7. SARAH HA UNA CRISI DI GELOSIA E E DOMINIQUE NON È STRONZA COME SEMBRA

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Rose
La mattina seguente mi svegliai alle 6:34. Inutile dire che tutte le altre stavano dormendo. Alzai lo sguardo sulle doghe del letto di Dalla, sopra il mio, e ci passai sopra le dita. È un'abitudine vecchia e senza senso ma, chissà perché, che mi ha fatto sempre sentire a mio agio. Mi alzai piano, per non svegliare le ragazze, mi vestii e agguantai un libro di quelli sul comodino. Uscii dal dormitorio dirigendomi verso la mia meta. I miei passi rimbombavano negli ampi e momentaneamente vuoti corridoi di Hogwarts. A quell'ora gli unici possibili incontri che potevo fare era con qualche studente molto mattiniero, o un professore assonnato con parecchie faccende da sbrigare. Sorpassai la Sala Grande, salii la rampa di scale a sinistra, svoltai a destra due volte e poi a sinistra, poi aprii la porticina marrone all'angolo nascosta dalla statua di Merlino. Essa portava in uno stanzino che io e Albus avevamo iniziato ad arredare da quando l'avevamo scoperto, il secondo anno. C'era un divanetto (non chiedetemi nulla sul trasporto; io e Al avevamo rischiato grosso, quella notte), due poltroncine riducibili, un tavolino piegabile, qualche libro e un mini frigo, dove tenevamo diverse provviste. A conoscenza di quella stanza eravamo solo io e Al, quindi avanzai sicura nell'oscurità (urtando il tavolino, ovviamente), presi una delle tante candele che tenevamo in un armadietto nell'angolo della stanza, insieme a dei libri e a una scorta secolare di Burrobirra e bicchieri per essa (che avevamo sgraffignato alla fine di ogni pasto per tutto il secondo e terzo anno). Posai la candela sul tavolino e l'accesi, quando la luce proveniente da essa illuminò un volto con gli occhi sgranati. Per lo spavento feci un balzo all'indietro e andai a sbattere contro l'armadietto, e alcuni libri mi caddero addosso. Il corpo appartenente al volto si piegò in due dalle risate e io lo riconobbi all'istante: James. Lo picchiai a più non posso mentre lui non cessava più di ridere, e quando si fu calmato, gli ordinai di andare a sistemare i libri, e lui obbedì, ridacchiando ancora tra sé e sé. Poi si sedette vicino a me sul divanetto e disse - Sputa il rospo, Rose. Cosa sta succedendo tra tra te e quel minchione di mio fratello? - chiese giocherellando con un filo ribelle della sua divisa. - Niente.- dissi io tormentando una borchia del mio Chiodo, sperando che il corso di recitazione a otto anni avesse dato dei risultati.
- Andiamo, non sono ingenuo, ho notato subito come vi guardavate. State insieme, vero? La ragazza di Albus è solo una copertura per non far venire a galla la vostra relazione. Anche se in realtà Al ne avrebbe potuta scegliere una migliore, lei è proprio insopportabile, e poi con tutte le ragazze che gli sbavano dietro... tutte ragazze che ovviamente io ho respinto. Non potendo assaporare ogni giorno il mio fascino, si accontentano della seconda scelta. - affermò Jamie accarezzandosi i capelli con fare narcisista. Scoppiai a ridere: a parte il fatto che fosse single, era vero che un mucchio di ragazzine verso i tredici/quattordici/quindici anni gli andassero dietro, ma non era vero che poi queste transitassero poi ne "fan club"  di Albus. E poi, quello che aveva detto all'inizio (che io e Al fossimo fidanzati e bla bla bla) era talmente assurdo che solo il più cretino dei cretini avrebbe potuto credere a una storia del genere. Mi asciugai le lacrime agli occhi e gli spiegai che io e Al non stavamo insieme e poi presi un gran respiro. -Anche se io lo vorrei, lo vorrei tanto.- lasciai un momento a James perché assimilasse l'informazione. - V-vuoi dire che tu... - annuii, ricacciando le lacrime indietro. - Rose, sei nei guai, nei guai fino al collo, lo sai questo, vero?- io feci un cenno con la testa, dopodiché mi alzai, mi lisciai i jeans e salutai James. -Ehi Rose- mi richiamò lui quando fui sulla soglia. Mi voltai lentamente - Grazie di esserti confidata con me. Secondo me... secondo me c'è speranza. Per voi due intendo.- mi sorrise timidamente, e io pensai alla speranza. Gli occhi di Albus erano verdi come quel sentimento che non meditavo più. - Sei gentile, Jamie, ma so già che per me e Al non c'è speranza. Io e lui siamo cugini, ed è meglio così.- gli rivolsi un sorriso triste, e lui ricambiò, abbassando lo sguardo. Era impossibile, ma per un momento credetti che lui mi capisse, comprendesse cosa volesse dire essere innamorati di qualcuno che non puoi avere, un/a cugino/a. Ma, come ho già detto, non era possibile. C'era solo un posto per la pecora nera della famiglia, ed era riservato a me da anni. Nonostante tutti nella famiglia fossero bravi, gentili e simpatici con me e nessuno si fosse mai permesso di insinuare che io lo fossi, nemmeno Dominique, io sapevo di esserlo. Perché Rose è mezza dark, perché Rose è un animo ribelle, perché Rose è maldestra e pasticciona e sgraziata, perché Rose non sa fare niente e non è brava in niente, se non in mettersi in imbarazzo da sola e combinare casini. Perché Rose si innamora delle persone sbagliate, perché è un disastro totale.
Mi voltai a chiusi la porta, mi asciugai le lacrime e andai in biblioteca.
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Uscii dalla biblioteca ore dopo, ero stordita dal tanto leggere e riordinare,  e vidi Sarah che mi veniva incontro, con andatura decisa, per quanto quei tacchi a spillo glielo permettessero. — Ehi, ciao Sarah!— dissi con fare amichevole (e credetemi quando vi dico che non fu cosa facile). Lei mi prese per un polso e mi trascinò in un corridoio poco frequentato, che in quel momento era completamente vuoto. — Senti, Rose, devi stare lontana da Albus. È un ordine. —
disse con fare minaccioso. —Altrimenti?— domandai con fare impertinente avvicinandomi a lei —Cosa mi farai, sentiamo. Mi farai diventare impopolare? Peccato, lo sono già, e sinceramente non mi importa. Io non rinuncerò mai al mio migliore amico, e tu non mi fai paura.— la guardai dritto negli occhi, e vidi che sotto sotto, cominciava a vacillare.     
—Tu non hai idea di quello che posso fare. Io voglio Albus, e tu rendi insicuro il nostro rapporto .— affermò in modo possessivo. — Oh! Ma guarda, io ho sentito 'io voglio Albus', e non 'io amo Albus', che strano!— la spinsi contro la parete, avvicinandomi così tanto al suo viso che lasciai solo qualche millimetro tra il mio naso al suo. — Credi che non mi sia accorta che stai con lui solo per popolarità? Fai un solo passo verso di me o verso le mie amiche e parlo ad Albus di questa conversazione, e quando lo saprà... — feci un sorriso perfido e alzai le sopracciglia — Io sono la sua migliore amica, e siamo così intimi! Lui è a dir poco iperprotettivo nei miei confronti e ti lascerà prima che tu possa dire "ma". Non so perché lui stia con te, forse gli hai dato un amortensia o roba del genere, ma sappi che anche sotto incantesimo lui mi darà ascolto, e la tua vita da scalatrice sociale diventerà una vita da caduta libera. Intesi? — lei annuì, e senza smettere di guardarla negli occhi io la lasciai andare. A quanto pare, però, non eravamo sole in quel corridoio. Quando Sarah fu lontana, una ragazza mora del settimo anno grifondoro uscì dall'ombra applaudendo lentamente. Era alta e slanciata, aveva un taglio di capelli assimmetrico e gli occhi azzurri erano circondati da eye-liner nero, abbastanza calcato. Le labbra erano colorate di viola, e tra i capelli qua e là comparivano delle ciocche tinte dello stesso colore. Indossava una paio di Converse alte e bianche con la zeppa, delle calze nere alte fino a poco sopra dal ginocchio, un paio shorts di jeans viola strappati e una camicia a quadri rossi e viola slacciata sopra a una maglietta bianca con un grosso stemma di grifondoro nel mezzo. Era davvero molto bella. — Ciao, io sono Bethany— disse alzando la mano, che io strinsi subito — Era ora che qualcuno desse una lezione a quella lì — affermò indicando con un cenno della testa il corridoio dove era sparita pochi attimi prima Sarah. —Lieta di averlo fatto— dissi sorridendo. —Da quello che ne so, Albus Potter è il suo ragazzo, ti ha minacciato perché sei la sua migliore amica o... cosa?