Capitolo 20

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"Un cimitero?" ripete confuso Rhodey.

"O un museo, una mostra d'arte, un campo di mais... Mi serve un posto tranquillo in cui concentrarmi, schiarire la mente ed evitare di creare altri danni tutto ciò che vive e respira. Sinceramente preferirei andare in un cimitero..."

"Non so se ce ne siano nelle vicinanze..." comincia a dire Tony prima di essere interrotto dall'amico.

"Veramente c'è un cimitero militare da queste parti. Si trova circa cinque miglia a nord est rispetto alla nostra posizione."

"Grandioso. Mi servirà una bussola, ma posso arrivarci."

"A piedi?"

"Mi posso arrangiare."

Iron Man ridacchia rivolto all'amico. "Ora vedrai perché la chiamo Scary Girl. -quindi si rivolge a Bianca- Nord-est è da quella parte. Va' pure, ma torna entro l'ora di cena."

"Grazie. -la semidea fa per allontanarsi, poi si ferma.- Cosa intendi per ora di cena?"

"Eh?"

"In base alla mia esperienza, l'ora di cena è compresa tra le cinque di pomeriggio e le nove di sera: per che ora vuoi che sia qui?"

"Torna prima che faccia buio, -interviene Rhodey- non mi piace l'idea che tu stia fuori quando cala il sole."

"Non sono una bambina..." borbotta prima di chiudere gli occhi e sussurrare delle parole quasi impercettibili. Un paio di secondi dopo compare dal nulla una grossa ombra scura dall'aspetto canino.

I due uomini sobbalzano per la sorpresa. "Che... Che cos'è quello?" chiede il signor Stark. Nonostante si stia abituando alle stranezze della fanciulla, non può fare a meno di essere spaventato da quell'animale appena apparso.

"È il mio cucciolo, si chiama Rex. Lo porto con me a fare questa passeggiata." spiega un istante prima di scomparire assieme alla creatura.

. . .

Il cimitero è enorme e ben tenuto: dà l'idea che i funerali siano piuttosto frequenti, forse anche troppo. Dal prato all'inglese perfettamente tagliato spuntano decine, centinaia di pietre bianche alcune sono rettangolari, altre hanno forme di croci differenti.

La figlia di Ade si aggira tra le lapidi di marmo, accarezza la pietra liscia di ognuna di loro. Si sofferma su quelle che l'attirano sfiorando con le dita le incisioni che compongono nomi e date.

Il cucciolo di segugio infernale le cammina accanto, di quando in quando le si struscia contro il fianco in cerca di carezze che sa di ottenere. Sembra essere cosciente del luogo in cui si trovano e sembra sapere di dovere tenere un atteggiamento ossequioso.

La ragazza respira a fondo per godersi quell'atmosfera di surreale immobilità. I suoi primi sensi, come ha iniziato a definire i cinque sensi principali degli umani, le danno la sensazione di essere in un posto vuoto e tranquillo. In realtà il cimitero è tutto fuorché deserto. I suoi sensi profondi, quelli che ritiene collegati alla sua ascendenza paterna, le fanno sentire diverse presenze. Le basta chiudere gli occhi ed ignorare i primi sensi per trovarsi immersa in un'esplosione di sensazioni. Non solo avverte la presenza di una dozzina di figure dall'aura blu, persone comuni venute a visitare i propri cari, ma percepisce anche diverse decine di aure bianche: spiriti che non sono ancora riusciti a distaccarsi dal mondo dei vivi.

Improvvisamente la sua meditazione vagabonda viene interrotta da una voce.

"Qualcuno che conoscevi?"

Bianca ritira di scatto la mano dalla lastra di pietra davanti alla quale, probabilmente da parecchio è ferma.

"N-no." balbetta presa alla sprovvista voltandosi verso l'origine della voce.

Si trova a fissare un uomo in uniforme militare che dimostra meno di trent'anni. Ha le mani in tasca e sta ritto davanti ad una tomba a pochi metri da dove sta Bianca.

"Io sono venuto a salutare mio padre." spiega il giovane uomo spostandosi dalla fronte una ciocca di capelli biondo cenere; la chioma spettinata contrasta non poco con l'uniforme tutta in tiro.

"Io avevo bisogno di venire qui e basta, suppongo."

"Posso chiederti perché?"

"Non ne ho idea... Forse perché la morte è l'unico momento della vita in cui siamo davvero tutti uguali..."

"È un bel pensiero. Un po' tetro, ma profondo."

"Perché tetro? La morte non è forse parte essenziale della vita? Non è forse la morte che rende ogni minuto di vita prezioso?"

"Non l'avevo mai messa sotto questo punto di vista... In ogni caso, mi chiamo James. E questo è mio padre: il tenente Scott Wright."

"Piacere a tutti e due.- sorride la ragazza prima guardando il soldato poi la lapide- Io sono Bianca."

Dopo qualche minuto di silenzio James sospira. "Sai qual è la cosa più ridicola? Io vengo qui assiduamente, eppure mio padre non lo ricordo... È partito per la guerra quand'ero molto piccolo e non è più tornato. Mio fratello minore non l'ha neppure mai conosciuto."

"Come è morto?"

"Sul campo di battaglia, nel '45. È stato per onorare il suo ricordo che mi sono arruolato per la guerra del Vietnam."

"Cos'è che ti blocca così tanto?"

"Come?"

"C'è scritto il tuo nome qui, sulla tomba accanto a quella di tuo padre. Sei qui, da decenni ormai senza riuscire a fare quel passo che ti riunirebbe ai tuoi. Puoi essere libero di ritrovare tuo padre. Perché non lasci che la vita compia il suo ciclo e non ti ricongiungi ai tuoi cari?"

La figura del militare tremola e si fa traslucida. "Cosa troverò di là?"

"Solo tu puoi saperlo."

Lo spirito del soldato dà un ultimo sguardo al sole che sta iniziando a tramontare tingendo le nuvole di rosso. Poco prima di svanire, il fantasma, finalmente sereno, le sorride "Ti ringrazio."

Bianca si siede davanti alla pietra e guarda l'epitaffio: James è morto a ventisette anni nel 1963.
In un vasetto di plastica c'è una piantina mezza appassita, sovrappensiero ne accarezza una fogliolina. Aver aiutato James nel suo ultimo viaggio le ha lasciato una bella sensazione, una sorta di serenità interiore. Sente un formicolio sconosciuto percorrerle il corpo e concentrarsi sulla punta delle dita che stanno toccando la piantina. Contro ogni aspettativa il piccolo vegetale non appassisce: si rinvigorisce.

"Allora non funziona solo in una direzione... -sussurra sorpresa.- Forza, Rex, torniamo indietro."

Il cucciolone, che negli ultimi minuti aveva scorrazzato nei paraggi, la raggiunge obbediente.
"Ora voglio vedere di cosa sei capace. -dice all'animale accarezzandolo- Portami indietro senza che io debba usare i miei poteri: non credo di riuscire a testare la mia teoria, se sfrutto le mie energie per un altro viaggio."

. . .

L'addestramento del giovane Segugio Infernale funziona solo in parte: a metà del Viaggio nell'Ombra Rex si distrae e Bianca deve intervenire per poter arrivare a destinazione.

* * *

I'm back!
È da un po' che non scrivo, mi pare.

Come stanno andando le vostre vacanze?

Io ho passato una settimana in montagna dalle parti del Passo della Presolana. È stato bellissimo! Le Alpi Orobie sono meravigliose! Devo ammettere che non pensavo di trovare luoghi così belli in territorio... (*rabbrividisce all'idea della parola che sta per scrivere*) bergamasco.

🌋Leti🌌

[P.S. Scherzo su Bergamo: so che è una bella provincia.]

Nuovi Mondi - Ritorno A MidgardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora