He woke up

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5 Dicembre, 2015
T-Boy

L' orologio,sul display del mio telefono, segna mezzanotte. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Lo stomaco vuoto, come quella stanza. Poiché il corpo esanime di mio padre, ogni giorno che passava, prendeva l'aspetto di un cadavere. Così come doveva sembrare il mio, di aspetto.
Non mi sento ancora in forma, ogni tanto sento la necessità di tornare a casa, mangiare qualcosa, farmi una doccia nel mio bagno e soprattutto dormire nel mio letto ma non ci riesco ad andarmene da lì. Sento come una sensazione negativa ogni volta che mi allontano anche solo per andare a prendere qualcosa al distributore. Per questo non ci vado mai ed è sempre Seo che mi porta schifezze o bevande gassate. Oramai ha perfino capito i miei gusti. Sa che la mattina preferisco il salato e la sera tardi quelle schifezze al cioccolato che fanno male al colesterolo solo a guardarle. Mi giro intorno, Seo non c'è. Non che mi importi, anzi la sua presenza non era sempre gradita, ma almeno avrebbe potuto avvisarmi se la sua intenzione era quella di dormire da qualche altra parte.
Comunque non m'importa, approfitto per alzarmi e sgranchirmi le gambe mentre noto sul tavolo infondo alla stanza dei cabaret. Qualcuno degli infermieri si ostinava ancora a portarci da mangiare, mi dava fastidio ma avevo fame. Una fame da lupi. Mi avvicino quindi al tavolo e spero solo di non finire tutto quello che vedo davanti agli occhi.

-Sapevo che ti piacevano-

Quasi mi viene un colpo, ma alla fine è solo quello spocchioso di Seo. È appena entrato nella stanza, il sorriso strafottente di sempre sulle labbra e i capelli un po' troppo in disordine per i suoi standard.

-Hai un aspetto orribile- aggiunge mentre si sdraia sul mio letto.

-Alzati- lo intimo, minacciandolo con quello che è un pezzo di focaccia.

-Da quando lavori in un pub?- non so perché abbia tirato fuori quella domanda e soprattutto non ho idea del perché lo sappia. Ma non importa, tanto non gli risponderò.

-Non puoi sdraiarti lì, lo sai- continuo quindi ad insistere sulla questione del letto vuoto accanto quello di papà, ignorando la sua domanda come si deve.

-Avanti Tim, perché fai finta di nulla?- Seo si siede sul mio letto e mi guarda fisso negli occhi. Gli do quindi le spalle e continuo a mangiare la mia focaccia -Non sono affari tuoi- lo so che continuerà a farmi domande, ma non mi sento al cento per cento per tirargli un pugno in faccia e farlo smettere.

-Pensavo facessi ancora quelle cose, per questo quando Key mi ha detto che lavoravi al pub con lei sono rimasto... sorpreso- non sto per nulla bene e comincio a sentire caldo, probabilmente è colpa di Seo che comincia a farmi innervosire perché si ostina a mettersi in mezzo a fatti che non sono suoi. Ma ora ho saputo chi ha fatto la spia.

-Quella stupida- mi lascio sfuggire come se fosse l'unica cosa che potessi fare per sfogare quella rabbia che stava crescendo.

-Stai attento a come parli- la voce di Seo suona dura, mi giro per guardare la sua espressione.

-Io parlo come voglio-

-Non se si tratta dei miei amici- il suo sguardo è fisso nel mio, ha la mascella irrigidita, adesso siamo in due ad essersi innervositi.

-Ah e così adesso Key è una tua amica?- avrei voluto prendere quella faccia da fighetto che aveva e sbatterla al muro per ogni cazzata che aveva detto.

-Key lo è sempre stata- scoppio in una risata isterica -Pensi che non abbia mai sentito o visto nulla, Seo?-

-Penso che tu non sia mai stato sincero, Tim- lo guardo perplesso, che senso aveva quell'affermazione proprio ora? -Non sai di cosa parlo o fai finta di non sapere?- sono ancora più sconcertato e non rispondo.

-È anche colpa tua-

-Come scusa?-

-Ed io ero solo un coglione, ma è per te se Key è stata la mia ragazza ed è sempre per te se io alla fine l'ho lasciata nonostante mi piacesse- Seo si è alzato e mi sta guardando con serietà, sul volto non c'è più nessuna traccia di rabbia o nervosismo, c'è qualcosa che non riesco a comprendere così come quello che mi sta dicendo.

-I m-miei r-r-a-a-gazzi -

Fu un attimo, tutto quello che stavamo dicendo, tutto quello a cui stavamo pensando scomparve in un attimo. Entrambi ci girammo verso il letto di mio padre.

Finalmente si era svegliato.

救い出すよ必ず// I'll Save uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora