'Ciao'Tato' come va?' bisbiglia la voce sensuale di donna.
Lui prima sussulta poi ribatte, emozionato: 'Accipicchia! Guarda che mi prende un colpo eh! Proprio come allora...' e si blocca, come nell'antico sodalizio.
'Eh Tato, il tempo trasforma ogni cosa. 'Come allora', proprio non direi!"
La nostalgia degli anni lontani brucia forte, servono pause, riflessioni.
"Stavo giusto pensando a quanto la vita sia affascinante come strana. Ad occhi chiusi ho fatto un tuffo indietro. Certo, ascoltare i rumori esterni da qui, sdraiata sul letto in attesa dello squillo proprio come allora, solo più serena e in una casa, in un luogo diverso, mi fa riflettere sui grandi bivi della vita e sul fatto che una barca in porto ben presto si ricopre di ruggine e salmastro.
Colori, suoni, profumi un contorno che restituisce una diversa consapevolezza e, confesso, la mia mente offuscata da palpebre socchiuse mi ha tratto in inganno, riportandomi proprio là, a quel bivio maledetto:io trepidante in attesa di un trillo, io e quel telefono in bachelite sul 'comodino della nonna' accanto al letto, uno stile retrò a cozzare con il sogno di futuro, io distesa sul lettone di quella stanza con l'affaccio sul viale più incantevole della città, io che sognavo l'altra faccia della medaglia, una vita meno frustrante, più intensa, forse anche più complicata sì, ma senza il sapore amaro di prigionia e muffa...
Poi quel contorno in sottofondo, caos di clacson, tubi di scappamento,l'improvviso tremore del pavimento al passare dei camion, le insopportabili sirene delle ambulanze sparate a gran velocità verso l'ospedale a due passi...
Pezzi di un puzzle colpevole di invogliarmi verso circostanze più appaganti.
Oggi invece, rintanata in questa camera più stretta ma più quieta, con fuori alberi e verde e non viali trafficati, neanche a farlo apposta al solito orario, mi trovo distesa sul letto, ad aspettare come una volta: vicino a me però un Iphone in vibrazione - tanto per non dover spiegare ai figli ormai cresciuti – e proprio come allora, persa nell'oscurità delle persiane socchiuse.
Fuori, un lontano abbaiare randagio e il dolce cinguettio nascosti nelle chiome dei pini di mare.
Ho mandato tutto al diavolo e mi sono ritagliata questo spazietto tutto per me, ho il passato da ricordare oggi, sta lì silenzioso, piacevolmente furtivo, solo mio.
Dicono che non si deve vivere nel passato, d'accordo, ma ogni tanto ricordarlo non è sbagliato.
E poi ci siamo tutti immersi fino al collo, anche chi dice così, anche chi lo caccia via a colpi di novità elettrizzanti, anche chi lo odia perché ferisce ancora... Ci sei ancora Tato?"
"Vai avanti!" risponde secco l'uomo, è incuriosito, incantato dal dolce suono di quelle inattese parole.
"La vita è un motore ai giri minimi: a volte sembra ferma, in realtà è sempre in movimento. Spesso confidiamo nel cambiamento, nonostante la paura, altre volte certe emozioni vorremmo trattenerle il più a lungo possibile pur sapendo che quel lieve rombo di motore ci allontanerà inesorabilmente..."
'Insomma, mi sei diventata filosofa eh?' la voce pastosa dell'uomo esplode in un botto di gioia.
'Dai,non ridere così Tatino! Dì la verità: ti fanno più effetto questi ragionamenti o esser chiamato Tato?'
'No no Tato mi va benissimo! Non mi ci ha più chiamato nessuno, pensa, nemmeno mia moglie, non le è mai saltato in testa un vezzeggiativo così!'
'Ah ah, spiritoso! Sai Luca, sono davvero felice di averti incontrato ieri, in città. Si vede era destino. Pensa che io a Pisa ci vado molto poco, ormai. In questi anni mi sei spesso venuto in mente e mi chiedevo che fine avessi fatto, nessuno del vecchio gruppo aveva più tue notizie. Io pure, mi sono trasferita qua al mare da quasi vent'anni, ma sono in contatto con tutti gli altri, mica come te...Ci vediamo meno, d'accordo, ma ci sentiamo al telefono e nelle grandi occasioni ci siamo sempre tutti. L'ultima tua notizia era di dodici-tredici anni fa quando Marzia disse che aveva saputo del tuo trasferimento al Sud: aggiunse che era stato rapido e senza troppi riferimenti, misterioso. C'erano voci su di te, parole confuse. Non ti nascondo che eravamo preoccupati sai, per quei tuoi trascorsi turbolenti...'
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Donna al bivio
Short StoryUna telefonata immaginaria tra una donna e un uomo narra una possibilità futura.