Chapter 8

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-Zayn ancora non ci hai detto com'è andata la cena! Sono passati già tre giorni, credo sia ora di aggiornarci.-
Louis ha ragione, avrei dovuto raccontargli tutto giorni fa.
-E' andata bene, le nostre famiglie sono felicissime, anche se ora tutti aspettano impazientemente il matrimonio.-
Ecco bravo Zayn, salta la parte nella quale mentre baci la madre di tuo figlio, pensi a un'altra.
-Ma non avete intenzione di sposarvi, vero?!- Harry sembra piuttosto preoccupato mentre pronuncia questa frase, e la cosa mi fa parecchio ridere.
-No, no, niente matrimonio per ora. Diciamo che... ho altro a cui pensare.-
Già, altro.
Sempre lei.
Da quel bacio non ha fatto altro che evitarmi, mentre io sono ossessionato dal suo pensiero.
Forse è proprio vero, non è una ragazzina: mi sa che quella matura fra i due è lei, e io sono l'adolescente in crisi ormonale.

Da lunedì le lezioni all'accademia si terranno di pomeriggio, perché di mattina i ragazzi saranno impegnati con la scuola.
Io, Niall, Louis e Liam la scuola l'abbiamo finita già da un pezzo. Harry invece deve fare l'ultimo anno.
Diciamo che studiare non è mai stata una delle sue grandi passioni, per cui è rimasto indietro di qualche anno.
-Harry hai intenzione di diplomarti quest'anno?- Niall era un secchione a scuola, per cui non perde occasione per sfottere Harry.
-Lo spero, perché non sopporto più quella scuola, né tantomeno mia madre che, a proposito, ha deciso di levarmi la macchina e se volete proprio saperlo, la colpa è vostra!-
Guardiamo Harry con aria sorpresa. Colpa nostra?
-La settimana scorsa quando siamo andati al Funkhy Buddha, qualcuno ha vomitato sul sedile anteriore, quindi la mia cara mammina ha deciso che non potrò prendere la macchina nemmeno per andare a scuola, dunque uno di voi sarà così gentile da accompagnarmi finché non scadrà la mia punizione.-
Io e gli altri tre ci guardiamo negli occhi, e nessuno sembra essere disposto ad alzarsi presto ogni mattina per accompagnare Harry. Mi sa che da questa storia non c'è via d'uscita, quindi con aria un po' sconfitta, mi faccio avanti io.
-Dai, ti accompagno io. Devi iniziare ad abituarmi a questo genere di cose, no?-

E dunque eccoci qui, primo giorno di scuola.
Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
O forse di essere nel futuro. Non ne sono ancora certo.
Harry non fa altro che sbuffare per tutto il tragitto.
-Tu sbuffi? Quello più seccato dovrei essere io. Anche perché ripensandoci io sabato scorso ero seduto avanti, accanto a te, quindi sono stato incastrato!-
Arriviamo davanti scuola, la stessa scuola che abbiamo frequentato anche io e il resto del gruppo.
Harry mi saluta e scende dall'auto come se stesse partendo per una missione militare in Iraq, e mentre io sto per rimettere in moto l'auto, vedo due occhi timidi osservarmi da lontano.
Aspetto che suoni la campanella, e soprattutto che Ruth sia già entrata, e mi fiondo fuori dalla macchina, perché devo assolutamente parlarle.

-Perrie, aspetta.-
-Che ci fai qui?-
-Perché mi eviti?-
-Perché è così che dev'essere.-
-Non... non capisco.-
-Non possiamo stare insieme. Anzi, non dobbiamo. E' evidente che mi piaci e non puoi neanche lontanamente immaginare quanto sia difficile per me ammetterlo. Ma tu hai la tua fidanzata, la tua futura famiglia, e non posso mettermi in mezzo, ti porterei solo a fare delle sciocchezze, come il bacio dell'altro giorno, e non voglio creare altri problemi.-
-Quel bacio non è stato un problema, perché l'ho voluto anch'io. Sono confuso, non so che fare. Da un lato penso alla mia futura famiglia, dall'altro vorrei soltanto altri mille baci da te.-
-Appunto, sei solo confuso. E non ho bisogno di altra confusione nella mia vita.-
-Io continuo a non capire di cosa parli, ma va bene. Però pensaci: pensa se Renzo e Lucia si fossero fermati alla prima difficoltà, o se Romeo e Giulietta avessero dato ascolto ai loro genitori e non si fossero più visti.-
-Zayn, Romeo e Giulietta muoiono alla fine. E poi non c'entra nulla, Romeo non aveva mica un'altra.-
-Ok, forse non ho scelto l'esempio migliore, ma ti prego, ho bisogno di te. Sento di poter parlare con te, di poter essere me stesso. Non evitarmi, per favore. Proviamo ad essere... amici.-
Accenna un sorriso.
-Io... devo andare in classe.-
Mentre va via resto in silenzio a guardarla, e prima che lei scompaia all'interno dell'edificio, mi viene una folle idea.
-Oggi pomeriggio, prima della lezione di canto, a casa dei Payne. Dammi una possibilità. Da amici. Se ci sarai, vorrà dire che ti importa. Se non vieni allora ti lascerò in pace.-
Si volta, mi guarda, ed entra a scuola.
Salgo in macchina e chiamo Liam.
-Lee, hai impegni oggi pomeriggio?-

-E' una pazzia, lo sai vero?-
-Lo so, ma penso a questa storia dal momento in cui l'ho vista. Con lei e sto bene, e non voglio rischiare di perderla.-
-Con Carrie non stai bene?-
Ho un attimo di esitazione. -Non è che con lei non sto bene, ma con Perrie sto meglio. Può sembrarti una follia, ma per ora è così.-
-Ma addirittura fino a questo punto?-
-Liam, non sto mica dicendo che Perrie debba diventare la mia amante! Voglio solo continuare a vederla. E poi non è neanche detto che si presenti oggi, quindi non farti strane già strane idee.-
Neanche il tempo di finire la frase che suonano al campanello.
Ruth va ad aprire la porta e si presenta in cucina a fianco di una bellissima bionda.
Ok Liam, puoi iniziare a farti strane idee.

Perrie era il mio sole, ma non lo sapeva.
Non ancora, almeno.

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Scusate ero convinta di aver pubblicato il capitolo, quando invece mi è andato a fini nelle bozze e per scusarmi con voi faccio doppio aggiornamento.

Spero vi sia piaciuto il capitolo mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.

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