Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
con il suo animo caritatevole, i lunghi capelli tinti di un nero scuro quanto quello della pece, gli occhi dolci ma che al tempo stesso erano in grado di sviscerarti dentro con il loro innato carisma e con la sua, seppur non amata, posizione famigliare, joohyun risultava incredibilmente lontana ed irraggiungibile, proprio come un treno in corsa, agli occhi dell'ordinaria e semplice seulgi. quest'ultima difatti apparteneva ad una dinastia di ceto medio, la sua casa non era un'immensa villa con giardino, bensì un appartamento sui toni del grigio nella periferia più malfamata di seoul, suo padre non era un nobile discendente da chissà quale famiglia reale, che aveva saputo spendere la propria vita nel più decoroso dei modi, ma un ladro conosciuto per esser tale, e le differenze materne c'erano eccome: se la maggiore, ovvero joohyun, di madre ne aveva, l'altra non ne aveva neanche mai scrutato l'ombra; eppure, nonostante le immense diversità, le due si incontrarono, precisamente nella casa della benestante: una da padrona, l'altra da servitrice. ㅡ
