4|questo è per te

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📍Manama, Bahrein
Aprile 2018


Mi giro e rigiro nel letto da ore ormai, stanotte non ho chiuso occhio nemmeno per cinque minuti e in queste condizioni dovrò affrontare quella che è forse la giornata più importante della mia vita fino ad adesso.
Iniziamo bene.
Quando la sveglia suona io sono già seduta sul bordo del letto da qualche minuto, contenta del fatto che questa interminabile notte sia finalmente passata.
Ho ansia ma soprattutto paura.
Paura di sbagliare, di bruciare sul nascere questa grande opportunità che mi è stata data.
Devo dimostrare sin da subito che non ho nulla da invidiare a nessuno e che merito di stare qui.
Ho il dovere di far vedere a tutti che la Formula 1 non è uno sport per soli uomini come tutti credono ma che anche una donna può fare bene.

Mi alzo dal letto cercando di pensarci il meno possibile per non far salire ancora di più la tensione e vado in bagno per farmi una veloce doccia, per poi vestirmi e scendere al piano di sotto per fare colazione.
Riempio solo una tazza di caffè per svegliarmi un po', ho lo stomaco troppo in subbuglio per riuscire a mangiare qualcosa.

"Deduco dalle tue occhiaie che tu abbia dormito molto stanotte." esclama ironicamente Daniel, osservandomi, dopo essermi seduta di fronte a lui.

"Magari non avessi dormito molto, non ho dormito proprio." rispondo con voce impastata dal sonno, sorseggiando il mio caffè.

"E menomale che non eri una persona ansiosa eh." continua l'australiano sorridendomi.
Max e Carlos non sono ancora scesi, e siamo solo io e lui, insieme a qualche altro pilota con alcuni meccanici seduti negli altri tavoli.
Quando entrambi finiamo la colazione vediamo i due entrare insieme nella sala e venire verso di noi.

"Io vado al circuito, Toto mi ha dato l'appuntamento mezz'ora prima del solito perché dobbiamo chiarire alcune cose.
Ci vediamo nel paddock." esclamo dopo aver salutato mio fratello e Carlos, alzandomi e avviandomi verso l'uscita dell'hotel.
Durante il breve percorso a piedi dall'albergo alla pista alcuni fan mi fermano per delle foto, e devo ammettere che la cosa mi mette abbastanza in imbarazzo.
Non sono abituata a queste cose, è tutto così nuovo per me, e devo ancora abituarmi alla mia fama.

Qualche minuto dopo sono già nel box Mercedes, e appena Toto si accorge della mia presenza viene verso di me, dandomi il buongiorno con una ventina di fogli ricolmi di dati che devo analizzare prima della gara insieme al mio ingegnere di pista.
Questo è uno dei momenti che odio di più, considerando che raramente mi è tornato utile l'aver passato ore intere a studiare telemetrie.

Dopo un po' guardo l'orologio e mi accorgo che manca solo un'ora all'inizio della gara, e l'ansia che mi aveva lasciata per qualche minuto ritorna a farmi compagnia.
Non penso di essere mai stata così tesa, ho assolutamente bisogno di Max in questo momento.

Esco dal box Mercedes, mi dirigo verso l'hospitality e assicurandomi che non mi veda nessuno, entro nella stanza di Max, sapendo che lascia sempre la porta aperta.

"Ma almeno bussare no?" esclama ad alta voce mio fratello, vedendomi entrare.

"Abbassa la voce idiota, ti ricordo che qua nessuno sa di noi e vorrei che continuassero a non saperlo." ribatto guardandolo male, facendolo sbuffare.

"Non torniamo su questo discorso che è meglio.
Comunque, come mai sei qui?
Non devi cambiarti?" domanda, finendo di infilarsi la tuta da gara.

"Ho bisogno di calmarmi e tu sei l'unico che riesce a tranquillizzarmi." continuo arrossendo leggermente, mentre lui sorride.
Apre le braccia e mi ci fiondo dentro, poggiando la testa nell'incavo del suo collo e inalando a pieni polmoni il suo profumo.
Questo semplice abbraccio mi basta per allentare l'ansia e infondermi fiducia.
Potrei restare tra le sue braccia in eterno.

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