CAPITOLO 7

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Erin

Mia nonna mi ripeteva in continuazione che l'amore può essere bello quanto distruttivo. E io mi chiedevo come una cosa così bella potesse distruggere una persona.

Erano passate tre settimane da quando eri andato via. Ormai non ti aspettavo più. All'inizio lo facevo, ti aspettavo con la speranza che tornassi. Mi accorsi dopo che aspettare non sarebbe servito a niente perché tu non saresti tornato.

Una sera bussarono alla mia porta ed io scocciata, chiedendomi chi potesse essere a quell'ora della notte andai ad aprire. Ed eri lì. Eri sotto la pioggia con un mazzo di girasoli in mano e gli occhi rossi.

Mai avevo visto così tanta tristezza dentro gli occhi tuoi.

"Perdonami. Ti amo e ho paura. Sono un cretino. Scusami"

Quella sera facemmo l'amore per la prima volta. Sul nostro divano, che ancora oggi non ho avuto coraggio di buttare rotto com'è.

"Ti amo anch'io Caleb. E anch'io ho paura, ma non andartene ma più. Promesso?"

"Promesso"

Come foglie degli alberi in autunno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora