UN CUORE IN DUE

capitolo quattro

<<per me possiamo andare nel mio letto>> sorrisi nervosamente <<mi auguro che tu stia scherzando>> gli dissi continuando a ridere mentre le mie guance assomigliavano più a dei pomodori che a delle guance e come paragone è un po' strano.
Prima che lui risponda, per sua fortuna arriva Gioele <<VI VOLETE MUOVERE VOI DUE>> grida dalla fine delle scale con Tom che mi guarda preoccupato e Lorenzo che ride.
Vedendo Tom inizio a correre per le scale, arrivo al penultimo gradino e, e si cado come un sacco di patate, si sente una fragorosa risata, chi può essere se non il vichingo mentre Gio si avvicina a me per poi prendermi in braccio posizionandomi sul divano, Lorenzo o meglio il coglione di mio fratello che è uguale a Matteo ride mentre Tom che sta provando a trattenersi fa finta di preoccuparsi.
Gioele torna col ghiaccio e vedi Matteo diventarre serio quando il fratello si avvicina alla mia gamba, lo spintona <<ci penso io>> dice in modo serio, Gio ubbidì e io guardavo il ragazzo che  fino a due secondi prima stava ridendo e ora si preoccupava.
Lo fissai un attimo e mi lasciai scappare <<ripeto e confermo tu sei strano>> lui mi guardò sorrise scuotendo la testa e borbottò qualcosa di incomprensibile.
Tolto il ghiaccio deciso lo stesso di uscire con loro, voglio vedere la città in cui dovrò vivere per  almeno un anno e mi auguro di farmi degli amici.
Il pomeriggio passa così tra delle risate, dei ricordi dell'estate del 2012, i ragazzi che parlano di calcio e qualche volta mi consideravano parlando della scuola e della pallavolo.
Ho scoperto che il liceo classico e il liceo di Matteo che non è proprio un liceo ma più un tecnico sono accorpati e che avendo entrambe le scuole pochi iscritti sono nello stesso locale e che quindi la mattina dovrò andare a scuola con Matteo e che seguirò dei corsi anche con dei ragazzi del suo liceo, insomma le lezioni di italiano storia e tutte le materie obbligatorie le svolgerò anche con ragazzi dell'altro liceo.
Tornati a casa dopo quattro ore fuori corsi in camera per chiamare Alice e raccontarle tutto.
<<scarafaggina non puoi capire>> così iniziò la nostra conversazione che variò da Matteo a Stefano, il mio ehm ""fidanzato"" se cosi si possa definire, io e lui ci conosciamo ormai da tre/quattro anni e da sempre c'è stato un certo legame, essendo che lui è più piccolo ho sempre cercato di mantenere le distanze ma io sapevo che a lui piacessi e viceversa.
Cosi quest'estate dopo tre anni lui si è dichiarato e abbiamo deciso di provarci a Settembre quando io sarei tornata da mare solo che la settimana prima di tornare i miei genitori se ne escono con la fantastica notizia che ci dobbiamo trasferire, io ho raccontato tutto a Stefano tranne il giorno della partenza e ho chiesto a tutti di non dirglielo e così è stato, semplicemente è passato oggi sotto casa mia, o quella che era la mia casa, e ha trovato tutto chiuso e non c'erano né la moto di mio fratello, nè la mia vespa e neanche la macchina di mio padre che dovrebbero arrivare  Torino tra pochi giorni.
Mentre discutevamo sul fatto che io dovevo parlare con Sterano vidi la porta aprirai e un ciuffo biondino sbucare, << quando finisci di parlare della tua storia d' amore con la tua scarafaggina scendi che è arrivata la pizza e stiamo aspettando solo te>> lo guardo confusa, aveva sentito tutto quello che io e Alice c'eravamo dette? Quindi aveva scoperto che io lo chiamo vichingo e che tutte le mie amiche sanno del nostro litigio?
Salutai velocemente Alice dicendogli semplicemente <<mio padre mi ha chiamata devo andare baci ti voglio bene>> con un suo <<salutami mio marito e sta lontana dal vichingo baci>>, Matteo si era accomodato sul mio letto e mi osservava.
<< ti do una foto?>> gli dissi ridendo come una pazza, <<cosa? scusa non stavo ascoltando>> disse lui rapidamente per poi alzarsi velocemente dal letto, ho detto <<VUOI UNA FOTO? DURA DI PIÙ>> rise <<secondo te io voglio una tua foto?>> lo fulminai con lo sguardo sapendo già come si sarebbe conclusa la discussione e decisi di chiedergli se abbia sentito tutta la conversazione lui annuisce dicendo che ha sentito di Stefani e di questo vichingo ma non ha capito chi sia e quando me lo dice tiro un sospiro di sollievo.
Quando mi ricordo della cena gli grido ironicamente <<vich.. cioè coglione le pizze si staranno raffreddando>>