— strabuzzai gli occhi: qualcun ad Hogwarts che non sapeva tutti i possibili e inimmaginabili gossip sulla mia famiglia? Che non sapeva che io fossi Rose Weasley? Quella ragazza mi piaceva sempre di più. Le spiegai tutto e poi parlammo un po', gironzolando per il castello. Dopo un quarto d'ora ci ritrovammo davanti al mio dormitorio,  e la salutai. Entrai e rimasi paralizzata: su un letto giaceva Roxy, che stava piangendo, insieme a Maddalena che era seduta ai piedi del letto e le aveva posato una mano sulla coscia; Dalla camminava in lungo e in largo per la stanza stringendo i pugni e Lily... la nostra tenera e dolce Lily era rossa in viso quasi quanto i suoi capelli per la rabbia e digrignava i denti. — Cosa è successo?? — domandai correndo da Roxanne. Lei aprì la bocca ma la richiuse subito dopo e riprese a piangere. Dalla si sedette su un letto e disse — Roxy ha visto Will baciarsi con... con... — prese un gran respiro e poi strinse i pugni così tanto che le nocche sbiancarono (poteva sembrare una bambolina, ma in realtà quella serpeverde era micidiale) — Selene Parkinson.— Selene Parkinson. SELENE PARKINSON! Ah, quanto la odiavo! Eravamo nemiche da quando aveva trasformato nostra cugina Dominique in una ragazza superficiale e antipatica, proprio come lei. Farci dei dispetti infantili era un conto, ma baciare il fidanzato di Roxanne solo per ferirla... era troppo. Diventai paonazza per la rabbia e uscii dal dormitorio a grandi passi urlando —ME LA PAGHERÀ QUELLA FIGLIA DI... ! — sentii Albus dietro di me che mi chiamava, ma non me ne importava. Selene doveva soffrire almeno il triplo di quanto soffriva Roxy. Poi Al accelerò il passo e si mise a correre, così lo feci anch'io. Facemmo rampe di scale, corridoi, tutti mentre Albus mi seguiva e io acceleravo sempre più, con il cuore che mi batteva a mille per la corsa e per Al, che alle mie spalle tentava di arrivare da me, ma io ero irraggiungibile, sempre più lontana. Strano. Nella nostra storia sentimentale era esattamente il contrario, io che correvo dietro a lui. Ma in quel momento non mi importava. Ripresi a correre più forte che potevo ma, al momento di prendere l'ultima scala che mi avrebbe portata da Selene, in discesa, scivolai e Albus mi prese. Sapevo che se non l'avesse fatto sarei ruzzolata giù dalla rampa e mi sarei fatta male, ma tutto quello che volevo fare era piazzare il mio pugno sul bel visino di quella troia. — LASCIAMI ANDARE!!! — sbraitai mettendomi a picchiarlo con dei pugni ovunque, soprattutto nello stomaco, divincolandomi al contempo. — Rose — mi chiamò lui piano. Io non mi fermai e continuai a picchiarlo, mentre lacrime di rabbia e frustrazione mi scendevano lungo le guance. —LASCIAMI ANDARE, SUBITO!!— urlai di nuovo. —Rosie— mi prese delicatamente le braccia —Rose, guardami!— disse prendendomi il mento con le dita e sollevandolo. Quando incrociai quei bellissimi occhi verdi fu come se nulla al mondo avesse più senso, come se quel demone dentro di me fosse svanito. Solo grazie a lui. —Mi dispiace— mormorai mentre le sue lunghe braccia mi avvolgevano. —Io... io ti ho picchiato... m-mi dispiace... così tanto!— iniziai a piangere — È solo che Roxanne... la Parkinson... io... io sono un disastro!— seppellii la faccia nella sua spalla, e lui accarezzò i miei capelli. — Ssh... ssh... va tutto bene, non fa niente, sul serio!— alzai lo sguardo e dissi — Sicuro?—. Lui mi fissò con intensità —Certo! Anche se devo dire che i tuoi pugni fanno male, di che materiale hai le nocche, ossa o acciaio?— mi misi a ridere e così fece anche lui. —È così che ti voglio vedere. Sempre. Con il sorriso sulle labbra. Mi prometti che cercherai di essere felice?— mi guardò con dolcezza e io affermai —Sei tu a rendermi felice— lo abbracciai e ci avviammo in corridoio, verso il dormitorio. Quando arrivammo trovai Dominique seduta sul letto di Maddy e urlai —COSA CI FA LEI QUI???— Lily corse da me e disse —Stai calma, Rose. Va tutto bene, Dom è dalla nostra parte.— sbollii e mi sedetti sul ciglio del letto. —Parla. — dissi con calma. — Vi dirò la verità su di me, Selene e anche Sarah.— attaccò Dominique.
