Strega

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 Erano passate solo le undici di sera, quando una macchina rossa sostò davanti al bosco che, durante quell'ottobre, sembrava ancora più spettrale. Si sentì il netto rumore delle portiere che si aprirono e che spezzarono quel silenzio.

<<Finalmente siamo arrivati!>> esclamò una delle fanciulle. Aveva lunghi capelli biondi, raccolti in una coda, e un sorriso quasi beffardo. Uno dei compagni si affiancò a lei: << Hai visto dove ti ho portato, Alessia?>> chiese alla giovane, prima di baciarla appassionatamente.

<< È disgustoso il vostro rapporto!>> disse l'amica con fare disgustato. Aveva una grande chioma rossa e un visino tondo. 

 << Cosa non è disgustoso per te? Sei un po' gelosa Elena?>> disse Alessia sfottendo l'altra. L'altro ragazzo intervenne nella discussione: << Voleva solo sottolineare il vostro perditempo. Sarà meglio iniziare così ce ne andiamo subito da questo posto.>> Il giovane che aveva parlato, aveva degli occhiali molto spessi e capelli biondi platino. Alessia si staccò dal suo fidanzato, Daniele, e si mise al centro del gruppo. Li guardò uno per uno, fino ad arrivare alla terza ragazza. Una timida adolescente con lunghi capelli biondi e un vestito azzurrino. << Bene gente, diamo il benvenuto alla nostra Alice>>. Ci fu un breve applauso.

<< Perchè siamo qui?>> chiese Alice con tono titubante. 
<< Se vuoi entrare nel nostro gruppo, devi superare una prova di coraggio. Entrerai nella foresta per raccogliere un piccolo aumuleto lasciato lì. Tranquilla, non é difficile da trovare.>> disse Alessia.
<< Sembra facile.>> disse Alice, guardando il bosco immerso nel nero. Daniele trattene una risata. La ragazzina pensò di aver detto qualcosa di stupido. << Credi veramente che siamo così sfigati da affidarti un compito così banale?>> disse Elena scocciata.

<< Raccontale la leggenda, Bernado>> disse Daniele incitando l'amico dai capelli di platino. L'altro si aggiustò gli occhiali sul naso e iniziò a parlare:

<< Tanto tempo fa, nei pressi del bosco, c'era un villaggio prospero. Un giorno, un gruppo di stranieri si stabilì vicino alla cittadella. Tra questi, c'era una bellissima donna, che fece innamorare un baldo giovane. I due stavano per sposarsi, quando lui fu ucciso per questioni ignote tutt'oggi. La donna venne accusata di stregonerie, poichè fu l'ultima ad aver visto il futuro marito. Venne esiliata nel bosco, costretta a finire i suoi giorni lì. Negli anni a seguire, si dedicò alle arti magiche e a patti demoniaci, rivelandosi per quello che era, ovvero una strega. Scoppiò un incendio nella foresta e di lei non si seppe più niente. Chi si addentra nel bosco sparisce per poi essere ritrovato morto. Non è un posto consigliabile ai turisti, ma tu non ti fai questi problemi vero? Infondo non eri curiosa di entrarci?>> disse sghignazzando alla fine. << S..si , l'ho detto, ma non pensavo che..>> balbettò Alice. Non finì il discorso. Forse, era meglio non aggiungere altro. Alessia prese dalla macchina una torcia e la porse alla più piccola. << Divertiti>> disse con scherno. Alice guardò l'entrata del bosco. Deglutì, poi accese la torcia e s'infilò tra la vegetazione. 

Tutto lì era silenzioso. Anche i passi della ragazzina sembravano inudibili. Proprio per questo, le sue orecchie e i suoi nervi erano tesi: qualunque suono avesse sentito, l'avrebbe fatta fuggire anche in un altro continente. Si maledì per aver detto di aver sempre voluto visitare quel bosco di notte. Non pensava sarebbe andata così. Camminava, osservando ogni ombra che creava strane immagini nella sua mente. << Per quanto ancora durerà...?>> si chiese, sentendo la stanchezza assalirla. Ad un tratto qualcosa apparve davanti ai suoi occhi. Una piccola montagnetta di terreno, creata a mò di altare, era illuminata da un raggio di luna. Al centro di questo c'era un oggetto. Alice accelerò il passo. Arrivata al piccolo altare s'inginocchiò, posando la torcia sul terreno umido. Guardò l'oggetto dalla forma strana: una specie di omino legato dai polsi. Era stato creato con dei legnetti mal legati tra di loro. La fanciulla lo prese in mano, osservandolo da vicino e deducendo che era un oggetto molto strano. Fin troppo strano, considerando i suoi amici. Lo mise nella tasca del vestito e spostò lo sguardo per terra per riprendere la torcia. In quel momento, il cellulare nella tasca squillò. Quando lo prese si accorse che la chiamata proveniva da Alessia:<< Pronto?>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 10, 2018 ⏰

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