Ero decisa ,dovevo rincontrare quel ragazzo. Ma dove potevo trovarlo dopotutto non sapevo nulla di lui solo il suo nome e il suo aspetto. Come avrei potuto farcela?
L'unica soluzione era quella di tornare al parco ,magari con un po' di fortuna sarei riuscita a rivederlo. Senza pensarci due volte avvisai mia madre e partii sulla strada, stavolta senza bicicletta ,ero gia abbastanza goffa e non volevo sembrarlo ancora di più
.
Come pensavo non trovai nessuno, ma era anche comprensibile non era la stessa ora di ieri, magari avrei dovuto soltanto essere più precisa con gli orari e lo avrei rivisto.
Decisi comunque di restare, quel luogo mi metteva molta calma e tranquillità, lo adoravo .
La mattina seguente mi svegliai di buon'ora per arrivare puntuale al parco.
Per non insospettire mia madre le dissi che sarei andata a fare una passeggiata con una mia amica che abitava poco distante da me. Ma non era vero, mi recai al solito posto.. nessuno, neanche per le vie c'era qualcuno che gli somigliasse minimamente.
Non ero intenzionata a fallire solo perchè mi era andata male, provai e riprovai ancora per giorni e giorni. NIENTE. Non riuscivo a capacitarmene ,stavo quasi per mollare quando un giorno sbirciai nello spazio in cui ci eravamo visti la prima volta e.. eccolo lì.
Alto, bello e perfetto come sempre.. mi prese il panico! Cosa dovevo fare chiamarlo e farlo venire da me, o andare da lui e semplicemente salutarlo oppure far finta di parlare al telefono nella speranza che mi riconoscesse?
Non avevo idea di che fare ,ma codarda com'ero optai per la terza opzione.
Feci finta di parlare con mia madre e mi incamminai nella sua direzione, iniziai dicendo "si mamma.. certo mamma che sono al parco.. va bene dopo a comprare il pane... si si.. no preferisco gli hamburger.. ok ciao a presto" rimisi giù e gli passai davanti dandogli un occhiata , mi riconobbe e mi salutò allegramente "ciao Sara" " ciao Jake, che ci fai qui?" "ci vengo tutti i giorni" mi rispose.
Cavolo pensai come ho fatto a non vederlo. "davvero? Io anche!" sembrava stupito "non ti ho mai vista.. ti va di fare una passeggiata?" il mio cuore balzò a mille.
"Si" risposi, mi misi al suo fianco con un velo di sudore sulla fronte, e iniziammo a parlare.
"Come va il ginocchio" "bene" risposi con una certa disinvoltura,"Mi fa piacere". Mi decisi a fargli una domanda importante.."tu dove abiti Jake?" era essenziale se volevo incontrarlo ancora. "Alla fine di questa via, una delle ultime case è la mia" fantastico! pensai nella mia mente,abitavamo anche vicini, ma non volevo lasciar vedere il mio entusiasmo perciò risposi semplicemente "Ah ok".
Mi chiese "Quanti anni hai?" Oh no la domanda cruciale, se ne avesse avuti piú di me sarebbe stato impossibile.. Speriamo bene. "13. E tu?" sgranò gli occhi.
"Davvero ne hai 13? Sembravi più grande. Comunque io ne faccio 14 tra poco" ,"Davvero quando?" mi rispose quasi automaticamente "il 29 di luglio" ed io.." ah beh' ,ti farei gli auguri in anticipo ma dicono che porti sfiga lo sai?" "hahaha grazie , puoi farmeli tranquillamente non credo a certe superstizioni.. Comunque per darmi gli auguri un giorno più vicino al mio compleanno il tempo lo avrai. Dato che abitiamo vicini non mancheranno occasioni per vederci".
Il mio cuore ebbe un tuffo, significava che potevamo rivederci, che a lui faceva piacere rivedermi! Per ora era giá tanto. "certo, abiti praticamente dietro l'angolo.. e approposito mi dispiace se ti ha dato disturbo dovermi accompagnare a casa la settimana scorsa" dissi.
"Ma figurati. È stato molto più che un piacere!" parlò facendo un sorriso sghembo, mostrando i denti perfetti. Lo ricambiai ,anche se non si poteva dire che fosse uguale siccome portavo l'apparecchio fisso (trasparente per mia fortuna).
"Prma con chi parlavi al telefono?" mi chiese ad un tratto. "Con mia madre, è superprotettiva e non le va a genio che vada in giro da sola" era vero! Non le stava mai bene niente, tra lei e papà facevano a gara.
"Beh'.. allora che ci facevi qui da sola?" mi sembrava un'interrogatorio "A casa hanno appena finito di fare i lavori, e quindi naturalmente se c'é qualcosa fuori posto DEVE essere colpa mia! Perchè mia sorella è grande e non può lasciare in disordine" dissi con una smorfia mentre imitavo mia madre. Jake rise. Rideva benissimo... Sapevo comunque di aver mentito sulla storia che ci andavo per la pace e tranquillità,anche se contribuiva, il motivo principale era lui, perchè volevo rivederlo.
Mi disse" anche a casa mia è così, un casino totale! Sono il più piccolo di tutti, sia di mia sorella che di mio fratello, è una scocciatura". Era evidente cercava di farmi sentire meglio, apprezzai.
"A noi più piccoli tocca il peggio!" dissi straziata "Già" concordò lui. Era talmente facile parlarci che mi rilassai e mi ci abituai.
Decidemmo di sederci su una panchina poco distante. E intanto mi chiese "Parlami un po' di te cosa ti piace fare?" ero sbalordita di quella domanda non me l'aspettavo! "tutto ció con cui ci si può divertire, di solito mi faccio venire idee strambe ma che alla fine piacciono a tutti!". Fece un risolino "perció sei tu a prendere l'iniziativa?" "nel gruppo di amici che ho ora sono sicuramente la più pazza! Ma anche gli altri hanno molte idee interessanti. Nel gruppo di amici di prima ero sempre io e anche per questo ho deciso di cambiarli". "Hai avuto coraggio, non tutti ne sarebbero capaci" "Più che coraggio parlantina, sono una che fa amicizia in fretta"mi rispose "Hahaha, si si vede, hahaha" " mi fa piacere farti ridere! Ma sto dicendo tutto io parlami anche un po' di te" attesi una risposta da parte sua, ma per il momento silenzio.
Temei di essere stata troppo invadente, finalmente parlò "ecco comincerò a fare le superiori alla scuola Anco Marzio a Ostia. Classico la conosci? " Caspita, bello e pure intelligente, che altro potevo volere dalla vita! "Si,mia sorella va alla succursale , la Briola" "E tu dove pensi di andare alle superiori?" "A dire il vero non lo so, ma scarto scentifico e linguistoco, non li sopporto!" rise ancora "non so darti torto haha" risi anche io era uno spasso stare con lui. Chissà quanto tempo era che parlavamo.
Guardai l'orologio e mi prese un colpo, era tardi molto tardi ,dovevo andarmene. "Oddio scusami tanto, ma devo tornare a casa, il tempo è volato" "tranquilla" mi disse " possiamo vederci domani" mi tremarono le gambe.. Evvai! pensai, "certo, e allora a domani" mi prese tra le sue braccia e mi diede i baci sulle guance mentre io rimanevo immobile "ciao" mi salutò.
Stavo per svenire.. non poteva farmi questo effetto così strano, non provavo niente del genere con nessun'altro ragazzo.
Ma per il momento non mi fermai se fossi arrivata a casa tardi non sarei più potuta uscire e non avrei potuto vedere Jake. Dovevo muovermi!