chapter 18 ~ hate or love?

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"Prima che me ne andassi mi ha baciato"
Nino si acciglia sorpreso

"Wow"

"Giá, wow. È stata la mia stessa reazione quando è successo"
Porto due dita su ciascuna tempia, massaggiandole leggermente ed espirando esausto.
"Marinette è una ragazza semplice eppure in questo momento non riesco a capire come muovermi, come comportarmi... Non so neanche cosa siamo. Amici? Amanti? Fidanzati? Conoscenti? Non ci siamo piú parlati dopo quel bacio. È palese che mi sta evitando"
Nino si mette accanto a me e mi da una pacca sulla spalla.

"Amico, le ragazze sono peggio di un cubo di rubik... Sei fortunato ad aver incontrato Marinette, vedrai che tutto si risolverà"
Lui mi rivolge uno sguardo incoraggiante mentre io sussurro un titubante speriamo.

Effettivamente Marinette non è proprio il tipo di ragazza che ti pianta in asso per un incomprensione e poi, nonostante il rancore scaturito dalla giornata in sè, dopo quel bacio di certo non ha dimostrato poi così tanto astio nei miei confronti...

"Dai oggi ci facciamo un giro in centro oggi, così non ci pensi. Che ne dici?"
Le parole del mio amico mi riscuotono dalla corrente di pensieri che attraversa la mia testa.

"Ci sta" mi limito a rispondere.
Nel frattempo la campanella decide di interrompere la nostra conversazione.

"Sarà meglio che io vada" aggiunge Nino. "Oggi pomeriggio, di fronte alla place di sporif"
Detto ciò, Nino si avvia a passo svelto verso la sua classe.

"Non mancherò" urlo dopo pochi secondi.
Finalmente ora libera. E un cambio davvero importante. È ora di riportare questi marmocchi in classe e andare a fare una chiacchierata con una persona.
Mi affaccio in palestra.

"Forza! In classe! Che sennò la Dupain mi mangia se non arriviamo puntuali! Avete tre secondi per mettervi in qualcosa che assomigli ad una fila!
Due!
Uno!"
Eccoli, uno dietro l'altro, a due a due. Come sono carini i bimbi di prima... Non sono rompicoglioni come quando crescono.

Mi incammino titubante verso la classe, inconsapevole di cosa mi aspetta ma voglio incontrarla. Mentre i miei piedi si muovono con automatismo, la testa non smette di pensare a lei. Sono quasi certo che mi abbia evitato tutta la mattinata. Non è stata molto scaltra nel nasconderlo. Se  mi vedeva in corridoio, lei svoltava. Non nemmeno ha risposto al mio saluto. Ho paura di averla persa. Accelero il passo, svolto nei corridoi, salgo le scale e finalmente arrivo. Marinette sta già sistemando le sue cose sulla cattedra. I ragazzi prendono rapidamente il loro posto a sedere, biascicando un confuso buongiorno Madame Dupain.

"Madame Dupain" Marinette si blocca, probabilmente all'udire della mia voce. Sono preoccupato che gli studenti abbiano visto la sua reazione. Nathalie è molto rigida quando si tratta di relazioni sentimentali tra docenti. 
Mari prende un respiro e alza lo sguardo verso di me.
"Posso rubarle un minuto"
Mari si rivolge alla classe. Si vede chiaramente che è nervosa, preoccupata. Spero che i pargoli primini non se ne accorgano.

"Un attimo solo ragazzi. Fatemi sentire cosa vuole questo rompiscatole" aggiunge poi sorridendo. Bella mossa Mari, salvata in calcio d'angolo.
Mari esce e chiude la porta. Alcuni minuti di silenzio si interpongono tra noi. Il mio sguardo cerca insistentemente il suo ma lei fa l'esatto opposto.

"Mari ascolta, dobbiamo parlare"
Annuisce, ma è come se non avesse voce per rispondere.
"Cosa siamo noi?"
Non risponde.
Non mi guarda.
"Prima mi baci, poi mi eviti... Cosa. Siamo. Noi!"
Niente.
La scuoto leggermente, gli occhi sgranati.
"Mari ti prego! Non sono arrabbiato! Ho solo... Paura"

"Anche io" sussurra lei. Lo dice cosi piano che ho paura di essermelo immaginato.
Mi guardo insistentemente intorno, non c'è nessuno. Mi avvicino lentamente a Marinette, così da darle tutto il tempo di tirarsi indietro. Lei, con mia estrema gioia non lo fa. Poso le mie labbra sulle sue, in un bacio dapprima lento e dolce, poi sempre più passionale e bisognoso di trasmettere tutto ciò che non siamo in grado di dirci a parole.
Il tempo di staccarci e Marinette sgattaiola in classe. Prima di chiudere la porta, mi sorride dissolvendo ogni mio dubbio.

***

Marinette

Sono seduta alla fermata del pullman, pronta ad uscire con Chloe. Avevo invitato anche Alya, ma si è rifiutata di uscire con la ruffiana, così l'aveva chiamata, pregandomi di non fidarmi e fare lo stesso.
Sono troppi di buon umore per non darle una possibilitá. A pranzo ho raccontato tutto ad Aly.
A Chloe non dirò nulla; di fatto non la conosco e non mi metto a raccontare i fatti miei alla prima che passa. Abbiamo stabilito di incontrarci di fronte ad un bar di cui non ricordo il nome. In ogni caso non sarà un problema, perché tanto è proprio accanto alla fermata del pullman che sto per prendere.
Eccolo che arriva. Salgo su esso, mi siedo e mi metto ad ascoltare la musica durante tutto il tragitto.

ANGOLO AUTRICE
Che impresa scrivere un capitolo di questa storia! Non ricordavo nulla hahaha; me la sono dovuta rileggere a tratti per far uscire qualcosa di decente. Spero che non vi faccia proprio schifo e che mi vengano in mente altre idee decenti.
Se vi interessa il mio account su OUAT (once upon a time) si chiama  ItsLanaParrilla ma al momento sto scrivendo solo una storia random e senza alcun senso. Le storie serie sono tutte nelle bozze, e, prima di pubblicarle, voglio finirle, così da poterle sistemare per bene.
A prestooo!!!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2018 ⏰

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