Tweek osservava il cielo stellato, era in momenti, avvolti nel buio, pieni di silenzi e del vento che gli scompigliava i capelli, come quello, che iniziava a chiedersi cosa davvero significasse amare per sempre.
Il concetto stesso dell'eternità lo confondeva e lo spaventava allo stesso tempo, in somma... Dove sarebbe arrivata se non aveva mai fine?
E il loro amore, suo e di Craig, anche il loro sarebbe durato in eterno?
Le farfalle battevano le ali per un solo giorno, erano forse quelle ventiquattr'ore a rappresentare il loro eterno?
Perché tutti erano fissati con quel concetto, per lui, inconcepibile? Perché tutti parlavano di eternità quando tutto aveva fine?
E soprattutto perché aspirare a lei?
Qualcosa di eterno non era forse qualcosa che continuava a ripetersi?
Poteva guardare un film una, due volte, forse tre... E poi? Poi era già stanco.
Anche lui si sarebbe stancato di Craig? Dell'amore, del desiderio, dell'affetto, del dolore, del piacere, della rabbia, della tristezza che provava per lui?
E Craig? L'avrebbe fatto anche lui?Tweek era convinto che in realtà l'eternità fosse qualcosa di limitante, che quel per sempre fosse in realtà troppo breve.
Si chiese se Craig ci pensava mai a quando tutto quello sarebbe finito. Si chiese se anche lui aspirasse all'eternità.
Sentì dei passi avvicinarsi alle sue spalle ma non si mosse, non era necessario che si voltasse per capire che anche Craig si era messo a guardare le stelle.
Cosa c'era oltre le stelle? Perché tutti immaginavano qualcosa di immensamente grande ed impossibile da immaginare? Magari oltre quel mare blu, puntinato di luci luminose, vi era solo una stanza, un bagno o una camera da letto. Nessuno l'aveva mai visto, l'infinito poteva essere anche quello no?
Sospirò spostando la mano dalla ringhiera intrecciando le proprie dita con quelle del suo ragazzo.
«Craig?»
«Mh?»
«Cos'è secondo te l'eternità?»
Il moro sembrò pensarci per qualche istante, senza mai distogliere lo sguardo dal cielo. «L'eternità dici...? Qualcosa di presente che non può tradursi in passato»
Tweek corruccio le sopracciglia ancora più confuso.
«Voglio dire... Se fosse sempre presente, senza passato, tutto sarebbe fermo, qualcosa di eterno resta fermo no?»
«E come dovrebbe arrivare al futuro poi?»
«Semplicemente, come il passato, non esisterà più. L'eternità dev'essere proprio noiosa.»
Il biondo sorrise, nonostante la pensassero diversamente alla fine erano giunti alla stessa conclusione.
Forse in realtà era davvero così. Per le farfalle, per gli oggetti e per ogni individuo.
L'eternità cambiava il suo significato di volta in volta, assumendo concetti incomprensibili, o banali. Forse per questo era così difficile da capire.
Vide una stella cadente ma, prima ancora che potesse esprimere un desiderio, la sua attenzione venne attirata dalla voce di Craig, spostò lo sguardo su di lui.
«Si?»
«Ti Amo.»
Tornò a guardare il cielo stellato, con lo spicchio di luna crescente –la sua preferita– che inondava di luce soave il luogo in cui si trovava.
Si... Doveva essere stato proprio quello, quel piccolo frammento di tempo, quel secondo insignificante, la sua eternità.
Chiuse gli occhi beandosi delle dolci carezze del vento.
«Ti amo anch'io Craig»
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Infinity-Un secondo per l'eternità | Creek
FanfictionHo sempre pensato che dietro i bizzarri atteggiamenti, di Tweek, ci sia una mente parecchio riflessiva. Eccone un esempio ;)