Capitolo 11.

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"Cristo ! "
Esclama Rachele entrando nel suo ufficio e portandosi una mano sul cuore cercando di rallentare il battito per lo spavento.

"Scusa non volevo spaventarti. "
Risponde Paulo staccandosi dalla scrivania su cui era appoggiato.

"Che cazzo ci fai qua ?"
Chiede lei in tono acido , oltrepassandolo e avvicinandosi alla sua scrivania per prendere delle carte mentre Paulo va verso la porta e la chiude a chiave per non essere in caso disturbati , Rachele lascia fare sapendo che non se ne andrà di qui finché non avranno chiarito.

"Volevo scusarmi. Sono stato orribile stamattina. Non penso quello che ho detto. "
Ha abbassato lo sguardo vergognandosi ancora per quello che ha detto.

"Hai esagerato Paulo. "

"Si lo so , volevo tornare dentro appena uscito da casa tua. "

"Ma avevi una fidanzata da recuperare. Piuttosto , dove l'hai lasciata ?"

"A casa , sai che odia gli allenamenti. "

"Devo supporre dormirai a casa per le prossime notti.
Non che mi dia fastidio , anzi , Sofia non avrà da rompere almeno. "

"Sei sulla difensiva. "

"Beh cosa devo fare Paulo ? Mi hai praticamente dato della troia stamattina. "

"Mi dispiace , non lo penso davvero. Non potrei mai pensarlo. "

"Però l'hai detto. "

Paulo tira un pugno alla scrivania frustrato , Rachele sobbalza ma non dice niente , lo fissa oltrepassare la scrivanie per arrivarle davanti e incastrarla fra lui e il muro.

"Ho sbagliato. Sono stato orribile. Mi dispiace. "
Sussurra Paulo a qualche millimetro dalla sua bocca.

"Allontanati. "
Risponde lei poco convinta.

"Perché ? Non sai resistermi ?"

"Come se tu sapessi resistermi a questa distanza."

"Hai ragione. Non so cosa mi stia trattenendo."

"Forse il fatto che siamo nel mio ufficio e che tu sia a Vinovo per gli allenamenti."

"Gli allenamenti sono fra mezz'ora , gli altri sanno che ti devo aiutare con un pezzo che mi riguarda , il tuo ufficio e' piuttosto isolato e l'ho appena chiuso a chiave. E fare sesso nel tuo ufficio ci ha sempre ispirato."

"Hai la tua fidanzata per fare sesso ora , non sprecare le tue energie con me."

"Perché sembri gelosa Ra?"
Paulo ha cominciato a baciarle il collo , andando a parare su uno dei suoi maggiori punti deboli.

"Non sono gelosa."
Risponde piano lei cercando di non cedere.
"Sono realista."

"Shh , lasciati andare Rachele ."
Paulo le alza una gamba portandosela all'altezza della vita, Rachele gli mette le braccia intorno al collo per non cadere e le da il suo silenzioso consenso con gli occhi prima di baciarlo appassionatamene , bacio a cui Paulo risponde subito per poi prenderla in braccio e metterla a sedere sulla scrivania.

"Dobbiamo essere veloci nena."
Ansima lui che armeggia con i suoi leggins mentre Rachele si occupa della tuta di Paulo.

"Lo so."
Risponde lei baciandolo di nuovo , intrecciano le loro mani e poi l'argentino entra in lei con una spinta forte , Rachele gli ha morso una spalla per trattenere l'urlo che le sarebbe uscito , perché lui sa benissimo come farla urlare , come darle quello che le piace.
Ha cominciato a spingere in modo forte , veloce , soffocando gli ansimi e i gemiti con dei baci tutt'altro che casti.

"Stai bene?Ti piace?"
Sussurra piano Paulo guardando Rachele chiudere gli occhi e buttare il capo all'indietro annuendo e aggiungendo un 'da morire' che fa sorridere Paulo che viene poco dopo con qualche imprecazione in spagnolo seguito da Rachele che lo stringe forte e poi lo bacia.

"Se mi baci così ti scopo di nuovo ."
Esclama lui uscendo da lei e cominciando ad alzarsi boxer e pantaloni.

"Magari è quello che voglio."
Risponde lei alzandosi per rivestirsi.

"Non mi istigare Rachele , sai che quando si tratta di te sono insaziabile."
Rachele sorride prima di buttargli di nuovo le braccia al collo e baciarlo appassionatamente , anche per lei è lo stesso , cercano di rendersi presentabili davanti allo specchio che ha accanto accanto alla porta ,lei si rifà un attimo il trucco e poi scendono sotto insieme , Rachele guarderà gli allenamenti e certo tutto si aspettava tranne che trovarsi Antonella nella sala comune insieme a tutti gli altri.

"Amore."
Esclama quando vede Paulo avvicinandosi e buttandogli le braccia al collo.

"Che ci fai qua?"
Chiede lui alzando un sopracciglio.

"Abbiamo così poco tempo da passare insieme che ho pensato di venire a vederti per non sprecare nemmeno un minuto insieme."

"Wow , come i quindicenni."
Si lascia sfuggire Rachele facendo ridere i ragazzi vicino a loro e Paulo deve raccogliere tutte le sue forze per trattenere le risate.

"Come scusa?"
Chiede Antonella girandosi verso di lei. Fra le due , senza un chiaro motivo , non c'è mai stato buon sangue , anzi.

"Ho detto che sembri una quindicenne. "
Non sa nemmeno lei perché la sta sfidando così.

"Se permetti , preferisco sembrare una quindicenne piuttosto che scopare mezza squadra a caso per avere un posto di lavoro , io presto sarò felicemente sposata mentre tu sarai sola come un cane."
Una fitta attraversa il cuore di Rachele che ovviamente non lo fa vedere.

"Antonella."
L' ammonisce Paulo ma nulla può quando la mano di Rachele si infila nei capelli di Antonella tirandola verso di lei ,Mario ha cercato di fermarla ma non e' riuscito , la mora ha cacciato un urlo piuttosto forte .

"Ascoltami bene piccola parassita , io sono qui perché ho talento , sono ad un livello così alto perché ho sputato tanto di quel sangue che tu nemmeno hai idea , non sono mica come te , che ti è bastato scoparti il calciatore di turno per cominciare ad essere qualcuno , presto lo incastrerai con un bambino , è risaputo ma io non dimentico quanto tu sia viscida."
E detto questo la spinge di nuovo contro Paulo che le intima di fare silenzio , Rachele se ne va , sussurra qualcosa in croato a Luca e poi esce nella parte esterna del centro , vuole fumare e darsi una calmata , accetta qualsiasi tipo di critica o insulto ma non quando riguardano la sua carriera o il modo in cui c'è arrivata perché ,se non le poche persone che la circondano , nessuno sa quanto sangue e sofferenza c'ha sputato per questo lavoro. Non sa quanto ha sofferto per arrivare in questa Torino che inconsapevolmente è l'unica cosa che le era rimasta.

"Ricordami di non dirti mai niente sulla carriera."
La voce di Mario la fa girare , sorridendo , eccola li la sua ancora di salvezza.

"Non ho scopato nessuno per arrivare fino a qua."
Esclama avvicinandosi a lui e appoggiandosi al suo petto.

"Non devi dare nessuna spiegazione a me , io so benissimo quanto vali piccola. Lei aspettava solo il momento per darti una mazzata del genere , la tua innocente battuta le ha scaturito un'esagerata reazione che l'ha solo fatta apparire ancora più merda agli occhi di tutti."

"Zia."
Esclama Luca uscendo anche lui.

"Amore oddio scusami , ti ho dato un brutto esempio ."

"Oh tranquilla vedo di peggio , sei stata grande invece , quella stronza si merita le peggio cose."

"Ecco bravo , sei il mio degno nipote ."
Esclama facendoli ridere.

"E facciamo che non dici nulla a tua madre è."
Aggiunge continuando a ridere insieme ai due.
"Chissà cosa potrebbe pensare Francesco in questo momento."
Ha un po' di malinconia nella voce , sentendosi un po' vacillare , Luca si avvicina e le mette un braccio intorno alle spalle.

"Fidati zia , lo zio in questo momento si sta facendo delle grasse risate insieme a noi pensando di aver la sorella migliore del mondo."

Fix You. - Paulo Dybala.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora