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"Ti volevo dire che tutto
sta per finire,
ti volevo dire che se volevi
potevamo dare il meglio.
Ti volevo dire
che mi hai perso
per colpa tua.
Ti volevo
dire che sto male
perchè
mi hai reso folle di te
Ma tu non sei mio.
Ti volevo dire che potevamo
essere i migliori.
Ma tu hai deciso di
esserlo con qualcun' altra"

Capitolo fifteen

Mugolo e mi muovo, scoprendomi dalle lenzuola. Mi fa male un sacco la pancia. Che dolore. Mi alzo dal letto.

"Che succede?" bisbiglia con la voce roca e impastata dal sonno.

"M-mi fa male la pancia" sussurro.
"E anche il seno e la schiena. Credo mi siano arrivate" dico irrigidendomi. Mi passo le mani tra i capelli. Mentre inizio a tremare.

Dimitri accende la piccola lampada sul comodino, si stiracchia e si alza. Osservo il sedere scolpito e i suoi muscoli da adone adolescente. Se è meraviglioso così, chissà da vero uomo come sarà.

Si avvicina a me e mi distrae con la sua bellezza.

"Non voglio vederlo" borbotto. "Non ci riesco, lo sai, che mi sembra di... di..."

Torno indietro con i vecchi ricordi, oscuri, tenebrosi e dolorosi.
Mi tace con un bacio, la sua arma migliore. E mi stende con la sua frase.

"Non devi preoccuparti, ci sono qui io" Sussurra piano.

Ci sei. La notte ci sei sempre. Ma in questi giorni starai lontano da me, come ogni mese. Sei giorni lontano da me. E prima pensavo perchè il ciclo ti creava imbarazzo, ma ora comprendo il vero motivo. Non posso darti ciò di cui ha bisogno.

Mi confonde, prima dice che non mi vuole, e poi sta con me tutta la notte, mi chiede in modo indiretto di uscire con lui. Ma a cosa devo credere? Ma ti devo credere?

Andiamo in bagno e prendo un paio di mutande dal cassetto e Dimitri prende il pacco di assorbenti. Mi siedo nel water. Una volta trovavo imbarazzante fare questi gesti, ma ora mi piacciono. Mi fanno sentire al sicuro.

Mi trovo a tremare mentre mi metto l' assorbente, e so che la mattina, quando mi sveglierò sarà peggio.

Tutto peggio e il terzo giorno sarà il peggiore.

"N-non posso venire a scuola" borbotto. "Non ci riesco, lo sai che impazzisco e poi sono più sensibile e se dovesse succedere come l' altro giorno non ci riuscirei" farfuglio.

"Amber, è il solito discorso. Domani metti i tuoi jeans e la mia maglietta lunga nera."

Mi sorride e mi tranquillizza.

"Ora forza alzati" sussurra.

Tiro l' acqua per non vedere nulla e mi alzo le mutandine in cotone nero. E lui mi guarda. Sospira ed io mi demoralizzo. Non vorrà più dormire accanto a me, con questi slip non sono decente e non sono sexy. Faccio schifo. E domani metterò cose comode e larghe e lui non mi vorrà. E poi con quello che è successo oggi. Non mi vuole più. Ed io non voglio che pensi a Megan quando è con me.

Lui va prima in camera, controlla che il letto sia sporco, e lo cambia velocemente. Mi passa accanto e chiudo gli occhi.

Non guardare.
Nulla.
Non c' è nulla.
Solo sporco di qualcosa.

The Bad Boy' s rulesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora