Capitolo 15: Lluvia de primavera

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"Sei felice, Freija?"
Come rendere le cose facili secondo Nora Lindgren.
Tutto si racchiudeva nella risposta a questa domanda ed io la odiavo.
"Non è così facile, nonna" protestai.
"Oh si che lo è. Se la risposta è si, significa che tutto va per il verso giusto, ma se la risposta è no, allora bisogna scavare a fondo e capire cosa c'è che non va. Questo significa anche lasciare l'ego da parte e fare un po' di sana autocritica, cosa che ti risulta alquanto difficile" aggiunse.
Sbuffai: "Ti ho chiamata per aiutarmi, non per farmi la predica!"
"Non fare la bambina, sai bene che ti sto aiutando, ma finché continuerai con questa mentalità non ci sarà niente da fare, quindi cosa farai?".
"Mi vorrei reincarnare in te" sospirai.
"Niente da fare, io sono unica ed originale".
"A proposito di ego, eh?" le ricordai.
La nonna rise: "Freija, tesoro, sai che voglio vederti felice più di qualsiasi altra cosa al mondo".
"Lo so" sorrisi.
"Allora inizia a guardarti dentro e soprattutto a non aver paura delle risposte. Le cose non possono essere peggiori di quello che sono".
"Davvero?"
"No, non è vero, possono degenerare in modo brutale".
"Grazie" dissi sarcasticamente
"Ma la cosa positiva è che puoi evitare che tutto questo succeda, tesoro. E' tutto nelle tue mani".
"No, non è vero, qui ci sono di mezzo anche altre persone, lo sai!"
"Si, però quello è fuori dalla tua portata. Puoi controllare solo ciò che dipende da te, quindi è su quello che dovrai concentrarti".
"E se tutto va a farsi friggere?"
"Allora dovrai essere pronta a ricominciare, Freija. Ma non hai tutta la vita per farlo, credi di avere tutto il tempo del mondo, ma non è così: il tempo vola, rischi di diventare adulta e guardarti indietro piena di rimpianti per non aver avuto il coraggio di prendere in mano la tua vita. Il tempo è ora!".
Le parole della nonna, terribilmente familiari, mi facevano veramente paura, perché sapevo che aveva ragione e che le mie scelte avrebbero inevitabilmente portato a perdere qualcosa o qualcuno; forse non ero pronta, ma era altrettanto vero che non avrei potuto aspettare per sempre.
"Ci penserò" mi arresi.
"Non pensare troppo o diventerà controproducente".
"Passamene una, nonna!" protestai.
"Vuoi sapere quello che penso o no?"
"No" bofonchiai.
Lei rise: "Bene, allora possiamo anche chiudere".
"Ho paura, nonna".
"Lo so" si addolcì "E sai qual è il modo migliore per vincere la paura? Affrontarla, altrimenti sarà lei a prendere il controllo della tua vita. Sei un guerriero, Freija, in te c'è tutta la forza dei Vichinghi. Combatti!".
Sapevo che quando la nonna tirava fuori gli antenati era arrivato di momento di agire e di smetterla con le parole. La rassicurai sulle mie intenzioni e la salutai. Guardai la foto mia e di Cristiano, sfondo del mio cellulare e ripensai a quella catena di folli avvenimenti degli ultimi mesi che si erano susseguiti a partire dalla festa di Capodanno: un inizio d'anno col botto, nel vero senso della parola.

