STORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO!
RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO.
OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI
ƤRIMO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA ƬHƐ ƤRIƝƇƐSS. ||COMPLETO||
Tanto te...
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Esistono mattine che iniziano male e devo dire che a me succede fin troppo spesso. Ogni mattina me ne va sempre almeno una storta e tutto inizia con le maledette sveglie che non suonano. Questa mattina, come al solito non è suonata neanche una delle mie quindici sveglie poste in ogni angolo della mia camera, quindi sono in ritardo. Come al solito. -Mamma, non potevi svegliarmi?- urlo senza uscire dalla stanza. -Come sempre ci ho provato, ma questa missione è impossibile!- Sbuffo sonoramente, scuotendo la testa: prima o poi riuscirò a svegliarmi in orario, ma non è questo il giorno.
Faccio tutto di corsa ed esco di casa pensando al modo più veloce per raggiungere l'università: ho ancora mezz'ora per arrivare. Non ce la farò mai. -Serve un passaggio?- Appena uscita dallo stabile del modesto condominio, mi trovo davanti un ragazzo con un casco integrale su una motocicletta rossa. -Adam, sei il mio eroe!-
Dopo aver percorso un tragitto di venti minuti a cento chilometri orari in curva, siamo nel parcheggio dell'università, nonostante essa normalmente disterebbe quasi un'ora di percorso. -Ho rischiato la vita più di una volta- dico al mio amico, tirandogli un amichevole pugno sul braccio. -Puoi dirlo tranquillamente che non vedi l'ora che io ti dia un passaggio per stringerti al mio possente corpo!- mi prende in giro lui, imitando quei personaggi dei film trash sui quali tanto amiamo ironizzare.
Ammetto che nei primi anni di scuole medie mi ero presa una cotta pazzesca per lui, nonostante l'acne che gli ricopriva la faccia e l'essere un bambino fin troppo smunto. È sempre stato l'unico a prendermi in simpatia, a farmi ridere, a proteggermi ed era già molto intelligente. Per sua fortuna, con gli anni e una buona scorta di medicine, l'acne gli è passata, la pubertà gli ha donato tutti i centimetri di cui aveva bisogno, forse anche qualcuno in più e la palestra alla quale è iscritto da anni ha dato i suoi frutti. Ora quando passa ogni ragazza si volta per ammirare i suoi lunghi capelli biondi sempre pettinati in un codino, la sua barba curata, le sue spalle larghe e i suoi bicipiti, soprattutto in estate e sarei una bugiarda se dicessi di non averci fatto neanche un pensierino, nonostante la mia cotta nei suoi confronti sia svanita da tempo. Per mia fortuna, visto che mi ha solo vista come la sorellina che non ha mai avuto, ma sempre desiderato.
-Contaci tesoro! Oh, ti prego prendimi e stringimi fino a togliermi il respiro!- esclamo stando al gioco, cercando di fare la svenevole. Dalla sua faccia contorta in una risata mal trattenuta deduco di non aver raggiunto il mio scopo e insieme scoppiamo a ridere. -Sarà meglio andare in aula prima che tu riesca ad arrivare in ritardo anche dopo il mio passaggio!- In risposta gli faccio una linguaccia e mi incammino velocemente per superarlo e giungere in aula prima di lui. Arrivo e mi siedo all'incirca a metà dell'aula come mio solito. -Hai studiato per il parziale, vero Char?- Ma di che diamine sta parlando? -Parziale? Quale?- Lo sento borbottare e inizio a preoccuparmi, anche perché mi accorgo solo ora che sono tutti con la testa sui libri per gli ultimi ripassi e che non vola una mosca. Perfetto, dovrò fare il totale. Questa giornata si prospetta proprio un disastro.