46.

4.9K 235 13
                                    

Inspiro il profumo di Blake, mentre il mio viso posa contro il suo petto e le sue braccia mi circondano. E' un mistero come non siamo ancora caduti dallo sgabello della cucina, sicuramente non è omologato per due persone.

« Hai ancora freddo?» sussurra, preoccupandosi di sistemare la coperta pesante avvolta intorno alle mie spalle. Scuoto la testa sperando che la smetta di preoccuparsi tanto e lanciando una breve occhiata a Jane e Simon, intenti a fissare lo schermo del portatile di mio fratello e a premerne furiosamente i tasti. Siamo qui in cucina da quelle che sembrano ore, dopo avermi recuperata dal bosco Blake mi ha trascinata a casa, mi ha costretta a fare una doccia calda e ad indossare dei vestiti asciutti, dopodiché siamo scesi in cucina, dove Jane e Simon stavano già lavorando al computer. La mia migliore amica mi ha dedicato un abbraccio più lungo di quanto sia lecito, poi si è rimessa all'opera, mentre Blake mi costringeva a bere una tazza di té e a cercare di mangiare i biscotti preparati dalla nonna. Quest'ultima ha portato Andrew a fare un pupazzo di neve dietro casa, ha sicuramente capito che qualcosa non quadra ma non ha fatto domande, non a me per lo meno. Per quanto mi riguarda... be', credo di essere sotto shock, d'altronde è quello che Simon ha sussurrato a Blake pensando che non lo sentissi; avrei voluto dirgli che "sotto shock" non è sinonimo di "improvvisamente sorda", eppure sono stata zitta. Sono ancora zitta.

Sento il mio cervello lavorare freneticamente alla ricerca di una spiegazione, gli ingranaggi muoversi nel tentativo di elaborare ciò che è successo, ma tutto quello a cui riesco a pensare è quanto sono stata stupida a confessare certe cose a Scott, quanto la nonna rimarrà delusa quando lo verrà a sapere e, soprattutto, quante bugie lui mi abbia raccontato: "E' spenta, non preoccuparti", le sue parole mi risuonano in testa.

« Accidenti!» esclama Simon, dando uno spintone al pc per allontanarlo da sé. E' rosso in viso, mentre in fretta e furia Jane recupera il portatile per capire quale sia il problema.

Blake esprime a voce la domanda che io non riesco a porre. « Cos'è successo?»

« A quanto pare quel coglione è più furbo di quanto ci aspettassimo.»

« Be', con quasi due milioni di iscritti è ovvio che abbia preso delle precauzioni.» mormora Jane in risposta.

Simon annuisce e sospira. « Ho provato di tutto: un Keylogger, una SpyApp...»

« Col Phishing?»  inquisisce la mia migliore amica. Simon la guarda in viso, aprendo leggermente la bocca per la sorpresa mentre Blake ed io non sappiamo nemmeno in che lingua stiano parlando. « Creo un account mail falso, bisogna provare.»

« Non abboccherà, figurati...»

« Se mi spacciassi per un produttore di tavole da skateboard e gli dicessi di volerlo sponsorizzare, il suo ego farebbe il resto.»

« E' una buona idea, Jane, peccato che rubare così i suoi dati è più pericoloso e quasi più illegale che farlo con un software apposito.»

« Non se riesco a nascondere l'indirizzo IP da cui mi connetto.».

La bocca di Simon si apre per l'ennesima volta, dopo almeno un minuto si richiude. « Non ne sei capace.»

« Mi sottovaluti.» risponde Jane, mentre gli occhi di mio fratello cominciano a brillare e la mia migliore amica, ignorandolo, si mette a lavoro.

Lo ammetto, non ho idea di cosa stiano parlando, ma l'unica parola che riesco a capire mi porta ad iperventilare, a staccarmi dal petto di Blake facendolo sussultare e a schiarirmi la voce prima di parlare. « Jane, fermati.» le intimo.

Le dita della mia migliore amica rimangono sospese sulla tastiera, mentre gli occhi di tutti i presenti si posano su di me. « Stai tranquilla, la risolvo in un paio di minuti.»

Flecks Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora