1. PAPÀ?

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La storia l'ho scritta nel lontano 2018, ora siamo nel 2024 e ho deciso di rimetterla pubblica visto che ci lavorai anni fa e mi sembra giusto nei miei confronti lasciarla pubblica.
Erano tempi diversi, ci sono semplicemente affezionata.
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Dopo la Morte di Elisa e la perdita di Jad e Will non ero più me stessa. Ero fredda e distaccata, loro erano diventati fondamentali per me.
Carl continuava a rassicurarmi dicendomi che Will e Jad stavano bene, che sono ragazzi molto in gamba; Ormai mi aggrappavo solo a quello o meglio a quella: LA SPERANZA.

Vagammo per circa due mesi in cerca del padre di Carl visto che era l'unica cosa da fare. Le mansioni erano queste: io cacciavo e cucinavo mentre lui mi "proteggeva", dopo quello che era successo sapeva quanto ne avevo bisogno anche se non lo ammettevo. Con il tempo io e Carl siamo diventati migliori amici: parlavamo quasi di tutto e riusciva a capirmi più di chiunque altro. Quello che era accaduto prima rimase solo nella mia testa, era un argomento che non andava toccato e lui lo sapeva bene.

Con me avevo il mio fidato arco con 15 freccie e un coltello mentre Carl aveva con se una pistola quasi carica e un coltello. Fortunatamente lui non usava molti proiettili visto che aveva paura di attirare altri vaganti e di non avere pallottole in caso di vera emergenza.

Per distrarmi scrivevo su una agenda, che avevo messo nello zaino, appuntavo ogni giorno cosa facevo, come mi sentivo (sotto consiglio di Carl), quanti vaganti uccisi e quante persone. Io e lui avevamo ucciso 5 persone per salvarci la vita. La mia unica e vera certezza in quel momento era che mancavano 20 giorni al mio compleanno, per cui mancava poco all'inverno. Ero seduta per terra e stava tramontando il sole, io ero immersa nei miei pensieri quando sentii la voce di Carl:

C: "tutto bene? Hai freddo?"
Tu: "No, sto bene grazie"
C: "Sicura?"

I suoi occhi mi penetrarono, in effetti avevo leggermente freddo.

Tu: "Ho un pochino freddo ma è sopportabile"
C: "Tieni"

Mi diede una camicia che aveva nello zaino e me la misi addosso. Stavo già meglio. Carl era seduto a cucinare il coniglio che avevo catturato poco prima e lo stava servendo a me. Finito di cenare mi alzai e andai a dormire nella tana provvisoria che avevamo fatto: era una piccola rientranza nel terreno coperta dalla terra, era sicuro. Mi addormentai.

davanti a me c'era Elisa, era accasciata a terra con il sangue che gli usciva dal braccio. Tutti erano morti, tutti compreso Carl. Io ero sola circondata dai loro corpi che dopo poco si innalzarono: erano diventati vaganti.

Mi svegliai di soprassalto con le lacrime che scendevano lungo le guance, si sentivano solo i miei singhiozzi nel silenzio. Carl si sveglió ed era preoccupato. Mi guardò.

C: "Tutto bene?"
Tu: "Ho... ho sognato... tutti voi, MOR..."

Carl non mi fece finire la frase che mi abbracciò e con delicatezza, sciolto l'abbraccio, mi asciugò gli occhi con la manica della camica.

C: "Ritroveremo chiunque si sia salvato."

Gli diedi un bacio sulla guancia e presi il mio arco. Era ora di spostarci. Non potevo stare ancora in quel posto dopo l'incubo, non riuscivo era più forte di me e Carl lo sapeva bene. In questi mesi imparammo a conoscerci molto e bene e riuscivamo a capirci con degli sguardi e con i nostri comportamenti.

Ormai si fece l'alba quando partimmo e Carl mi teneva salda la mia mano. Vagammo per qualche giorno fino a quando avvertimmo dei rumori provenire da dietro alcuni alberi. Ci inginocchiammo dietro alcuni cespugli, scostai le foglie per avere una buona visuale, lo stesso fece Carl.

