Capitolo 19: Oltre

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                                                                                               Lui



< Parlami di te > le chiedo < sei così misteriosa. >

Le tengo gli occhi addosso, mentre lei continua a guardarsi attorno. Mi chiedo se stia bene perché ho come l'impressione che, da quando è entrata qui ed è rimasta sola con me, abbia smesso di respirare.

"Perché è così difficile per lei?"

Gingilla un po' prima di rispondere e non so ancora se lo faccia perché le piace tenermi sulle spine o perché è semplicemente fatta così. Arrivo alla conclusione che, pensare mille volte prima di rispondere a una domanda del genere, è una sua caratteristica.

Mia, ignara di ogni mio pensiero, osserva la sedia alla sua destra e lentamente si accomoda, poggiando il mento sulla sua mano minuscola.

"Devo fare uno sforzo immenso per non attirarla verso di me e stringerla più che posso."

< Cosa vuoi sapere? Non c'è niente di interessante, sai? >

"C'è un mondo da scoprire oltre quella maschera, piano piano entrerò lì. Proprio dentro di te, Bambina."

Faccio spallucce < partiamo da qui, allora. Perché ti dai tanto da fare? >

< Vuoi la verità? >

< Senz'altro. >

Lei aggrotta la fronte e sporge in fuori le labbra, è così espressiva. Osservarla mi piace per questo: una volta che inizi non puoi più farne a meno. Ha così tante sfaccettature che la caratterizzano che è praticamente impossibile non perderci la testa.

< Okay > sussurra poco convinta < sono una schiappa in trigonometria, mi servivano delle ripetizioni. Rischio di perdere l'anno, solo per questa materia di merda. Ti rendi conto? Non volevo far preoccupare i miei. E, comunque, un lavoro mi serviva. Presto potrò finalmente prendere la patente, per cui mi è passata per la testa questa stupida idea del volantino. >

Beh, resto stupito. E' molto più di quello che mi aspettavo ma, quando si tratta di Mia, è sempre così.

< Quindi, fammi capire, hai fatto tutto questo per pagarti le lezioni private? >

Fa spallucce e solleva un sopracciglio < esatto, so che sembra stupido. Ma davvero io non sapevo cos'altro inventarmi... >

< Non è per niente una cosa stupida, Mia.>

Mi guarda come se avessi appena parlato tedesco.

< E' tutt'altro che un idea stupida. > Ripeto, ma lei continua a rimanere in silenzio.

E' così abituata a non prendersi i suoi meriti che non sa nemmeno come rispondermi. Lei, che ha la risposta sempre pronta.

< Per quanto riguarda la trigonometria, Bambina, c'è una cosa che dovresti sapere. >

< Ah si? Ovvero? >

< Sono bravo, davvero molto bravo con la trigonometria. Sono stato eletto miglior studente dell'anno proprio per questa materia tanto odiata. >

Fa' un ghigno < Victor, lascia perdere. Davvero, non è mica un problema tuo. >

Mi mostro indignato < sono stupefatto. Voi ragazzi di oggi... non sapete apprezzare per niente uno che ne sa più di voi. >

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