Capitolo 1

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Un raggio di sole entrò dalla finestra, proiettando quel poco di luce sui miei occhi in modo da farmi svegliare. Mi alzai lentamente, mettendomi seduta per poi stiracchiarmi. Era una calda mattina soleggiata ed io avevo fatto proprio una bella dormita! In quello stesso istante vidi passare mia sorella tutta in ghingheri davanti alla porta della mia stanza, mi guardava in modo così strano... Ehi, aspetta un attimo, perchè è pronta per uscire...non dirmi che.. sposto lo sguardo sulla sveglia, ma era spenta. la controllo meglio: lo sportellino sul retro era aperto e mancavano le batterie. Merda. Presi il cellulare e lo osservai sconcertata per qualche secondo. Erano le 07:40 del 16 Settembre...IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA ED IO ERO GIA' IN RITARDO! Solbazzai dal letto, cadendo. Mia sorella che ancora sostava davanti alla prota scoppio in una fragorosa risata. "Tiffany, perchè diavolo non mi hai svegliata? PERCHE' ALLA MIA SVEGLIA MANCAVANO LE BATTERIE?!" Mentre lei cercava di rispondermi tra una risata e l'altra, io strisciavo verso il bagno. "Mi dispiace, mi servivano le batterie per la mia sveglia..ma mi scocciavo di andarle a comprare, così ho preso le tue." Mi rialzai aprendo la porta de bagno. "Potevi almeno svegliarmi, non ti pare?" Tiffany quasi non mi dava retta, era intenta a legare i capelli. Voleva fare un bel figurone dato che oggi avrebbe iniziato il suo primo anno di liceo.. lo stesso che avrei frequentato io. Finalmente si decise a rispondermi "Eri così carina, mi dispiaceva svegliarti" ...Piccola serpe..Stavo per risponderle, ma mi ricordai che avevo meno di venti minuti per prepararmi, fare colazione, raggiungere la casa della mia migliore amica e poi insieme a lei raggiungere l'istituto. Entrai velocemente in bagno: Doccia veloce, asciugo meglio che posso la mia massa di capelli ricci corvini e poi..mi lascio tentare dall'eyeliner sulla specchiera. Tutto semplice, se fossi una in grado di truccarmi bene in poco tempo! Ma ad ogni modo, dopo qualche tentativo riesco ad ottenere un buon risultato. Torno in camera e prendo i primi vestiti che mi capitano in mano: Una canotta nera, un jeans abbastanza scuro, camicia a quadretti rossa e nera  e poi allaccio ai piedi un paio di converse rosse. Afferro la tracolla e l'appoggio sula spalla. Scendo di corsa di sotto, saluto i miei e noto che Tiffany era già uscita. Figo, sarò io quella in ritardo oggi. Uscendo dalla porta mia madre mi urla qualcosa "Tesoro, oggi io e papà partiamo per quel viaggio di lavoro quindi non ci troverai al tuo ritorno" Non ho il tempo di risponderele, chiudo la porta e guardo l'orologio sul polso; 07:50. Non ci credo, voglio morire. Inizio a correre come una matta, il tragitto per arrivare a casa della mia migliore amica è abbastanza, giusto il tempo per raccontarvi un pò della mia vita. Il mio nome è Miriana, sono una ragazza italiana ma per motivi di lavoro dei miei genitori mi sono trasferita a New York.  All'inzio è stato difficile ambientarsi qui, soprattutto per i vari problemi linguistici ma per mia fortuna sull'aereo trovai una ragazza italiana, parlando con lei scoprì che si sarebbe trasferita poco lontano da casa mia. Oggi lei è la mia migliore amica e senza di lei non so come farei. A proposito di lei, eccomi arrivata davanti alla sua casa.  Busso ed esce una signora, sua madre. Ho un brutto presentimento. "Buongiorno signora, c'è Carla? Dovevamo andare insieme.. " La signora mi interrompe, rispondendomi "Carla è già andata, ha visto che hai ritardato parecchio ed ha deciso di incamminarsi da sola." Saluto la signora e lei rientra in casa, chiudendo la porta. Guardo di nuovo l'orologio: 07:55. MERDA, MERDA, MERDA, MERDA!  Continuo a correre, togliendomi la camicia e appoggiandola sulla tracolla, afferro un elastico dal polso per legare i capelli ma.. TAM. Si rompe. Tutte a me oggi. Lo riattacco con un nodo, in modo da potermi legare i capelli in uno chignon veloce. Corro, corro e corro ..le gambe si rifiutano, cercano di abbandonarmi, ma non potevano farmi questo proprio ORA! Perdo l'equilibrio, sbatto contro qualcuno, la tracolla si apre e cade tutto per terra. Fantastico no?  Dato che avevo tutto  il tempo a disposizione. Raccolsi tutto velocemente, lanciando qualche bestemmia. Riprendo a correre. Ore 07:58, mi trovo a pochi passi dall'ingresso e mi suona il cellulare, è Carla. Rispondo alla telefonata, o almeno ci provo.. anche il cellulare mi abbandona, la chiamata si stacca e spunta la classica scritta da infarto: BATTERIA SCARICA, COLLEGARE IL CARICABATTERIE. Bestemmio in turco. Perchè tutte a me?! Ho perso il conto di tutte le belle figure fatte stamattina. Entro all'interno dell'istituto e mi avvicino  alla mia classe,  ma a pochi cm da essa le gambe mi abbandonano e cado, ovviamente tutti si girano ridendo e facendo battutacce del tipo:'A momenti trovava il petrolio'. Si ammazzassero. Tra tutte le persone noto una ragazza, vestida di verde con i capelli.."biondi", ma più che biondi erano sull'arancio. Bell'abbinamento, capelli arancio che ricadevano su quel vestitino verde in modo da ricordare una pannocchia. Mi rialzo velocemente ed entro in classe, nel momento esatto in cui il professore rriva al mio nome nell'appello. "PRESENTE" Urlo io, con il fiatone per la corsa. Il professore gira di poco il capo verso la porta guardandomi, con un sorrisetto sul viso "Ma buongiorno, finalmente è arrivata? Perchè non resta fuori per un altro pò..diciamo per tutto il resto della MIA ora?" In quel momenento sparì quel ghigno fastidioso e si rigirò, guardando il resgistro. Risposi a mia volta, non potevo restare fuori dopo tutto quello che ho fatto per cercare di non arrivare eccessivamente in ritardo. Guardai l'orolgoio ed erano appena le 08:03 "Avanti professore è il primo giorno e poi.. sono solo le 08:03 mi faccia entrare per questa volta" Il professore sospiro e mi fece cenno con la mano di entrare. Grandioso! Entro e mi avvicino al mio banco, quello vicino a Carla. Lei era già lì, mi guardo come per dire: "Ora facciamo i conti." ed infatti non appena mi sedetti.. "Ehi.."  Non mi diede il tempo di continuare che lei subito mi disse "Uh, grazie per avermi lasciata sulla soglia di casa ad aspettarti per pù di mezz'ora!" Quasi quasi mi faceva paura. "Buongiorno anche a te" Le risposi, ma lei si girò mettendomi il bronciò "Ehi, tu non sai cosa mi è successo stamattina. Quindi calmati e ascolta." Le raccontai tutto e scoppio in un risata, quasi non si faceva beccare dal professore. Essì, lei era fatta così. Bastava prenderla per il verso giusto e lei era pronta a perdonarti per quasiasi cosa.  La conoscevo bene ormai, anche se era passato poco più di un anno e quattro mesi dalla nostra conoscenza. Ad un certo punto bussarono alla porta, tutti fissarono quel punto esatto compreso il professore che rispose "Avanti". La porta si aprì, tutti guardavano senza distogliere lo sguardo. Entrò un uomo che salutò la classe con il classico "Buongiorno" e subito si avvicinò al professore per parlargli di qualcosa. La cosa che più attirò la mia attenzione però fù un'altra: Quattro ragazzi che entrarono e che si fermarono dietro il loro accompagnatore ad osservare la classe. Wow..devo dire che erano abbastanza carini. Mi giro verso Carla e la trovo ad ammirare stupita uno dei ragazzi appena entrati, e come immaginavo aveva perso la testa per il ragazzo riccio. Conoscevo bene la mia migliore amica, andava matta per i ragazzi ricci..anche se il suo fidanzato non lo era. Già a pensarci bene il suo fidanzato non era proprio identico alla sua aspettativa di ragazzo modello. In quel momento i miei pensieri, e Carla, vengono interrotti dalla voce del professore "Ragazzi, questi sono i vostri nuovi compagni di classe, adesso uno ad uno si presenteranno e poi prenderanno posto." Il professore cercò di trasmettere subito ai nuovi studenti la sua figura autoritaria all'interno della classe, ma poco importa fermiamocci un attimo ai nuovi studenti. Uno ad uno si presentarono, comunicando i loro nomi agli altri. Si chiamavano Bradley, Tristan, James e Connor.. ed erano uno più bello dell'altro! Notai che si avvicinavano verso me e Carla, effettivamente gli unici banchi vuoti erano quelli che andavano dalla sinistra della mia amica fino alla finestra. Cavoli, forse tutte le sfortune di quella mattinata erano state ricompensate!  Ad un tratto mi vedo due dita schioccare davanti agli occhi, a quel gesto alzo lo sguardo e vedo uno dei nuovi ragazzi fermo davanti a me, Portava gli occhiali da sole ma potevo benissimo intravedere due occhi color ghiaccio che gli donavano uno sguardo glaciale e pentrante, quasi a voler capire cosa mi passasse per la mente. Dal cappello usciva un ciuffo biondo. Ero morta? Quello era un angelo? Aiuto. Era un vero e proprio spettacolo. Poi si decise a parlare "Credo che questa sia tua" Appoggiò sul mio banco una foto. Un momento, era la foto che tenevo all'interno del mio diario.. non dirmi che.. "Dovresti stare attenta quando cammini, stamattima mi sei venuta addosso e poi sei andata via come se nulla fosse successo." Sembrò voler trattenere una risata che però formò un meraviglioso sorriso sul suo viso. Non risposi.. forse ero ancora stupita da quella visione, forse perchè era l'ennesima figuraccia della giornata...forse un pò tutte e due. Bel primo giorno di scuola, Miriana. 

SPAZIO AUTRICE:
Salve gente! Questa è la mia prima fanfiction, è probabile che ci siano errori e cose simili quindi siate gentili e non giudicatemi subito. Detto questo, vi piace questo capitolo? Ero stanca di vedere storie in cui i protagonisti erano persone ben integrate nella società a cui non succedeva nulla che non fosse perfetto...quindi, ta-dà! Ecco la mia idea! Una ragazza abbastanza Stravagante e sfortunata che deve cercare in tutti i modi di farsi notare per raggiungere il suo obbiettivò. Ci riuscirà? Boh, tutto da vedere! Spero che questo capitolo vi piaccia, baci!

Hi Stranger, I'm a disaster. Can you love me?Where stories live. Discover now