Vidi una donna con una sorta di rasta in testa e una bandana, sulla schiena aveva una katana ; ad affiancarla c'era un uomo con la balestra in mano e una giacca di pelle con due ali dietro. Lui aveva i capelli che arrivavano circa alle spalle, doveva chiamarsi DARYL da quanto avevo capito, la donna lo aveva chiamato così. Per ultimo c'era un uomo con una barba ben curata e dei capelli anch'essi curati, aveva gli stessi occhi di Carl per un'attimo mi si gelò il cuore e la testa mi faceva male; non poteva essere lui. Quell'uomo aveva uno sguardo perso.

X: "Mi manca"
La donna: anche a me, lo ritroveremo.
X: "E' colpa mia Michonne."
Michonne: "No, lo ritroveremo Rick."

Carl che era vicino mi teneva la mano fino a quando la donna disse Rick, si staccò dalla mia mano e poi si alzò. Rimase in piedi per qualche minuto, notai delle lacrime formarsi sul suo viso, poi urlò

C: "Papà"
R: "Carl?! CARL SEI TU?"

Carl corse verso l'uomo e lo abbracciò, lui ovviamente ricambiò.

R: "Pensavo fossi morto Carl."
C: "Sono vivo papà, ti ho cercato per tutto questo tempo

Carl e l'uomo stavano piangendo, mi facevano tenerezza, sarei rimasta lì a vedere la scena in eterno fino a quando:

Daryl: "Ehi tu, che stai facendo?!"

Mi puntó l'arma e io mi paralizzai. Michonne prese la katana e me la puntò addosso.

M: "Chi sei?"
C: "E' con me"
D: "Ragazzino fai sul serio? Ti sei trovato la ragazza?"
Tu: "NON SONO LA SUA RAGAZZA!"

Riuscii a dire solo questo.

D: "Calma se sei con lui non abbiamo problemi."
M: "Esatto, hai aiutato Carl a ritrovarci in fin dei conti."
Tu: "Carl li conosci?!"
C: "Si, sono le persone della prigione."

Non potevo crederci, fino a quel momento ritrovare i suoi amici e suo padre era un vago ricordo ora era realtà. Iniziai a correre seguita da Carl e Daryl fino a quando una presa mi fermò dal braccio.

Tu: Che c'è Carl!?"
C: "Ascolatami."
Tu: "Li hai trovati. È giusto che io me ne vada."
C: "Stai impazzendo?"

Inziai ad avere crolli emotivi e questo Daryl mi bloccò portandomi dove ero prima. Michonne e il padre di Carl erano perplessi, Carl si avviciò a loro e parlarono per qualche minuto fino quando non mi caricarono su un furgone.Michonne e Rick erano davanti mentre io, Daryl e Carl eravamo messi dietro.

Carl: "Sei la cosa più importante per me al momento."

Abbassai lo sguardo e mi calmai

D: "Rick le domande?"
R: "fagliele, dobbiamo."
D: "Ok"
Tu: "Cosa? Di cosa state parlando?"
D: "Una precauzione."
D: "Quanti vaganti avete ucciso?"
Tu e Carl: "Troppi"
D: "Quante persone?
Carl: "Cinque da quando ci siamo divisi"
Tu: "Sei."

Carl si girò verso di me, fece finta si saperlo ma con lo sguardo capii che voleva parlarene dopo.

D: "Perchè?"
Tu e Carl: "Per difenderci."
D: "Bravi ragazzi, apprezzo al sincerità. Sentito Rick lei è ok"
R: "Si Daryl e ne sono felice, alla fine ha aiutato Carl a ritrovarmi."
D: "Allora ragazzina usi l'arco no?"
Tu: "Si e tu la balestrà no?"
D: "Esatto, vedo che sei sveglia."
Tu: "Pure tu arcere."

Daryl era molto simpatico alla fine.

Michonne: "Allora Carl come hai vissuto fino ad ora."
Carl: "da quando ho incontrato t/n e gli altri bene, tolti alcuni imprevisti, eravamo come fratelli. Dopo l'assalto dell'orda di vaganti io e T/n siamo scappati ma fortunatamente lei caccia bene quindi siamo riusciti a sopravvivere."

Mi lanciò una occhiatina intenditrice poi scoppiò a ridere.

Michonne: "Quindi non state insieme?"
Tu: "Cosa??!?! Noooo"
Michonne: "Certo, fingo di credervi ahahahah."

Michonne era una ficcanaso ma mi stava già simpatica.

Tu: "Se posso, dove stiamo andando?"
M: "Ad ALEXANDRIA cara."

Angolo autore
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