Marinette
Chat si era svegliato a mattina inoltrata.
Sorprendentemente la sua ferita non gli faceva così tanto male - almeno a suo dire.
Io però avevo insistito perchè non si alzasse.
Non volevo assolutamente che riniziasse a sanguinare, o peggio.
Così gli avevo preparato uno spuntino e poi il pranzo, imboccandolo ogni volta.<Guarda che le braccia funzionano benissimo> protestò il ragazzo, sistemandosi la mascherina nera che Plagg gli aveva portato mentre io ero in cucina.
<Dovresti essere felice di avere un'infermiera personale > ribattei soffiando sulla forchetta.
<Tutto ciò è alquanto imbarazzante> mugugnò, mettendo il broncio.
<Su, non lamentarti e apri la bocca>.
Il piccolo kwami nero rise sulla spalla del suo portatore, tenendosi la pancia con le zampine.
<Plagg!> lo rimproverò il biondo.
<È troppo divertente!>.
Chat soffiò tra i denti, poi mi strappò di mano la forchetta.
<Posso arrangiarmi>.
Io rimasi sorpresa da quella reazione così... infantile.
Ridacchiai, porgendogli il piatto.
Andai in cucina e tornai in salotto con un'altro piatto ripieno di maccheroni.
Mi misi a sedere vicino a Chat e iniziai anch'io il mio pranzo.<Mi spieghi cosa è successo durante il colpo?> gli chiesi dopo un po'.
Chat deglutì l'ultimo boccone rumorosamente.
<Principessa, solo perchè sei libera di muoverti per casa non significa che parlerò con te del mio lavoro. Ricorda che ti sto trattenendo qui in attesa del riscatto> disse il giovane, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio.
Io lo allontanai spingendolo delicatamente per il naso.
<E tu ricorda che potrei benissimo andarmene in qualsiasi momento>.
<Come l'ultima volta?> mi prese in giro, facendomi ricordare dei miei precedenti tentativi (falliti) di fuga.
<Stavo solo testando i tuoi sistemi di allarme> mentii. Non mi andava di ammettere che aveva ragione.
<L'hanno ingannato usando Ladybug> si intromise Plagg, riportando il discorso alla mia domanda iniziale.
<Ladybug? In che senso?>.
Chat sospirò, abbandonando il suo pranzo e abbassando lo sguardo.
<Ero riuscito a prendere il quadro senza alcuna fatica, ma poi ho sentito la voce di Ladybug e sono caduto in una trappola> spiegò il biondo, punzecchiando i suoi maccheroni con la forchetta.
<La voce di Ladybug? Deve senz'altro essere stata una registrazione> riflettei tra me e me, arrabbiata per l'atto della polizia. Avevano approfittato del mio alter ego per ingannare Chat. Nonostante la voglia di catturarlo, nemmeno io avrei mai fatto una cosa del genere.
<Probabile, principessa> sorrise tristemente il ragazzo.
<E lo sparo?> indagai. Chat mi stava dando informazioni con il contagocce.
<Il capo della polizia ha sparato per impedirmi di scappare. Sono comunque riuscito a passare in mezzo alle sbarre e a dileguarmi senza farmi notare>.
<Come passare tra le sbarre? Perchè non hai usato il tuo Catacisma?>.
Il ladro fece un'espressione sorpresa. Capii immediatamente che non ci aveva nemmeno pensato ad usare il suo potere speciale. E così aveva finito per peggiorare la situazione.
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Il Gatto e la Coccinella
Hayran KurguParigi è alle prese con un ladro abilissimo e di cui non si sa nulla, se non il suo nome: Chat noir. La polizia non riesce a fronteggiarlo. L' unica che sembra riuscire a tenergli testa è una supereroina arrivata da non si sa dove: Ladybug. Una ser...