Capitolo Cinquantadue.
É il giorno dell'incoronazione.
Nei giorni precedenti i domestici sono stati molto impegnati con la sistemazione delle camere per gli ospiti in arrivo da tutti i paesi alleati, con la pulizia delle camere e la preparazione del banchetto.
Anche Logan è stato impegnato, lo sentivo andar via all'alba e rientrare quando il sole era ormai calato, ma molto probabilmente vuole soltanto non vedermi. Da quando è nato il bambino il suo atteggiamento nei miei confronti è totalmente cambiato, non mi parla, non mi guarda negli occhi... Ed io lo capisco. Non deve essere facile per lui vedere la donna che ama con un altro uomo.
Sospiro e continuo a vestire il piccolo Henry con un comportino bianco, che Douglas mi ha fatto avere per farglielo indossare questo giorno. Inizia a lamentarsi ed io allaccio l'ultimo bottone, prima di prenderlo in braccio e cullarlo.
Douglas ci raggiungeva ogni sera per trascorrere del tempo con noi, ma in questo periodo è stato impegnato con le prove per la cerimonia è riuscito a venire.
Henry si addormenta con la testa sulla mia spalla e lo sistemo nella carrozzina di legno, costruita da mio padre. Indosso il mantello ed esco di casa, chiudendo la porta alle mie spalle, per poi incamminarmi verso la piazza del paese.
I domestici non possono entrare nella cattedrale, potranno soltanto ascoltare il suo discorso finale dalla terrazza. Supero il bosco e mi ritrovo in paese, dove i cittadini hanno decorato le strade con dei festoni colorati e raggiungo la piazza.
Intravedo la mia famiglia camminare davanti a me e li chiamo, attirando la loro attenzione. -Madre, padre!-
Si voltano verso di me e sorridono, avvicinandosi. -Isobel!- esclama Joyce correndo nella mia direzione, per abbracciarmi.
-Ciao piccola- le lascio un bacio tra i capelli e la stringo a me.
-Ciao Henry- saluta il bambino dandogli un tenero bacio sulla guancia.
I miei genitori ci raggiungono e ci avviano insieme verso la piazza. È piena. La terrazza è decorata con dei fiori bianchi, lo stemma della famiglia e la bandiera inglese.
La cerimonia dovrebbe già essere iniziata.
-Dov'è Logan?- mi chiede mio padre.
Scrollo le spalle. -É uscito presto e non è rientrato- non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Mia madre è l'unica della famiglia a a sapere la verità sul bambino, mentire a mio padre mi spezza il cuore, ma è la cosa migliore per tutti.
Il suono di una tromba attira l'attenzione dei presenti, che sollevano lo sguardo verso la terrazza. Hodge, impeccabile come sempre, fa il suo ingresso.
-Cittadini!- esclama alzando il tono della voce. -Con grande onore, ci presento, il Re Douglas I di Inghilterra- le sue labbra si sollevano in un sorriso e si sposta per far spazio a Douglas, il quale fa il suo ingresso.
Il popolo si inginocchia.
-Popolo di Inghilterra!- esclama. -Sono felice di essere qui, nello stesso luogo in cui sono stati i miei predecessori e mio padre. Sarò il vostro Re e, vi prometto, che sarò fedele al mio ruolo. E voi, mio popolo, sarete fedele a me?- chiede, il popolo alza lo sguardo e delle urla di gioia risuonano nella piazza.
Punto gli occhi su di lui; indossa un abito bianco con rifiniture dorate, la corona brilla sulla sua testa, il mantello ricade lungo le sue spalle e stringe lo scettro con una mano. È affiancato da sua madre, che sorride orgogliosa, e dalla Principessa Giselle, elegante, senza un capello fuori posto, mentre alle sue spalle ci sono il duca Samuel, con la Principessina Elena, il Re di Francia e il Principe Maximilian.
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...