17

1.8K 115 44
                                    

• • •
Sorry per rompervi già le scatole ma dovevo informarvi di un cambiamento. Da questo capitolo in poi la focalizzazione e il narratore cambieranno. La focalizzazione sarà zero e il narratore esterno ed onnisciente. Questo cambiamento ha un motivo che forse non tutti coglieranno ma state tranquilli, a fine del libro scriverò un capitolo per rispondere a tutti i vostri dubbi.
Detto questo,
buona lettura.
• • •

Eren passò due giorni così, rinchiuso in casa senza fare nulla. Non pensava, non si era soffermato neanche un minuto per pensare alle parole che aveva detto Levi il giorno prima, non riusciva ad accettarle preferendo pensare ad altro, a qualcos'altro di estremamente banale che lo distraesse da quelle parole che lo perseguitavano.

Si permise di riflettere su cose che mai avevano suscitato in lui interesse, nemmeno il più debole: droga, alcol e sesso.
Naturalmente, sapeva che cosa fossero, sapeva che ad alcune persone creavano una dipendenza e sapeva che se si abusava di esse era molto pericoloso ma apparte questo non sapeva nient'altro, non aveva mai visto nulla e provato nulla o almeno come lo intendeva lui. Sapeva che ciò che Erwin gli aveva fatto si chiamava sesso ma per lui quello non valeva, non era stato così bello come le persone lo descrivevano e perciò per lui automaticamente non valeva più come tale. Pensò al perché le persone ne avevano bisogno, del perché gli dicevano che davano un piacere immenso creandoti dipendenza fino a farti chiedere di più.

Levi era rimasto con Eren per tutto il tempo. Aveva paura che Eren potesse fare qualcosa della quale si sarebbe pentito e allora aveva deciso di controllarlo.
Aveva già avvisato Ciel che prima di parlare su cosa fare avrebbe preferito aspettare un po' di tempo.

Quella sera Eren chiese a Levi se poteva uscire fuori per un po' di tempo con il suo migliore amico, l'unica persona che gli era rimasta accanto, Armin. Era strano che Eren uscisse, forse era la prima volta dopo quasi un anno che aveva deciso di andare in un qualsiasi pub con i suoi pochi amici. Levi accettò sapendo purtroppo come agiva l'associazione ed essendo sicuro che per un po' di tempo non si sarebbe rifatta viva.

Eren uscì di casa e trovò ad aspettarlo Armin con altri loro amici. C'erano anche Jean e, per sua sfortuna, Mikasa.

Andarono tutti insieme in un pub non molto lontano dal suo appartamento. Questo pub, come molti altri, aveva una doppia faccia: fino ad una certa ora era tranquillo poi dopo le undici di sera l'alcol scorreva a fiumi come se fosse l'acqua di una cascata. E ciò quel giorno stava piacendo ad Eren.

Eren decise di prendere un Moscow Mule* e fu subito seguito da Mikasa che prese il suo stesso cocktail. Scelsero un tavolo e andarono a sedersi.

Parlarono tutta la sera di argomenti banali e stupidi tanto quanto loro in quel momento a causa del troppo alcol bevuto. Eren continuava a bere, a chiedere un altro cocktail appena ne finiva uno alla cameriera. Sentiva la testa girare e tutto ciò attorno a lui non gli era molto chiaro. Rispondeva alle domande dei suoi compagni con frasi brevi fermandosi ad ogni parola per ridere.

Solo in un momento fu abbastanza lucido da reagire. Mikasa si era seduta accanto a lui. Tutto il tempo stava incollata alla spalla di Eren abbassando leggermente lo scollo della maglietta per far intravedere di più il seno sperando che lo sguardo di Eren cadesse proprio in quel punto. Notando però che Eren non si era girato verso di lei neanche per sbaglio allora appoggio una sua mano sulla coscia di Eren facendola poi salire lentamente fino ad arrivare quasi all'inguine. Sperava, arrivata fino a quel punto, di sentire la voglia di Eren evidente invece in risposta ebbe tutt'altro.

赤血球愛- EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora