I miracoli esistono
Stupida, stupida, stupida.
Sono solo una stupida.
L'uomo che amo sta insieme a mia sorella, e tutto per colpa mia, perché l'ho respinto invece di gettarmi tra le sue braccia quando ne ho avuto l'occasione.
Visto? Stupida.
Il fatto è che... ho avuto paura. Avevo appena iniziato ad accettare l'idea che Giovanni ormai mi avesse definitivamente lasciata per entrare in seminario, e quel bacio con Marco è arrivato in maniera così inattesa che mi sono fatta prendere dal panico.
Non che non avessi già iniziato a pensare a lui più del dovuto, intendo.
È vero, quando l'ho conosciuto l'unica cosa che avrei voluto fare era insultarlo e dirgliene di tutti i colori - cosa che in parte ho fatto, in realtà. Voglio dire, sei un Pubblico Ministero, non puoi presentarti a lavoro in jeans, maglietta e giubbotto di pelle, no? Manco una camicia? E non solo per quello, ma principalmente perché a quanto pare si divertiva molto a sfottermi. Poi abbiamo smesso di comportarci come bambini di cinque anni e ci siamo resi conto di riuscire ad andare d'accordo. Molto d'accordo, anche. E ho imparato a vedere oltre quella barriera di sarcasmo che si è costruito davanti.
Ho scoperto un uomo sensibile e premuroso, irriverente ma di certo attento al benessere di chi gli sta intorno. So che ha sofferto molto, e la sua è una ferita difficile da far rimarginare: trovare la tua futura sposa a letto col tuo migliore amico il giorno prima delle nozze non è proprio una favola della buonanotte. Posso permettermi di aggiungere che la sua ex è davvero una stronza? Non la conosco direttamente, ma da quello che ho visto e sentito, non credo che ci andrei d'accordo.
E poi è un ottimo cuoco. Questa cosa mi ha sorpresa parecchio, davvero non me lo aspettavo. Mi ha anche dato lezioni di cucina, e devo dire che è pure un bravo insegnante. Chi lo avrebbe detto?
È un uomo leale e sincero, e anche se l'ho ammesso a forza e magari non come avrei dovuto, gli sono grata per le parole che ha detto a mia madre. Lei, che non ha mai condiviso le mie scelte di vita e ha sempre trovato mille motivi per criticarmi, ha dovuto tacere di fronte a Marco, che le ha detto senza troppi giri di parole di volermi bene così come sono, perché se mi ama davvero non dovrebbe cercare di cambiarmi a tutti i costi.
Forse è stato in quel momento che mi sono innamorata di lui, o forse quando a quel test per Cosimo, ha dimostrato di conoscermi senza forse rendersene conto. Quando mi ha colta alla sprovvista baciandomi 'per la scena'.
Però lo so, quando l'ho capito.
Ho capito che mi stavo innamorando quando sono tornata a casa dopo avergli raccontato di mio padre.
Quella storia la conoscono, o meglio dire ormai conoscevano viste le indagini quando sono stata rapita, davvero in pochi. Anzi, oltre a mia madre e mia sorella, l'avevo raccontata fino in fondo solo a Giovanni dopo più di un anno che stavamo insieme. È una storia che mi rende fragile, che mostra la mia debolezza, e io non voglio essere debole. Non voglio che gli altri capiscano quanto sto male. Quanto soffra per la mancanza di mio padre.
Come dicevo, avevo appena iniziato a fare i conti con l'abbandono di Giovanni e la nascita di questi nuovi sentimenti, quando Marco è venuto a casa per ringraziami di avergli impedito di fare una cazzata. Ho rimediato io però, la cazzata l'ho fatta io dopo, interrompendo il suo bacio.
Oh, quel bacio.
Mi ha scatenato una tempesta di farfalle allo stomaco e brividi lungo la schiena e ovunque le sue mani mi accarezzassero, e scintille sulle mie labbra.
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I miracoli esistono
General FictionAnna e Marco. Il Capitano e il PM. Tanta paura d'amare, ma altrettanto bisogno l'uno dell'altra. Quando tutto ormai sembra perduto, può un miracolo venire il loro soccorso?