«Uffa, non è giusto! Hai vinto tutte e quattro le partite» disse Samantha mettendo il broncio.
«Te l'avevo detto che ero forte» le rispose Lorenzo.
Samantha sorrise. Quel ragazzo le stava molto simpatico.
«Wow, sono già le sette! A che ora devi tornare a casa te?» chiese poi rivolta al ragazzo.
«Veramente la casa che ho qua vicino è mia, i miei genitori sono a Torino»
«Ah. Quindi... Dato che i miei genitori sono a cena fuori potresti rimanere qua a mangiare, no?»
«Cetro, con piacere» rispose lui, entusiasta.
I due si avviarono verso la porta di metallo rossa, salirono le scale ed entrarono nel salotto di Samantha.
La stanza era molto ampia e a destra c'era la cucina, mentre poco più avanti, a sinistra, c'era un grande divano blu e una TV.
Dalla finestra si intravedeva il sole che calava lentamente nel mare, riempiendo il cielo e l'acqua tutto attorno di bagliori rossastri.
«Wow» sussurrò la ragazza, spalancandola e andando sul piccolo balconcino.
Rimasero diversi minuti a guardare quello spettacolo, fino a quando il sole non scomparì definitivamente dietro le onde del mare.
Samantha si girò, andò verso la cucina e si raccolse rapidamente i capelli in una coda.
«Laggiù -disse indicando una mensola- ci sono tutti i DVD che ho. Pensavo che dopo cena potremmo guardare un film, scegli quello che preferisci» disse sorridendo.
Lorenzo annuì e andò subito a guardarli.
«Wow, hai tutta la collezione di Harry Potter! Sei una fan anche tu?» chiese emozionato.
Samantha si girò, con gli occhi che brillavano:
«After all this time?»
«Always»
I due si fissarono intensamente.
«Be', a questo punto mi sembra chiaro cosa guardare» disse Samantha, versando la pasta in due piatti e porgendone uno al ragazzo.
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*Dlin dlon*
I due ragazzi trasalirono.
«Sono arrivati i miei genitori » disse preoccupata Samantha.
«Presto, esci dalla porta di servizio!»
Lorenzo si alzò e corse verso le scale, ma si fermò subito e si voltò verso la ragazza.
«Allora, ehm... A domani» disse timidamente.
«Sì, sì, a domani, ma ora vai!» disse lei, spingendolo giù per gli scalini e correndo verso la porta.
Il ragazzo si precipitò giù, aprì la piccola porta rossa, attraversò il cortile col tavolo da ping-pong e scavalcò agilmente il muro, atterrando sulla morbida sabbia.
Continuò a correre fino a casa sua, poco più avanti, poi entrò, chiuse la porta e si gettò sul divano.
Respirò lentamente, per rallentare i battiti del suo cuore, e lentamente si tirò a sedere.
Si alzò e si trascinò in camera da letto, dove si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte.
Si girò e si rigirò nel tentativo di prendere sonno, ma continuava a pensare a Samantha.
Mi dispiace per l'inattività e so che in questo capitolo non succede quasi nulla di importante, ma Harry Potter dovevo pur infilarlo in qualche modo nella storia :))
PS: Sì, anche io sono una fan di Harry Potter e lo amo troppo fjdiissidj