𝓘 𝓭𝓸𝓷'𝓽' 𝓰𝓲𝓿𝓮 𝓪 𝓼𝓱𝓲𝓽

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EVEN THE MOON... IT LOOKS BAD AS IF IT WERE DISGUSTED

Park Jimin

녹색 잎Verde-foresta

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녹색 잎
Verde-foresta

"Yoongi ti voglio bene!"
"Anche io"

Dopo un po' il ragazzo realizzo cosa aveva detto la prof.
ed in quel momento si poteva benissimo vedere il panico, totale, nei occhi di Jimin...
Era rimasto lì nella sua classe, non aveva neanche mangiato semplicemente aspettò il secondo suono della campanella e i suoi compagni che lo guardavano ridevano e gli davano soprannomi che a Jimin non piacevano ...
Aveva paura Jimin era così rimaneva immobile li dove era... a pensare a cose orrende...
voleva solo svegliarsi nel suo letto, caldo e morbido, ma tutto questo non era un sogno... O meglio non era un incubo....
Lentamente si sedette al suo posto.
La lezione iniziò, per una mezzora Jimin stette in silenzio.
Poi la profe parlò "allora yoongi e Jimin stanno preparando un progetto"
"namjoon tu che sei il più bravo, aiutali ogni tanto"...
appena jimin senti il suo nome e quello di yoongi alzò lo sguardo sulla professoressa e automaticamente il suo braccio si alzò non voleva stare con yoongi aveva troppa paura"si, jimin?" "I-io p-potrei potrei a-andare in bagno" la professoressa annuì.

jimin corse voleva andare via da lì, appena entrò nel bagno cacciò un urlo e portò le mani a stringersi la testa toccando così le sue morbide ciocche color nocciola caccio un'altro urlo per la frustrazione ma cosa aveva detto doveva dire una semplice frase invece aveva sbagliato "non sono capace a far niente" "già" jimin avrebbe riconosciuto quella voce anche se fosse stato in apnea, con uno scatto veloce si girò "c-che ci fai qui?" Yoongi non rispose semplicemente si sciaquò le mani e lasciò li jimin che iniziò a piangere sapendo che non sarebbe stato facile lavorare con yoongi e soprattuto non capendo perché yoongi non lo avesse toccato forse era troppo schifoso toccare un essere come lui, sospirò alzandosi e asciugandosi le lacrime poi ritornò in classe come se non fosse successo niente come faceva sempre, mascherava il suo dolore, con sua madre, con suo padre, con i suoi due ed unici migliori amici... Hoseok e namjoon di questi ne parlava veramente poco aveva paura che anche solo a nominarli sarebbero volati via..

Intanto che la professoressa spiegava cose che francamente nessuno dei due stava ascoltando realmente annuivano e basta.
jimin guardava fuori dalla finestra e pensava a cosa sarebbe successo nei prossimi giorni magari lo specchio che aveva davanti al suo letto gli avrebbe urlato di nuovo che fa schifo e non è abbastanza oppure ci saranno giorni che saranno pieni di dolore "jimin stai ascoltando?" chiese la professoressa sistemandosi gli occhiali con le lunghe e snelle dita il ragazzo annui anche se non aveva capito veramente niente "bene allora dimmi cosa abbiamo detto" "..." "come immaginavo... allora signorino park e signorino min se la lezione non vi interessa potete perfettamente non frequentare la scuola "m-ma a me inte-" jimin fu interrotto da un rumore, era yoongi che si era alzato e uscito da quella classe "jimin te la do buona per questa volta ma se lo fai ancora farai la stessa fine del tuo amico" quasi si strozzò con la saliva a sentire il nome amico una fitta lo colpi.. Già quanto voleva che fosse suo amico... "perché mi guardi così, non è tuo amico?" "Oh em s-si"per jimin fu quasi impossibile non sentire i suoi compagni che ridevano sotto i baffi "bene, dove eravamo rimasti?" Chiese la professoressa alla classe.

Qualche giorno dopo mentre jimin camminava per le strade di Seul qualcuno lo prese per il cappuccio della sua felpa ma jimin non si ribellò semplicemente diceva "se è destino è destino" "quindi noi due saremmo amici?" Jimin riconosse quella voce e...

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Qualche giorno dopo mentre jimin camminava per le strade di Seul qualcuno lo prese per il cappuccio della sua felpa ma jimin non si ribellò semplicemente diceva "se è destino è destino" "quindi noi due saremmo amici?" Jimin riconosse quella voce e stette in silenzio yoongi gli tirò un calcio facendolo cadere poi gli tirò un pugno in faccia e lo prese per i capelli "senti io e te non saremo mai amici,..non più, brutto bastardo non mi bastano le tue parole e le tue scuse tu sai almeno chi mi hai portato via? no? bene meglio per te"ringhiò e lasciò andare jimin che si lasciò fuggire una lacrima, respirando affannosamente lentamente si alzò e per la prima volta formò quella che per lui era una frase "y-yongi ti preg-go ascoltami... Dopo di questo potrai odiarmi quanto vuoi ma ti prego ascoltami" in quel momento jimin si senti un bambino l'innocenza con qui aveva parlato era tanta. d'altronde lui era park jimin no? Vedeva sempre le cose positive, doveva, altrimenti il suo cervello non avrebbe in un certo senso retto.

Ma seriamente pensava che min yoongi lo avrebbe perdonato o ascoltato? no, non ci pensava sapeva come era la realtà: crudele, atroce, sadica.

Un pugno risvegliò jimin ma non gli fece tanto male il gesto ma benché essersi illuso un'altra volta. Privo di forze cadde a terra e svenne tutto questo faceva male troppo male per un ragazzo come jimin.

Quando si risvegliò era ancora li nello stesso posto di prima la prima cosa che vide fu il cielo ma non azzurro non blu non rosa ma grigio solo grigio colore dell'incertezza un misto fra il colore della morte e fra quello senza tonalità, un colore che jimin vede troppo spesso e che in questo momento gli stà spegnendo il sole pian piano si alzò ma senti subito una fitta al cuore forse perché nessuno lo aveva aiutato eppure la gente passava di lì e avrebbe potuto aiutare un ragazzo che sanguinava, o forse perché al suo risveglio non aveva visto yoongi e avuto una risposta.
intanto che era perso nei suoi pensieri jimin non si accorse che aveva superato la sua casa da un pezzo solo dopo dieci minuti realizzò ma non andò in panico non ebbe paura ma continuò a camminare finché non vide un parco sorrise vedendo tutti quei bambini felici, spensierati, quasi gli fecero invidia.

Ormai era sera e jimin non si era ancora presentato a casa ma non c'erano problemi i suoi erano talmente stressati dal ripeterli le stesse cose ovvero di uscire, che se per la prima volta andava, anche in discoteca era un miracolo, jimin così fece quella sera bevve bevve fino a vomitare stranamente la birra gli ricordava yoongi, prima ne sei attratto e la brami ma solo il giorno dopo capisci quanto schifo e male faccia ubriacarsi.

Troye sivan【fools】nei media ✿

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