La festa di Capodanno del Real era una specie di tradizione storica. Tutti i giocatori si riunivano con le rispettive famiglie per festeggiare il nuovo anno e temprare lo spirito di squadra per gli obiettivi da conseguire.
A pochi minuti dalla mezzanotte la situazione era da ordinaria amministrazione: Dj Karim ubriaco con in testa un cappello da joker, Marcelo su di giri con una rosa incastrata tra i ricci, Guti con un gonnellino di paglia preso Dio solo sa dove e Xabi che non perdeva occasione per fare foto e video con i quali li avrebbe ricattati per il resto dell'anno. C'erano proprio tutti e sembravano divertirsi: osservai Rocío ridere di gusto mentre Pepe cercava di convolgerla in una improbabile danza africana, sotto gli occhi attenti e senza dubbio innamorati di Iker; i nostri sguardi si incontrarono ed io socchiusi un po' gli occhi, ricordandogli che sapevo il suo segreto e che avrebbe fatto meglio a dire la verità in fretta. Lo vidi sbiancare e tornare a guardare Rocío. Decisi di concedergli una tregua almeno per quella sera ed inevitabilmente i miei occhi si posarono sulla coppia alla destra del portiere: Ingrid, fasciata in un vestito rosso attillato che metteva in risalto il suo fisico perfetto, sorrideva con una coppa di champagne in mano, accanto a Sergio che teneva una mano appoggiata sul fianco della ragazza e rideva guardando i compagni. Sentii una sensazione di fastidio, mista a rabbia, mista a gelosia, mista a qualcosa che non volevo definire. Si, d'accordo, era una bellissima ragazza, ma era così diversa da me, l'opposto. Come poteva piacerle quella? Poi ricordai di essere stata io a mandarlo dritto tra le sue braccia e cercai di ricompormi. Spostai lo sguardo su Cristiano che stava ballando la Macarena tra Guti e Marcelo, ridendo come un matto davanti alla follia della situazione. Era un ragazzo speciale, dolce, generoso, gli volevo bene, volevo amarlo con tutta me stessa. Uscii nella fredda notte madrilena, incontrando Gonzalo e Ailén che rientravano abbracciati. Gli sorrisi e continuai a camminare, pensando che quei due stavano correndo troppo per i miei gusti.
Osservai Madrid, mai così viva in quella notte e promisi a me stessa che avrei fatto in modo che le cose fossero differenti nell'anno nuovo. All'improvviso sentii un paio di braccia cingermi da dietro e mi ritrovai stretta ad un petto muscoloso che avrei potuto riconoscere ad occhi chiusi tra mille.
"Cosa fai qui tutta sola? Sai che è quasi mezzanotte e rischiavi di perdere il momento migliore?" sussurrò Cristiano.
"Quale? Il carpiato di Karim dalla postazione dj?" ridacchiai.
"No" rispose lui facendomi voltare piano "Il momento in cui sanciremo l'inizio dell'anno nuovo con un bacio, l'uno nelle braccia dell'altra... per la prima volta".
Era vero, quello era il primo Capodanno insieme come coppia. Sorrisi perdendomi in quei grandi occhi scuri: "Quale miglior inizio?"
Ascoltammo gli altri dentro iniziare il conto alla rovescia.
"Dovremmo rientrare" dissi.
"No, restiamo qui. Soli tu ed io. Così sarò sicuro che Marcelo non ti salti addosso per primo" scherzò.
"Clarisse lo affogherebbe nella vasca delle aragoste" risi.
5, 4, 3, 2, 1...
"BUON ANNO!" tuonarono tutti in coro.
"Buon anno, amore mio" disse, prima di darmi un bacio appassionato che da solo sarebbe bastato a darmi la carica per un anno intero.
"Buon anno, mi vida" risposi.
"Ed ora.." sorrise facendo un passo indietro e tirando fuori un astuccio dalla tasca "Questo è per te".
Guardai la piccola scatola ed iniziai ad iperventilare. NO! No, no, no, no, era troppo presto!
"Non vuoi aprirlo?" mi incalzò.
Con mani tremanti e cuore in tumulto aprii la scatolina che rivelò due splendidi orecchini di diamanti. Istintivamente un sospiro di sollievo uscì dal mio corpo, senza che potessi controllarlo.
"Wow, Cristiano, sono splendidi! Grazie! Io, non so che dire.." dissi abbracciandolo.
"Non dire niente, solo indossali, se vuoi" aggiunse.
"Certo!" sorrisi, togliendo rapidamente i miei occhini di Swarowski per sostituirli con quelli di Cristiano e specchiandomi nelle finestre.
"Che meraviglia!" dissi.
"Freija," disse serio "ti ho visto spaventata prima, quando ti ho dato la scatola".
"E' solo che..."
"Lo so, sarebbe stato presto per farti un anello. Ci ho pensato, se devo essere onesto, ma se ti conosco almeno un po' so che sarebbe stato prematuro per i tuoi tempi e li rispetto. Ma voglio che tu sappia che non passerà molto, perché la vita è breve e quando sai di aver trovato l'amore non è necessario aspettare".
"Sei team Gonzalo" sorrisi cercando di stemperare la tensione.
"Sono team Gonzalo, si. Quando trovi l'amore, lo riconosci e non è necessario aspettare anni o mesi, la vita è adesso. Tutto questo per dirti di farti trovare pronta quando succederà, perché sarà prima di quanto tu creda e allora non accetterò paura o tentennamenti, ma solo commozione, emozione, sentimenti positivi, amore....ed un si, un si convinto".
Gli sorrisi, incapace di dire altre cose.
Lui mi baciò: "Ti amo, Freija Fernández".
"Ti amo anche io" sussurrai prima di affondare la mia testa nel suo petto, inconsapevole del fatto che non ero stata l'unica in quel momento ad andare nel panico.

AUTUMN IN MADRID || Ramos, Casillas, Higuain (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora