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Mi giro di scatto e mi ritrovo Beatrice davanti agli occhi.
<Dio santo mi hai fatto prendere un colpo!> le dico io quasi urlando.
<shhhhhhh che svegli tutti. Sono le 9. Vieni nella mia stanza.>
<era dove stavo andando...>
<Ora dimmi, DOVE DIAVOLO SEI ANDATO IERI SERA?>mi urla preoccupata.
< io... ehm ero con una ragazza.> dico abbastanza furtivo, pur non avendo niente da nascondere. Alla fine Fabrizio mi ha fatto un grande favore ma sicuramente non vuole farlo sapere in giro. Non si adatterebbe alla sua reputazione di "duro senza sentimenti".
<Dovevi avvisarmi... ti ho cercato per mezz'ora.> conclude lei.
<si sì, scusami... anzi visto che ti ho trovata, devo raccontarti una cosa un po' strana che è successa ieri.>
<Sputa il rospo, non mettermi tutta sta ansia> insiste lei.
<Okay in pratica io... durante il booth... ho baciato una persona. Un maschio.>
<COOOOOOSAAAAAAAA????NO NO ora mi racconti tutto ODDIO ma hai visto chi era? Ti è piaciuto? AAH racconta racconta.> sembra più agitata di me, ma dal quel sorrisetto che le spunta sull'angolo della bocca capisco che inizierà a prendermi per il culo, sempre con affetto ovvio.
<Non l'ho visto. Il ragazzo non so chi sia. È scappato subito e visto che avevo la benda mi è sfuggito. Però si ecco, diciamo che mi è piaciut->
<AH LO SAPEVO!Il mio migliore amico ha un fidanzatinoooooo uhhhhhh evviva! Voglio conoscerlo, sarò la vostra damigella!> mi urla facendomi l'occhiolino come una demente.
<ma che cazz.. Bea sei fuori. Sei tutta scema- le dico dandole una carezza affettuosa- poi nemmeno so chi è, aveva solo un buon profumo e una barbetta corta.>
Quasi non finisco la frase che Bea mi dice molto convinta:
< okay, investigherò io e ti farò sapere.>
<ehm, se lo dici te.> Le dico io assecondandola. Sono felice che con la storia del bacio Beatrice si sia dimenticata della mia " notte con una ragazza" che ormai non avrebbe retto come scusa, e soprattutto non mi capacito del fatto che non si sia domandata come mai fossi a casa sua alle 9 di mattina, quando avrei potuto dormire fino a mezzogiorno. Meglio così.
<Vado a casa adesso, devo preparare le robe per la gita.> le dico io con un tono stanco.
< GIUSTO. Mi ero dimenticata della gita... yuh non vedo l'ora di visitare Roma. Spero di capitare in stanza con una ragazza simpatica. Non voglio passare la notte con tipe che nemmeno ti parlano. Per fortuna anche se dovesse succedere si tratta di una serata soltanto...> sospira lei.
<Si dai. Spero di non essere in camera con un deficiente di quarta o quinta... ora devo andare, ciao Be'>
<E tutto sto romano da dove salta fuori?- dice lei ridendo- quasi quasi mi sembri Bizio.>
<ahah sarà l'effetto dell' alcool. Vabe Ciao ci vediamo dopodomani alle 6 in stazione. Arriva puntuale o Tichielli- il nostro prof di storia dell'arte- ti uccide>
<Sisi, ciao scemo, salutami il tuo ragazzo> dice lei chiudendomi la porta dietro le spalle.
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Passo la sera e la giornata seguente a cercare vestiti e cose varie da mettere in valigia, per addormentarmi poi verso le 2:00.
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"Beep beep"
Fuck la sveglia.
5:30. Leggo l'ora ricordandomi poi che sarei dovuto essere in stazione 30 minuti dopo. Mi preparo alla svelta, e alle 5:56 sono in stazione. Il prof sta consegnando ad ogni studente una cartellina contenente il nome dello studente con cui avremmo condiviso la camera a Roma e altre informazioni, comprese le tabelle con gli orari di incontro per le visite e tutto il resto.
<Meta-mi chiama Tichielli- ho la tua cartellina e presumo che tu prenda anche quella di Beatrice.>
<si prof, grazie> gli dico io prendendo le cartelle e trovandomi Beatrice di fianco. Saliamo insieme sul treno e prendiamo posto sul fondo del vagone.
Bea apre la cartella e mi fa:
<SI! sono in stanza con Silvia,una simpatica finalmente>
Prima che io riuscissi ad aprire la mia cartella, Benjamin e Toni, due nostri amici, si siedono vicino a noi.
<Bella raga, vi spiace se stiamo qua?>
Ci chiede Toni dandoci due pacche sulle cosce.
< nono tranquilli, fate pure, almeno abbiamo qualcuno con cui parlare> dico io con un sorriso stampato in faccia.
Parliamo per tutto il viaggio e quelle due ore passano come niente.
Scendiamo dal treno salutandoci e dirigendoci nei nostri alberghi. Io e Bea sfortunatamente eravamo capitati nei due alberghi più lontani della città.
Dopo aver fatto il controllo di documenti ed aver preso la chiave della stanza chiamo l'ascensore.
<ah il tuo compagno dovrebbe essere già su!> mi urla la proprietaria infine.
La ringrazio e salgo, spingendomi la valigia appresso. Ora che ci penso non ho nemmeno letto il nome del mio compagno."Sarà una sorpresa" mi dico infine.

The kissing booth|metamoro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora