Capitolo 1 ~gli inizi~

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Ei ciao, mi chiamo Martina ho 15 anni e ci racconterò la mia vita, dall'inizio fino ad ora..

Sono nata il 16 aprile del 2000 e per cominciare bene, sono nata per sbaglio, io non dovevo nascere, i miei genitori l'hanno fatto da ubriachi, non si ricordavano nulla quindi mia madre non ha preso la pillola del giorno dopo, e perciò dopo 3 mesi si accorse che era in cinta di me, di un errore, lo disse hai miei nonni solo al sesto mese, quando ormai la pancia e le tette grosse erano evidenti (mia mamma è sempre stata piatta e magra) fortunatamente la presero bene nonostante i suoi 20 anni, infatti mio nonno andò a festeggiare la stessa sera per la felicità di diventare nonno..
I miei decisero di sposarsi e nell'ottobre del 1999 ci fu il loro matrimonio, ho visto le foto e mia mamma era perfetta, aveva le lenti azzurre, un trucco naturale e il rossetto rosso, indossava un lungo vestito bianco in pizzo sangallo, stretto fino al bacino e poi morbido con lo strascico,esso evidenziava il suo delicato corpo da modella, aveva pure un velo lungo fino al sedere con dei ricami sul finale, era attaccato alla acconciatura da un pettine di corallo bianco; sembrava una principessa..
Arrivò il 15 aprile mia madre cominciò a sentire i dolori di prima mattina, molto molto presto, fortunatamente era ancora nella casa di mia nonna (perché la nostra era in costruzione) , la aiutò tutto il giorno, ma verso il pomeriggio il dolore era insopportabile, la porto in ospedale e la portarono subito in sala parto, nacqui alle 3:30 del mattino del 16.. Nacqui quasi sottopeso, e al contrario delle speranze di tutti, femmina.
Quando il giorno seguente mio nonno venne a vedermi gli dissero che non ero maschio,ma femmina, ci rimase male ma non ne fece un peso, parlò con mia madre e decisero di chiamarmi come mio nonno solo di mettere il nome al femminile, quindi mi chiamarono Martina.
Mia madre lavorava in ditta ai tempi, quindi quando finì di bere il latte dalla tetta tornò al lavoro e ogni giorno mi affidava a mia nonna fino alla sera finito il turno..
Fu così che cominciai sempre di più ad affezionarmi a mia nonna e a mio nonno..
All'età dei 3 anni cominciai l'asilo, il primo giorno fui accompagnata da mia mamma e mia nonna, mi raccontano che ero timida e ci misi tanto a fare le amicizie.
Quando avevo 4 anni arrivò dai miei nonni un ragazzo bielorusso, che aveva circa 10 anni, mi affezionai molto a lui, così tanto da smettere di dormire a casa mia e cominciare a dormire sempre da mia nonna, c'è alla fine ci vivevo.

Quanto amavo i tempi dell'asilo, io ero magrissima c'è ero anoressica fra poco si vedevano le bene sulle mie gambe, avevo gli occhi verdi e un sorriso vero e bellissimo, lunghi capelli color "oro" e una voglia di vivere immensa, poi eravamo tutto così carini, tutti uniti,tutti che ci volevamo bene, abbracci e amore a volontà, quando non si piangeva per un cuore spezzato ma per un ginocchio sbucciato, quando non si rideva per l'effetto di una canna, ma per un bimbo che faceva finta di fare la "nanna", quando non dicevamo odio la mia vita, ma dicevamo viva la vita, quando i sorrisi erano veri e non finti, avevamo sempre il sorriso anche se poco prima ci aveva sgridato la maestra, eravamo così perché eravamo ingenui, non sapevamo che dopo il mondo diventava uno schifo, non sapevamo cos'era il bullismo, l'autolesionismo, la bulimia, la guerra, il male, e tutta l'altra merda che ci sta intorno, non ne sapevamo nulla, per noi era tutto rose e fiori.. Finchè non si arrivò in prima elementare e lì si comincia ad aprire pian piano gli occhi.. è lì che scoprì cos'era il bullismo.

Io non vivo, sopravvivo||   la storia della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora