Capitolo 28

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~Che sei pazza. So che sei pazza e che hai così tanta dolcezza negli occhi che mi uccidi. E quando chiudi gli occhi sembri una bambina innocente, l'ultima volta che ti ho baciata mi sono ammalato di te, dicono io non voglia guarire. Ma perchè dovrei? Io voglio andare all'inferno con te.~

Shawn
Mia mamma mi ha raccontato che è grazie a Sky e Cameron se sono ancora vivo, non riesco a smettere di pensare che lei è rimasta tutto il giorno in ospedale per me, da sola, insomma questo è quello che ha detto mia mamma, io ricordo soltanto che lei mi parlava e mi diceva che le mancavano i mie abbracci, magari devo smetterla di evitarla, ma forse c'è un motivo per cui la evitavo.
È orribile essere gelosi quando non se ne ha il diritto e io non ce l'ho, ma lo sono.
Quando non si può dire nulla, quando bisogna tenersi tutta la rabbia dentro, quando non si vuole accettare, quando io non voglio accettare la decisone di Sky.
Sento degli schiamazzi e ad un certo punto la porta della mia stanza si apre di botto e mi ritrovo tutti i ragazzi davanti a me.
Iniziano tutti ad abbracciarmi ed a chiedermi come stessi.
«Okay ragazzi con calma, sto bene tranquilli.»
«Quando uscirai da qui bro?» mi chiede Emilio.
«Devo stare altri tre giorni, per fare degli accertamenti e cose così.»
«Quando esci si va a festeggiare!» urla Nash.
«Zitto che poi le infermiere rompono.» replico.
«Ti abbiamo portato dei fiori ed un pupazzo.» dice Niki ridendo e appoggiando i regali sulla poltrona.
«Odio queste cose.» dico facendo una smorfia.
«Ed invece dovresti apprezzarle! Perché le abbiamo comprate solamente per te, per tirarti su di morale, dato che stai qui dentro.
Non fare sempre lo scorbutico ed il ragazzo che ce l'ha con il mondo!» dice Sky quasi come se parlasse con se stessa ma naturalmente tutti abbiamo sentito quello che  ha detto.
«Okay forse è meglio uscire, rimettiti presto Bro.» dice Ivan e tutti mi salutano abbracciandomi, ma Sky rimane a fissarmi.
«Sai ci sarebbero molte cose che vorrei dirti, ma la situazione è questa, adesso sto con Cameron, quindi se vorrai tornare ad essere mio amico ti aspetterò a braccia aperte, altrimenti non posso farci nulla, non fare più il cazzone e non ti ubriacare più così tanto, hai fatto preoccupare tutti.» fa per uscire ma io dico:
«Soprattutto tu? Cosa non si poteva ripetere Sky? Di cosa stavi parlando?» lei è immobilizzata, forse non dovevo dirlo, così ho ammesso che ho sentito tutto quello che mi ha detto, sono un maledettissimo coglione!
«Tu... tu hai sentito?» dice facendo un sospiro e portandosi le mani ai capelli.
«La cosa positiva è che non dovrò dirti più nulla, rimettiti presto Shawn.» sbatte la porta ed esce, Cristo perché sbaglio sempre tutto!

Sky
«Piccola che succede?»
«Niente tranquillo, sai sempre il passato che torna.» dico mentendo, stavolta il passato non ha niente a che vedere o per lo meno si, ma non è questo il punto.
Perché quando credi che le cose stiano finalmente andando per il verso giusto il passato ritorna sempre nel momento meno opportuno? Non riesco a spiegarmelo, è come se associassimo il passato ad una persona, cioè lo facciamo tutti, ogni persona segna un periodo della nostra vita e quando provi ad andare avanti lui piano piano si fa spazio tra i tuoi pensieri, non riesci a spiegartelo, provi ad andare avanti, cercando di fartene una ragione, perché alla fine se senti la mancanza di una persona è inutile andarglielo a dire, perché alla fine ti manca proprio perché non puoi fare nulla.
Tenti di continuare ad andare avanti ma i ricordi riaffiorano e cadi di di nuovo in questo abisso.
Non ha senso dire che le persone le dimentichi non pensandoci, perché dimenticare una persona è qualcosa decisamente complicato.
Tutti quanti che ti dicono "passerà", "non ci pensare dai!", "non era cosa tua.", "era solo un coglione." ed infine quello più distruttivo è il: "vuol dire che doveva andare così.".
Quest'ultima ti fa pensare a tutte le volte in cui avresti potuto cambiare le cose, anche i piccoli gesti contano, anche se vengono visti con molta superficialità.
Nel mio caso anche io avrei potuto cambiare le cose, sono stata un anno a pensare a come sarebbe andato tutto se le cose non fossero andate in quel determinato modo, ti fai mille complessi fino a quando non arrivi alla conclusione che tutto quanto ormai è distrutto e non puoi più farci nulla.
«Va bene, ascolta ti accompagno a casa? Ho gli allenamenti adesso non sono andato a scuola ma gli allenamenti li devo fare, scusami piccola.» dice interrompendo i miei pensieri.
«Tranquillo amore, poi mi è venuto anche mal di testa quindi portami a casa.» andiamo verso la macchina, ma per tutto il tragitto non faccio altro che pensare a Shawn, ha sentito tutto quello che gli ho detto veramente? Forse ha sentito tutto ma si ricorda solamente frammenti come questo, cazzo è colpa mia che mi sono aperta troppo, convinta che stessi parlando sola.
Arriviamo a casa mia e mi slaccio la cintura di sicurezza.
«A più tardi piccola.» e gli do un bacio.
«A più tardi amore.» chiudo lo sportello, prendo le chiavi di casa ed entro, mia mamma e mio papà torneranno verso le sei.
Ho bisogno di ingerire zuccheri, idea! Una bella fetta di anguria non può che farmi solamente del bene! Apro il frigorifero e trovo questa anguria enorme.
«Okay siamo solamente io e te!»scrocchio il collo come se fossi un pugile prima di iniziare un round e la prendo, non sono mai stata una brava tagliatrice di angurie, sento che però potrò farcela!
Forza mi serve anche la tua collaborazione però, cerca di stare ferma!
Prendo un coltello più grande della mia faccia e cerco di tagliarla, ma non ottengo un ottimo risultato,poiché rotola per tutto il tavolo della cucina e poi cade a terra spaccandosi...
«Io ci rinuncio!»
Butto l'anguria, pulisco il tavolo e me ne salgo nella mia stanza, vorrà dire che mangerò l'altra che c'è in frigo dopo cena, naturalmente la taglierà mia mamma.
Sono nel letto vorrei studiare, ma, si c'è sempre un ma, mi annoia alzarmi dal letto per prendere i libri. 
Avete presente quelle persone pigre e ciccione che sono sedute sul divano e davanti hanno un tavolino col telecomando ma rinunciano a vedersi la televisione perché il telecomando è "troppo lontano!" anche se è davanti a loro.
Sono quasi le sei di pomeriggi e decido di accendere la tv, tranquilli il telecomando era già nel letto, metto un canale a caso e trovo uno di quei stupidi reality che mi fanno morire dal ridere! Sento la porta aprirsi e dopo sento mia mamma che urla:
«Sky, sono a casa!» lo fa ogni volta che torna, lo so che sei a casa, non c'è bisogno di urlarlo come sempre, di certo un ladro non ha le chiavi di casa e non entrerebbe con questa facilità!
«Sky?!» urla di nuovo.
«Sisi!» se non le rispondo è capace di convincersi che sono morta dentro la vasca da bagno, o che qualcuno mi abbia strangolata!
La mia porta si apre e vedo mia mamma affannata.
«Che cos'è tutto questo disordine?! Ti do tre secondi per sistemare tutto!» sbatte la porta e io inizio a sistemare "il disordine".
Credo che ormai tutti sanno cosa intende una mamma con questa parola.
La mia stanza è perfettamente in ordine tralasciando la sedia piena di vestiti, ma qualunque ragazza o ragazzo ne ha una nella propria stanza, sotto il comodino c'è una ciabatta multipresa perchè coloro che hanno messo le prese in questa casa erano troppo pigri per farne altre, quindi si intravedono una serie di fili ovvero: il caricatore del computer, quello del telefono e la presa della lampada.
Nella scrivania ci sono quattro bottigliette d'acqua vuote che dovrei buttare nel cestino sotto la scrivania, ma è pieno e le cose ci stanno a pressione, quindi mi ostino a lasciarle lì sopra.
Infine c'è una massa di scatoloni del trasferimento con altri vestiti, ma sono messi nell'angolo della stanza! A lei che impaccio danno? In fin dei conti è la mia stanza non la sua!
Un giorno ero su Tumblr, quel sito di frasi di cui tutti continuano a dire che ci sono soltanto persone che si tagliano le vene.
Ma non è assolutamente vero, cioè sì, ma le pagine che seguo io non sono di quel genere, così ho trovato una frase che descrive una piccola parte di me ed anche l'attuale situazione della mia stanza secondo il parere di mia mamma.
"L'ordine è il disordine con scarsa fantasia!", credo proprio che me la farò stampare e la metterò nel muro della mia stanza, starà bella in vista.
Così decido di dare una piccola sistemata e dopodiché prendo il telefono e decido di chiamare ad Alexa.

La bacheca bianca || #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora