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Non so cosa fare, non so cosa dire.
Ho pianto tutta la notte.

Tutti hanno provato a chiamarmi, ma io non ho mai risposto. A nessuno.

Menomale mamma è via per lavoro e torna domani.

Intanto qualcuno bussa alla porta.
È lui.

-Cosa ci fai qui? - Domando con faccia ancora sconvolta.
-Ho provato a chiamarti, beh lo abbiamo fatto tutti - Dice con occhi bassi.
- Si beh...io non voglio parlare con nessuno. - Dico prima di sbatterli la porta in faccia.

Poggia le sue mani sulla porta e piange, piange a dirotto.
Faccio di conseguenza.

-Millie ti prego apri la porta - Dice implorandomi
-Perché dovrei - Dico ascougandomi le lacrime.
-Perché devo farti vedere una cosa. - Afferma catturando la mia attenzione

Decido di aprire la porta.

Mi abbraccia, mi abbraccia e piange.
Non fa nient'altro.

-Finn... - Dico cercando di staccarmi da lui.
-Io non posso perdonarti, quello che hai fatto è imperdonabile - concludo.

Richiudo la porta e questa volta non la riapro.

Chiamo Sadie forse lei può aiutarmi.

-Sadie potresti venire qui? - Domando singhiozzando.
-Certo arrivo subito. - Conclude la rossa.

Qualche minuto dopo arriva.

Appena apro la porta si scaraventa su di me e mi abbraccia.

-Millie mi dispiace così tanto. - Dice ancora attaccata a me.

Non rispondo.
Saliamo in camera e parliamo.

Parliamo per ore di tutto quello che è successo.
Parliamo senza fermarci.

Intanto arriva mia madre che doveva tornare domani ma aveva finito prima il suo lavoro.
Ci accorgemmo solo dopo l'arrivo di mia madre di stare a parlare da tre ore. Già tre ore.

Purtroppo Sadie non poté fermarsi a cena e quindi rimasi sola tutto il tempo.

Anche quella notte non dormii, ripensai a tutto quello che Sadie mi aveva detto.
Lei aveva parlato con Finn e lo vedeva davvero soffrire.
Soffriva per quello che aveva fatto.

Però prima di addormentarmi mi ricordai di una frase che Finn mi aveva detto:
- Per te tutto.

Già, forse lo aveva fatto per me, forse no. Forse era per non far divorziare i suoi chi lo sa.

Passai una notte insonne come la precedente.

Ero davvero stanca, fisicamente e psicologicamente.
Non ne potevo più. Di tutto.

Uscii di casa dopo pranzo, senza una meta. Uscii e basta.

Mi fermai al parco, osservavo tutti i bambini che giocavano e in lontananza vidi Finn.

Era da solo anche lui, decisi di andarmi a sedere accanto a lui.

Inizialmente non si accorse di me che mi stavo avvicinando.
Si accorse di me quando ero seduta accanto a lui.

Nessuno dei due apriva la bocca, ed io istintivamente li presi la mano.
Non so il vero motivo per il quale io lo abbia fatto ma di una cosa sono certa.
Io senza Finn non riuscivo a stare, quindi decisi di fare "il primo passo".

-Finn nonostante l'imperdonabile errore che tu hai fatto, nonostante non mi hai mai parlato di Iris, nonostante tutto quello che è successo io non riesco a dimenticarti. - All'udire di quelle parole il riccio si gira verso di me facendomi perdere completamente la condizione del tempo, del luogo. Solamente guardandolo negli occhi provavo quelle sensazioni, che nessuno riusciva a farmi provocare.

Mi lascia un tenero bacio sulle labbra e mi abbraccia.

Il nostro abbraccio viene interrotto da una chiamata proveniente dal cellulare di Finn.
È sua madre. È una cosa urgente deve tornare a casa.

Abbiamo paura che Iris abbia fatto qualcosa..

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SPAZIO AUTRICE
A REGÀ V'AVVISO.
Finisco questa storia o il prossimo capitolo o quello dopo ancora.
Ansia. Ansia. Ansia. Ansia. Ansia.
Comunque sto scrivendo altre due storie. Una sulla casa di carta però con una trama completamente diversa da quella della storia originale ( è ambientata nel mondo del 2018 se non si fosse capito)
e un'altra Fillie ( riguardo alla Fillie ho già un botto di idee pronte per essere messe su carta... in questo caso su display 😂)
Detto questo Adios. Se vedevo al prossimo capitolo❤
Ve se ama 💘
-Sis💙

Fillie|| Why at me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora