Si aggirava in quella foresta tenebrosa da almeno qualche ora. Era tutto così macabro e deserto da fargli temere per la salvezza della propria anima dopo la morte.
Aveva voluto avventurarsi in quel luogo dimenticato dal mondo per cercare un qualcosa, forse un indizio, che avrebbe potuto dargli una qualche risposta, una qualche conferma. In realtà lui era stato attratto da quel luogo che in qualche modo trasudava un certo fascino, era come una calamita, come un frutto proibito.
Le piante sembravano parlare, bisbigliavano in qualche strana lingua. Bisbigliavano in un tono spaventoso e basso, talmente basso da sentirlo sin nei meandri più nascosti dell'inconscio. Il terreno, le radici ostacolavano il selciato ed era molto difficile seguire quel sentiero a dir poco confortevole.
Il cielo era tinto di una colorazione rossiccia in quel momento, sembrava quasi innaturale.
"Questa foresta mi giocherà dei brutti scherzi", pensò.
Continuava a seguire quel sentiero, senza fermarsi, senza chiedersi neanche dove stesse andando. Le sue gambe avanzavano e il busto le seguiva. La sua testa non comandava nulla, pensava e basta. In quel grande bosco c'era una sorta di arcano sortilegio che non dava una seconda chance. Una volta entrati, si aveva il dovere di proseguire.
Ormai la luce diventava sempre più inesistente e le tenebre facevano la sua lenta e inarrestabile entrata sulla scena. Egli avanzava e seguiva le tormente oscure che lo spingevano sempre più ad inoltrarsi.
Non poteva fermarsi, non poteva tornare indietro. Poteva solo procedere davanti a sé.
Era molto difficile vedere ciò che lo circondava, ma aveva il chiaro presentimento di essere osservato, di essere in pericolo. Un pericolo sempre più crescente, ad ogni passo.
Ad un tratto sentì un rumore di foglie secche. Si voltò verso quel suono. Non vide nulla.
Aveva la strana sensazione di avere qualcuno alle spalle. I nervi erano saldi, i muscoli in tensione. Si voltò del tutto indietro e vide l'Ombra. Era un ammasso di nero oscuro, assomigliava quasi ad un buco nero. Era una massa informe di oscurità. Non ebbe parole da poter emettere, d'altronde era solo in quel posto. Solo con l'Ombra.
Un sussurro continuo iniziò a vorticargli in testa, quasi per incendiargli il cervello. Non aveva più la consapevolezza di sé.
Inevitabilmente si accasciò a terra. Era stremato, senza forze. Niente lo avrebbe potuto salvare, nessuno lo avrebbe mai più rivisto. Ormai era perduto...e fu così che l'Ombra lo marchiò e lo portò con sé, dove nessuno lo avrebbe mai più ritrovato.
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Storie del brivido
HorrorEstratto da Storia 2: "Continui fremiti le percorrevano il corpo ed era immobilizzata da quella sensazione oscura. Non avrebbe mai potuto immaginare ciò che sarebbe successo in quella casa all'apparenza candida e innocua. Le pareti di un bianco qua...