<Kathrina Woods! >
Guardai il mio riflesso nello specchio un ultima volta poi, sbuffando, presi il mio zaino e uscì dalla mia camera.
<Siamo in ritardo, come al solito!> urlò mia madre appena misi piede nella vettura.
Presi le mie amate cuffiette dallo zaino e mi girai semplicemente dall'altra parte, ignorandola.Da quando i miei genitori si erano separati, cinque anni fa, le cose sono andate sempre a peggiorare. Io vivo con mia madre, lei è una poliziotta, una di quelle belle toste oltretutto. Prima era la mia migliore amica.
Sapete quella madre a cui potete dire proprio tutto.
Ma da quando mio padre se n'è andò via di casa insieme alla sua nuova fiamma, mia madre si dedicò totalmente alla sua carriera. Talmente tanto che, questo, era il sesto o settimo trasferimento che facevamo. O forse anche di più.
Diceva di non voler stare troppo tempo in un posto, di voler viaggiare e lavorare allo stesso tempo. Ma a me non ci pensava?Aprì gli occhi di scatto, mia madre stava blaterando qualcosa, potevo capirlo dal fatto che poco prima mi diede un colpo abbastanza forte alla spalla. Motivo del mio risveglio. Mi levai una cuffietta dall'orecchio e la guardai infastidita.
<Dicevo> iniziò <molto probabilmente resteremo per un bel po' in questa nuova cittadina, hanno poco personale e ogni giorno succede qualcosa di nuovo> ripeté mia madre guardando la strada davanti a sé <potresti farti pure degli amici> continuò
<Ottimo> risposi solo.
Le ore sembravano non passare mai. Guardavo fuori dal finestrino e speravo con tutto il cuore che mancasse poco. Ormai erano quasi le sette di sera, e avevo fame.
<siamo arrivate > esclamò mia madre leggendomi quasi nel pensiero
Un grosso cartellone citava "Benvenuti a Beacon Hills".
<dobbiamo sbrigarci> disse svoltando a destra, dove la freccia indicava appunto l'entrata per Beacon Hills.
Tanti, tantissimi alberi. Boschi abbastanza tetri. Poi finalmente la civiltà. Case tutte uguali. Ogni tanto potevo vedere pure delle persone.
Non è male, pensai.La macchina si fermò davanti ad una casa e mia madre scese velocemente dall'auto.
<Noah! > sentì urlare da mia madre e subito dopo un uomo uscì da quella casa con un grosso sorriso e abbracciò mia madre.
Non vedevo così mia madre da tanto tempo, pensai aprendo la portiera della macchina e scendendo da essa.
I due si avvicinarono a me con grandi sorrisi.
<Lei è mia figlia > disse indicandomi <Kat, lui è il signor Stilinski> indicò lui stavolta.
L'uomo mi strinse la mano e sorrise <Chiamami Noah> disse <bel colore, molto originale> continuò fissando i miei capelli.
Non era la prima persona che notava i miei capelli non proprio sobri. Anche perché era impossibile non notarli, erano gialli.
Si proprio gialli. E direi anche abbastanza "fluo".
Fin da piccola desideravo i capelli colorati, e quando arrivano i miei diciotto anni la prima cosa che feci fu proprio quella. Colorarli. Ne cambiai vari negli anni. Fucsia, verde, blu, viola.Arrossì leggermente e mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<Si a mia figlia piace sperimentare > esclamò mia madre ridendo.
Anche l'uomo rise <Bene> esclamò <La vostra casa è proprio quella> disse cambiando discorso e indicando una casa poco più distante <vi accompagno e..> aggiunse cercando qualcosa nelle tasche dei pantaloni <Stiles! > urlò l'uomo guardando verso casa sua.
<Dimmi > disse un ragazzo uscendo di corsa.
Rimasi a fissarlo per un paio di secondi e lui spostò lo sguardo dal padre a me.
Era un ragazzo abbastanza carino, molto più alto di me. Capelli scuri e occhi profondi.
<Stiles > disse una volta che il ragazzo fu davanti a noi <Loro sono Kat e Loreine> disse indicando prima me e poi mia madre <Lui è mio figlio > aggiunse fissando noi stavolta.
Guardai il ragazzo <Piacere> dissi stringendo la sua mano. Lui mi sorrise e poi salutò mia madre.
<Stiles ho dimenticato le chiavi della casa nel bancone, le vai a prendere? > chiese al ragazzo.
<Oh certo,arrivo subito > disse correndo nuovamente dentro casa.
Pochi secondi e poi torno fuori, lanciando le chiavi al padre.
<queste sono le chiavi > esclamò dando le chiavi a mia madre <venite, vi aiuto con i bagagli > aggiunse camminando verso la casa
<vengo anche io > urlò Stiles dirigendosi anche lui alla casa
<non dovevi andare da Scott? > chiese il padre
<ci andrò dopo >rispose <vuoi venire?> domandò a me.
Per un momento non capii
<certo che verrà >rispose al mio posto mia madre.
Mi girai nella sua direzione e lei mi fece l'occhiolino.
<perfetto, allora vi aiuto e poi andiamo > esclamò il ragazzo felice <è molto simpatico >
Passammo una buona mezz'ora a togliere tutte le scatole dalla macchina e a metterle in casa. Non era piccola ma nemmeno una villa. Era grande abbastanza. La mia stanza era al piano di sopra, mentre quella di mia madre era di sotto. Poggiai le mie cose nella stanza e rimasi un attimo a fissarla.
Aveva una grossa finestra, da dove entrava la luce. Il letto era abbastanza spazioso e c'era la moquette.
<ti piace la casa? > esclamò una voce alle mie spalle. Saltai dalla paura e sentì dietro di me una persona ridere.
<scusami non volevo spaventarti > disse avvicinandosi
Era Stiles.
<si, non è male > ammisi girandomi verso di lui
<sei pronta?> mi chiese
<non sono tanto sicura di voler venire> dissi sedendomi ai piedi del letto
<tu verrai, dovrai fare amicizia > esclamò il ragazzo.
<va bene> esclamai alzandomi
Presi la mia giacca da una delle valigie e scesi di sotto insieme al ragazzo.<Stiles riportarla viva > esclamò il padre mentre ci guardava uscire di casa.
Mia madre semplicemente mi mandò un bacio.
Il ragazzo guardò male il padre e aprì la portiera della sua jeep.
<prima le signore > esclamò ridendo.
Lo guardai divertita e mi accomodai nella vettura. Fece il giro e salì anche lui, mettendo in moto la jeep e partendo.
<allora> iniziò il ragazzo <so che tua madre lavorerà per mio padre > esclamò fissando la strada.
<eh già > risposi solo.
<comunque mi piace il tuo colore di capelli >disse poco dopo.
Lo sapevo.
<grazie > risposi sorridendo leggermente.
<qua non ci sono molte persone con i capelli colorati > aggiunse
Oh bene..
<che cosa ti ha detto tua madre su questo posto? > chiese stringendo il volante
<oh nulla di che> risposi <che manca personale e che succedono cose tutti i giorni > aggiunsi
Stiles mi fissò un momento e poi continuò a fissare la strada
La conversazione finì lì.Alcuni minuti dopo la jeep si fermò davanti a quella che doveva essere casa di Scott, il suo amico.
Scesi dalla vettura e seguì il ragazzo.
<Scott! > urlò il ragazzo iniziando a bussare alla porta.
<arrivo > si sentì da dentro e subito la potrà si spalancò.
Un ragazzo moro aprì la porta sorridendo.
<Stiles, chi è lei? > chiese fissandomi
<lei è Kat> rispose <sua madre lavorerà con mio padre, sono arrivate oggi > aggiunse
<piacere, Scott > esclamò avvicinandosi e porgendomi la sua mano. La strinsi <piacere >
<dai venite dentro, ci sono anche gli altri > disse entrando.
Guardai Stiles e lui mi fece segno di entrare.La serata passò normalmente, conobbi tutto il gruppo. Abbastanza simpatici.
Ordinammo pure delle pizze per cena e chiaccherammo tutto il tempo. Ovviamente mi chiesero dei miei capelli, del perché avessi deciso di colorarli e tante altre domande che ormai sentivo di continuo.
<allora ragazzi io vado, ricordatevi per domani >disse la ragazza dai capelli biondo fragola, credo si chiamasse Lydia. Mi guardò un attimo, sorridendomi e poi uscì dalla casa. Seguita da un'altra ragazza, Malia, che mi fece un segno con la mano prima di chiudere la porta dietro di sé e sparire.
<scusate dov'è il bagno? > chiesi subito.
<di sopra, terza porta a destra > rispose Scott
Salì velocemente le scale e seguì le indicazioni. Entrai nel bagno e mi chiusi dentro.
Mi guardai allo specchio. Le mie occhiaie erano abbastanza visibili nonostante ci avessi messo sopra strati di correttore. Il rossetto ormai era andato a farsi benedire e avevo i capelli leggermente disordinati. L'unica cosa decente del mio viso erano le lentiggini. Le amavo e mi davano un'aria da bambina.
Ed io ero in questo stato tutto questo tempo?
Sbuffai e mi lavai le mani. Presi della carta igienica e mi finí di togliere la rimanenza di rossetto.
Aprì la porta e tornai in salotto, dove i due ragazzi stavano discutendo.
<Scott dobbiamo stare attenti > disse Stiles <questa volta potrebbe finire male >
Riuscì a sentire solo, tossì leggermente attirando l'attenzione dei due, che si girarono di scatto.
<è meglio che io vada > annunciai ai due ragazzi
<ti accompagno> propose Stiles<Kathrina> Lo sentì come un sussurro. Come se fosse dentro le mie orecchie.
Mi girai di scatto. Mentre la jeep sfrecciava nella strada.<Attento> urlai notando un animale in mezzo alla strada. Il ragazzo frenò sbruscamente e la vettura si fermò.
Scesi velocemente dalla jeep e andai a controllore che non fosse successo nulla.<Kat! >sentì urlare da dietro e mi girai
Stiles stava correndo verso di me <scappa! > mi urlò ancora. Mi bloccai.
Sentì le mani di un uomo prendermi per le braccia e sollevarmi da terra.
Mi mancò il fiato per un istante.
Il suo occhi rossi fissavano i miei, color ghiaccio.
<Kathrina> ripeté l'uomo sfiorando la mia guancia con la sua mano.
Come conosceva il mio nome?
Vidi il suo sorriso trasformarsi e sentì qualcosa perforare il mio collo. Urlai di dolore poi lui mollò la mia presa e caddi a terra violentemente.
Rimasi cosciente per un attimo. Il tempo di vedere l'uomo sparire nel buio e Stiles avvicinarsi a me
<Kat resta sveglia > urlò il ragazzo prendendomi la testa.
Sentivo un sapore metallico in bocca e tentai di toccare il mio collo ma non ci riuscì. Ero troppo debole e i miei occhi volevo chiudersi
<Kat, rimani sveglia > sentì ancora.
Questa volta non ero a terra. Ma in una macchina, probabilmente la jeep del ragazzo.<Scott> urlò <è stato Frank> aggiunse ancora.
Le frasi erano totalmente disconnesse, non capivo niente. Volevo chiudere gli occhi. Sentivo un dolore lancinante e volevo solo stare meglio.
Sentì un ultima volta Stiles che diceva qualcosa, delle braccia tenermi, un freddo tavolo. Poi chiusi nuovamente gli occhi.
Sono morta?=
Prima storia che scrivo quindi abbiate pietà. Fatemi sapere com'è.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
-La protagonista è quella in foto.
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The Beast {s. s}
Teen FictionStoria basata sulla serie tv Teen Wolf. Cambieranno molti fatti.