Inizierò a volare

24 2 0
                                    

X mamma, papà e la dolce Gemma

Sono qui oggi; seduto sul mio letto a scrivere questa lettera per voi, nella quale vi racconterò in breve la mia vita o meglio i precedenti mesi.
Avevamo cambiato casa dopo anni passati in una catapecchia, trasferendoci in California, precisamente a Los Angeles, la città che ho sempre amato. Ero così entusiasta di iniziare una nuova vita in questa bellissima città.
Però ebbe inizio la scuola e insieme ad essa i problemi, i dubbi e le paure, che sono molto frequenti durante l'adolescenza, ma non ero da solo come nella mia vecchia scuola. Qui ho un'amico, anzi tre, ma il primo è stato Niall Horan, che divenne il mio migliore amico, poi lui mi presentò Liam Payn e Louis Tomlinson, che erano davvero delle brave persone.
Dopo qualche mese trascorso con loro tre, la scuola organizzò una gita di quattro giorni ed ero davvero contento all'idea, perché non avevo mai fatto gite così lunghe. Nel Hotel dovevamo condividere la camera con una persona del nostro stesso sesso, così condivisi la stanza con Louis, ma nessuno era al corrente della mia folle cotta per quel bellissimo ragazzo dagli occhi cristallini, neanche lui.
Una sera particolarmente tranquilla, mi trovavo in stanza da solo, perché Louis era con la sua squadra di calcio. Approfittai di quel momento da solo per aprire il mio diario, perché si, avevo un diario a 17 anni e non me ne vergognavo perché sfortunatamente non avevo nessuno che mi capisse, neanche Niall sarebbe riuscito a capire tutto quello che mi passava per la testa.
Scrissi lì tutto quello che pensavo su Louis e del suo aspetto fisico e anche cose abbastanza intime, ma improvvisamente entrò Louis in stanza con alcuni dei suoi amici. Louis era curioso del mio diario e lo prese con fare scherzoso, però con questo gesto ha violato la mia privacy e mi ha deluso molto, perché non è da lui, ma appena lesse, fece per restituirmelo per evitare che gli altri lo leggessero, ma uno dei suoi amici lo prese e iniziò a leggere ad alta voce tutto quello che avevo scritto.
Colpito dalla vergogna iniziai a piangere e a urlare di restituirmelo, ma era tutto inutile. Michael, il ragazzo più grande che aveva preso il diario, si avvicinò a me con un sorriso inquietante in volto e mi spinse sul letto facendomi sdraiare, così iniziai ad essere confuso, non capivo cosa volessero fare o farmi. Michael ordinò ai suoi amici di legarmi al letto e così iniziai a capire cosa stava per succedere e cercai di liberarmi dalla loro presa, ma non ci riuscì e loro mi legarono con le coperte, dopodiché Michael mi spogliò dei miei pantaloni e dei boxer e sbottonò anche i suoi jeans, mentre io mi dimenavo in cerca di qualcosa per slegarmi. Louis in tutto ciò era di fronte a noi impalato con il viso pallido, ma senza fare niente.
Michael si abbassò i boxer e...iniziò a stuprarmi, lo fece con così tanta violenza da farmi del male, un male assurdo che non dimenticherò mai, così iniziai urlare per il forte dolore. Per evitare che qualcuno sentisse le mie urla uno dei suoi amici mi mise un fazzoletto in bocca.
Sfortunatamente per me, Michael volle che tutti gli altri mi stuprassero e loro non esitarono affatto, lo fecero e io non riuscivo più a reggere tale dolore che non ero neanche in grado di muovermi, ma quando arrivò il turno di Louis....lui mi guardò con le lacrime agli occhi e mi disse -mi dispiace- per poi scappare, inseguito dagli altri mentre io ero ancora steso lì, legato, con il viso pallido e la fronte colma di sudore che si mescolava con le lacrime di tristezza che mi rigavano il viso ininterrottamente, in quel momento mi sentivo solo, tremendamente triste e strazziatamemte arrabbiato con il mondo, con la mia vita, con Louis, con tutti e non desideravo altro che sparire da quel orribile posto e andare semplicemente a casa fra le braccia dei miei genitori che mi rassicuravano e mi tenevano al sicuro, ma invece ero rimasto steso lì per un ora credo e non riuscivo a trovare il modo di slegarmi e non avevo neanche la forza di urlare aiuto. Poi però ho chiuso gli occhi, perché non riuscivo neanche a pensare, perché in quel momento ero abbattuto.
