Capitolo 15 - È pazza.

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"Non posso credere che tu sia rimasta senza parole" dice, guardandomi negli occhi.

A dire la verità neanche io posso credere di essere rimasta senza parole, ma non ci posso fare nulla. È come se avessi appena visto un fantasma. E un po' è così d'altronde. Non credevo di poterla rivedere mai, e soprattutto non pensavo di rivederla in questa situazione.

"Sai una cosa? Ti ho punito così tante volte che ormai non so più che farti" continua, ridendo, facendomi assumere un'espressione confusa.

"Come hai fatto?" Chiedo a voce bassa.

Mary mi sorride, fin troppo felice, e poi si avvicina a me. Alexander scatta subito per mettersi tra di noi, ma l'uomo dietro Mary lo colpisce con un bastone, facendomi sussultare.

"Perché non lo lasciate andare? Lui non c'entra nulla" dico alzando fin troppo la voce.

"Lui resta, è carino" risponde Mary, lanciandogli un bacio.

"Tu stai male" dico accigliandomi, facendola scoppiare a ridere.

Eppure Kyle non aveva fatto cenno a segni di pazzia in lei. Ma quella che vedo davanti a me non è la ragazzina di un tempo, ma solo una vera e propria pazza. E probabilmente è colpa mia. Come sempre.

"Mi ha aiutato il tuo Kyle, ovviamente" dice, continuando a sorridermi.
"Certo, io sono scappata da quel lurido convento in cui TU mi hai rinchiusa, sono venuta qui e lui mi ha accolto praticamente a braccia aperte" continua Mary, serrando la mascella.

"Sai una cosa? È proprio carino" bisbiglia, riprendendo a sorridere.

"Dov'è adesso?" Chiedo, deglutendo silenziosamente.

"Non lo so, ha detto che era troppo occupato, quindi non ha potuto farti la sorpresa con me. Ma vedrai che verrà presto!" Grida, abbracciandomi all'improvviso, facendomi rabbrividire sotto al suo tocco.

"Lasciala" dice Alexander, completamente calmo. E davvero non so come faccia, la voglia di colpire Mary con una pala si fa sempre più forte. E non so come fermarla.

Mi volto verso Alexander, Mary si allontana da me e poi va invece verso di lui.

"Tu sei molto bello, lo sai?" Chiede dolcemente, sorridendo. Alexander gli scoppia praticamente a ridere in faccia.

"Peccato non possa dire lo stesso di te" risponde Alexander, facendomi scappare un sorriso che subito nascondo. Mary lo guarda infuriata, poi esce dalla cella sbattendo la porta, seguita da quell'uomo.

"Stai bene?" Chiede Alexander, avvicinandosi immediatamente a me. Mi accarezza il viso e quando incontro i suoi occhi non so perché ma sento una forte voglia di baciarlo.
Ed è così strano, tutta questa situazione è strana. E io mi sento confusa, troppo.

"Sto bene" rispondo, quasi in un filo di voce. Alexander mi accarezza il labbro inferiore, mi sorride e poi mi guarda negli occhi. Mi guarda per non so quanto tempo, poi lo vedo sospirare quasi rassegnato.

"Posso?" Chiede dolcemente, guardandomi ancora con qui suoi occhi azzurri.

Deglutisco silenziosamente e senza neanche dargli una risposta mi avvicino di più a lui per far incontrare finalmente le nostre labbra.

Non so il perché di questa necessità, non so il perché di nulla. So soltanto che ne avevo davvero bisogno, avevo bisogno di sentirlo vicino a me.

Alexander approfondisce il bacio, mi prende con le sue braccia e mi fa poggiare a cavalcioni su di lui e nel frattempo continua ad accarezzarmi lentamente i capelli, in modo dolce. Fin troppo dolce.

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