— Io non sono mai stata e non ho mai voluto essere amica di Selene. Semplicemente, sono stata costretta. Quando sono arrivata qui a Hogwarts ero dispiaciuta perché non potevo venire a dormire qui con voi perché non c'era più spazio, e inoltre sono stata smistata in Corvonero, quindi nei Dormitori della casata non conoscevo nessuno. Ci sarebbe stata Maddalena, ma lei dormiva sempre con voi e quindi, per quanto stessi di giorno nel vostro gruppo, di sera non avevo nessuno con cui parlare. Una notte, ormai fonda, sentii Selene piangere, e andai da lei. Stava facendo finta, ma allora non lo sapevo. Mi disse che senza sua madre - con cui faceva sempre coppia fissa perché suo padre non lo aveva mai conosciuto e sua madre non si era mai risposata- si sentiva molto sola e aveva anche paura che la mamma fosse triste senza di lei. Io la tranquillizzai. Tutte le notti seguenti si ripeteva lo stesso teatrino: lei faceva finta di piangere e io andavo a consolarla. Poi una notte in cui era "molto triste" decisi di raccontarle una cosa che mi preoccupava. Mio fratello Jaque, che come voi sapete è gay, mi aveva confessato prima che io partissi di esserlo, e benché per me non fosse affatto una cosa di cui vergognarsi, anzi, lui mi aveva fatto promettere di non dirlo a nessuno. Dopo quella notte Selene cambiò. Mi mostrò la sua vera natura: lei non era quella dolce e fragile bambina che si preoccupava per la madre e si sentiva sola, no, lei era una perfida manipolatrice che, dopo quella notte, mi ricattò: mi disse che se non avessi fatto tutto ciò che lei mi diceva di fare lei avrebbe detto a tutta la scuola che Jaque era gay. Ogni mia azione è dovuta a questo, io non ho mai voluto comportarmi da sgualdrina o essere molesta con voi, io volevo essere vostra amica ma Selene mi minacciava e anche ora che la nostra famiglia sa di Jaque lui non vuole che la scuola lo sappia, quindi ero ancora vincolata a Selene. Ma ora ha proprio esagerato. Mi dispiace tantissimo Roxanne, sul serio. E Lily, io non ho mai avuto una cotta per Scorpius (spazio Rose: mi sono dimenticata di dirvi che Dominique e Lily rivaleggiavano per Scorp), era Selene che mi obbligava a far finta. Ma non è lei la burattinaia. — disse tormentandosi le mani —Selene è solo la lacchè di Sarah. Non per questo ciò che fa è perdonabile, ma sappiate che Sarah è interessata a Albus solo per la popolarità. Se siete disposte a perdonarmi, io vi aiuterò e per favore, nel caso mi perdoniate, posso venire a dormire qui da voi?— domandò con un timido sorriso. —Certo che ti perdoniamo!— esclamò Roxanne — ci dispiace molto per te, e puoi venire a dormire qui da noi quando vuoi. Quanto a Sarah e Selene... le sistemeremo, vedrai!— la abbracciò e Dom si commosse.—Sul serio, ragazze questo è davvero troppo per me, siete fantastiche!— disse. — Ci mancherebbe!— affermai io —Non ci siamo accorte che Selene ti stava manipolando, e tra amiche bisognerebbe notare queste cose. Corri a fare le valige, il letto sopra a quello di Roxanne è libero!— le sorrisi e lei non se lo fece dire due volte. Si fermò alla soglia e disse — Non vi ringrazierò mai abbastanza!— poi corse via e tutte sorridemmo. —Sono così contenta... — esclamò Lily. —A chi lo dici!— replicò Dalla. Maddalena si rivolse a Roxy —Stai bene?— incrociando le gambe —Sono triste, ma immagino che fosse destino. Mi riprenderò— rispose Roxanne sorridendo. — Rose, tutto ok?— domandò notando la mia espressione cupa —È solo che sono preoccupata per Albus. — dissi tormentandomi sempre la stessa borchia. —Sistemeremo questa faccenda, vedrai.— mi rassicurò Lily. Lo speravo davvero, davvero tanto.
Spazio autrice
Ehilà chicas! Come ve la passate? Io bene. Ultimamente ho molte fonti di ispirazione quindi direi che sta andando più che bene! Sono un po' in ansia per il Watty's, ma per il resto è tutto ok. Spero vi sia piaciuto il capitolo, adios! 🙃🖤

Come due comete // RosbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora