Tornerai da me?

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Mi prendo un attimo questo spazio per chiedere scusa in anticipo in caso di eventuali errori grammaticali, e nulla, buona lettura :)


Dimenava i fianchi senza seguire il ritmo della musica, sentiva quella serata speciale, solo sua e dopo la brutta giornata passata se la meritava del tutto.
Appena arrivato, circa un'ora prima, bevve qualche drink, ma senza esagerare; voleva essere spensierato sì, ma voleva anche ricordarsi tutto.
Qualche minuto più tardi sentì delle forti mani poggiarsi sui suoi fianchi ed iniziare a ballare con lui che, senza esitazione, iniziò a dimenare il bacino in direzione dello sconosciuto.
Filippo era di spalle al ragazzo, quindi non poteva vederlo in faccia, ma riusciva a sentire il suo profumo nonostante la folla di persone che li circondava, così decise di girarsi e di avvolgere il collo del ragazzo con le braccia senza smettere di muovere il proprio bacino contro il suo, ma fu allora che si rese conto di chi fosse lo sconosciuto e così smise di ballare guardandolo disgustato:
"Ancora? Ma mi spieghi che cazzo vuoi?"
"Ti prego Fil, ho solo bisogno che tu la smetta di ballare per tutti questi estranei e torni a casa con me."
Filippo lo guardava incredulo, non riusciva a capire perché lo continuava a tormentare dopo ciò che gli aveva fatto passare solo qualche ora prima.
"Perché dovrei Ein? Così puoi continuare ad usarmi come un oggetto solo perché non sai stare solo? Mi dispiace, ma ti conviene trovare qualcun altro." E detto ciò Filippo scappò da quegli occhi che si erano velati di lacrime, gli stessi che lo avevano fatto innamorare ma che, allo stesso tempo, lo avevano distrutto.

Einar è appena rientrato in casa dopo il suo turno mattutino a lavoro, era abbastanza stanco e in più a lavoro non la smettevano di stargli addosso e si voleva sfogare un po', così decise di cercare Filippo che trovò solo una volta entrato in camera da letto. Lo vide disteso su un fianco con tutti i suoi bellissimi capelli sparsi sul cuscino e il viso decisamente rilassato, sorrise. Einar a quel punto decise di svegliarlo nel modo migliore che conosceva: si sdraiò dietro di lui avvolgendo la sua vita con il braccio e se lo tirò contro; iniziò a lasciargli dolci baci sul collo e la sua mano si andò a posare sul cavallo dei pantaloni del più piccolo che a quel gesto emise un mugolio, ma più che di piacere quasi di fastidio, e infatti: "No Ein, non mi va" gli disse mentre toglieva le mani del cubano dal suo corpo.
"Ti prego Fil, è stata una giornata stressante, fammi sfogare un po'" e fu con queste parole che Filippo si staccò definitivamente dal suo corpo per guardarlo basito
"Ah è questo che sono ora? Il tuo pupazzo anti-stress?"
Einar sbarrò gli occhi a quell'affermazione "no Fil, amore dai, sai che non intendevo quello" cercò di rimediare allora, alzandosi. Fece per avvicinarsi al più piccolo ma questo lo bloccò mettendo le mani in avanti, come uno scudo "non toccarmi, e sì che intendevi quello, non saprei spiegarmi cos'altro altrimenti. Sai che quando mi va lo faccio anche di mia spontanea volontà con te."
"Sì ma ora per una volta che va a me lasciamelo fare!"
Filippo a sentire quelle parole sbarrò gli occhi.
"P- per una volta?" balbettò allora, gli occhi che cominciarono a riempirsi di lacrime ma che lui prontamente ricacciò indietro indossando quell'armatura che solo con il cubano era riuscito a togliere. Lo guardò schifato un'ultima volta e poi se ne andò, lasciando Einar insoddisfatto e incazzato, perché lo doveva sempre fraintendere?
Einar quel pomeriggio provò a cercare Filippo, andò in tutti i loro posti più intimi, ma non c'era traccia del ragazzo. Dopo aver visitato anche l'ultimo posto Einar era stanco, stanco di corrergli dietro, stanco di chiamarlo per farsi rispondere dalla segreteria e decise di andare in un qualche locale per distrarsi un po' e fu lì che finalmente vide Filippo

Tornerai da me? /Eiram OS/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora