “Ora” disse Louis sovrastando le grida delle fans. Subito si ritrovò quattro sguardi confusi addosso, il copione era: finire la canzone, ringraziare, salutare, andarsene e non corrispondeva a quello che stava facendo Louis. “Vorrei dare un annuncio importante” continuò. Harry capì immediatamente e non riuscì a trattenersi dal sorridere: Louis stava facendo la cosa giusta e ora si sentiva veramente pronto ad affrontare il mondo insieme a Louis.
Crollò il silenzio nell’Arena, tutti quanti erano stupiti. Anche Liam, Niall e Zayn avevano capito e stavano sorridendo, loro sapevano già tutto da sempre e non se n’erano mai fatti un problema anche perché loro tre si erano fatti una scappatella una volta, quindi…
Louis a quell’improvviso silenzio si sentì morire le parole in gola e non riuscì a dire nulla, riuscì solamente a guardare Harry che lo fissava intensamente. Fu quest’ultimo a dire quella manciata di parole che da quella sera cambiarono le loro viteUna cieca volontà di essere scoperti,
di rendere pubblico il loro segreto per
non doversi più nascondere.
“Io e Louis stiamo assieme” disse,
mentre verde e azzurro si confondevano in una macchia di colori unici. Un boato di grida si sollevò per tutta l’Arena insieme a miriadi d’applausi, i primi quelli degli altri tre componenti della band. Harry vide un luccichio negli occhi di Louis e capì che erano lacrime, lacrime di gioia. Si sentì subito anche lui in procinto di piangere così abbracciò stretto Louis, stringendo il suo corpo a se per sentirlo suo, finalmente, davanti al mondo intero. Dal pubblico di fan in visibilio si sentiva di tutto chi urlava “io lo sapevo!” a chi urlava “dovete sposarvi!” e cose simili, che non fecero che rendere più felici tutti e cinque, non solo i due che finalmente potevano amarsi in pubblico. Sciolto l’abbraccio fecero un ultimo inchino ma, prima di andare dietro le quinte, i due amanti si fermarono al centro esatto del palco e, davanti a migliaia di persone, con le luci che iniziavano ad affievolirsi e la platea che diventava più silenziosa sapendo che stava per accadere, si scambiarono un tenero bacio, incuranti di quello che li aspettava dopo dietro le quinte, ovvero una bella strigliata da parte dei manager, che diede inizio alla storia d’amore più bella di tutti i tempi: Larry Stylinson.
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LARRY STYLINSON.
Short StoryUn concerto, una pausa, un camerino, due amanti costretti a nascondersi, la fine.