Quando mi svegliai ero vestito e slegato e tutt'ora sono convinto che sia stato Louis a farlo.
Dopo quella vicenda siamo finalmente tornati e sono corso a casa il più velocemente possibile, anche se avevo parecchi lividi alle gambe e ai fianchi che mi facevano così male da piegarmi in due, ma pur di non fermarmi correvo e correvo con le lacrime di dolore che scendevano e scendevano. Fortunatamente non vi ho trovati a casa e mi sono precipitato in stanza dove ho preso il mio diario e l'ho bruciato con l'accendino, gettandolo, poi, nel cestino e dopo aver pianto a dirotto mi sono seduto sul mio letto, ho preso carta e penna e ho scritto questa lettera con difficoltà e lacrime che hanno bagnato alcune parole, sfocandole, dopodiché ho iniziato a pensare a tutto quello che mi era successo, tutto quello che mi avevano fatto, pensavo... come possono fare una cosa del genere e poi dormire la notte? Non si sentono delle persone insensibili e senza cuore? Non si sono resi conto di quello che avevano fatto a me...un essere umano come loro che prova dei sentimenti CHE LORO HANNO DISTRUTTO IN POCHI SECONDI? NON SI SENTONO DELLE MERDE? Bhe io mi sento una merda, eppure non ho violentato nessuno.
Poi ho pensato a Louis, ho pensato che la nostra amicizia sia stata una farsa, una recita, perché un vero amico che ci tiene, non avrebbe lasciato un ragazzo LEGATO ad un letto e VIOLENTATO dai suoi compagni senza fare NIENTE. Invece Louis lo ha fatto...è restato a guardare TUTTO, finché era arrivato il suo turno per rendere quel momento ancora più strazziante, lui mi ha detto delle inutili scuse che non valgono un cazzo ed è scappato...è scappato via come un codardo pezzo di merda che non ha avuto il coraggio di andare a raccontare quello che mi avevano fatto, ma mi ha lasciato lì da solo, perché infondo lo sono sempre stato, solo.
Infine ho pensato a voi, alla mia famiglia, ho pensato a tutte le volte che non mi avete capito, compreso, ascoltato, ma mi avete ignorato dicendomi "è solo una fase della tua adolescenza" bhe credo che sia importante l'essere ascoltati dalla propria famiglia mentre si supera questa fase no?. Però non vi incolpo, capisco, siete genitori impegnati che fanno di tutto per mantenerci, ma siamo comunque una famiglia. Vi dico solo che avrei preferito più attenzione da parte vostra e meno frasi del tipo "sto lavorando ne parliamo dopo" perché anche se banale, questa frase detta mille volte, mi ha fatto chiudere in me stesso, dicendomi che le mie esperienze e le mie idee erano inutili e nessuno le avrebbe ascoltate.

Purtroppo ho preso la mia decisione.

Dopo aver terminato la lettera mi avvicinerò allo stereo e cliccherò play sulla mia canzone preferita, dopodiché andrò lentamente verso la finestra aperta, afferrerò il bordo con le mani e mi tirerò su, dove inizierò a pensare di nuovo a voi, i miei bellissimi genitori e la mia stupenda sorella che mi vuole un mondo di bene e lo ha sempre dimostrato, al dolore che sto per provocarvi ma che per me finirà.
Una volta in piedi...inizierò a volare...mettendo un "FERMO" alla mia vita per sempre.

Vi voglio bene.
Vostro figlio e fratello,
Harry Styles

Inizierò a Volare // one shot. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora