Capitolo 17 - Sei o no la Rosa Reale?

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SORPRESA! SUBITO UN ALTRO CAPITOLO! Anche perché era da un bel po' che non pubblicavo e mi mancava questa storia, quindi ecco qua. Fatemi sapere cosa ne pensate! ♡

CLARISSE'S POV.

Respiro lentamente e subito lascio la presa su Mary. Alexander mi guarda con gli occhi quasi sgranati, e mentre io mi allontano lui invece si avvicina a lei. È preoccupato e dal suo viso lo si vede perfettamente nonostante sia mal ridotto.

"Credo non sia morta. È solo svenuta" afferma, sospirando. Sospiro anch'io e inconsciamente una lacrima scende dai miei occhi verdi. La prima di tante a quanto pare. Alexander mi guarda quasi non pena, e di riflesso abbasso lo sguardo verso il pavimento. Ho la testa che mi gira, il respiro affannato e la vista quasi completamente annebbiata. Mi guardo i polsi e i segni delle catene strette mi fanno impazzire. Dò le spalle ad Alexander e il mio sguardo cade sul secchio d'acqua. Rabbrividisco senza neanche rendermene conto. Mi accascio a terra e comincio a piangere quasi a singhiozzi. Non so perché, o forse sì. Quello che è certo è che ho bisogno di liberarmi, di sfogarmi o altrimenti non riuscirò mai a riprendermi. Sto tremando, ed è perché ho paura. Troppa paura. Come non l'avevo mai sentita.

Sento dei passi lenti dietro di me, ma decido di non muovermi. Anche perché non credo di averne la forza. Il rumore delle catene si fa più vicino, e quando sento le braccia di Alexander cingermi le spalle mi lascio andare subito. Mi stringe forte e io con la stessa forza continuo a piangere.

"Non permetterò che ti faccia più del male" dice, quasi in un sussurro. Mi accarezza delicatamente i capelli e poi mi fa distendere di fianco a lui. Quanto vorrei che fosse vero, ma ogni volta che chiudo gli occhi rivedo il buio. Lo stesso buio che vedevo ogni volta che mi spingeva con il capo nell'acqua fredda. Gli stessi brividi percorrono la mia schiena e quasi non perdo i sensi.

Si allontana per qualche secondo, poi quando ritorna noto che ha un coltello. Strappa via le catene dalle mie braccia, poi faccio lo stesso con lui, o almeno ci provo dato che sto ancora tremando.

"Cos'hai visto?" Chiede, per poi deglutire fin troppo rumorosamente. Purtroppo so perfettamente a cosa si riferisce.

"Nulla" rispondo praticamente in un filo di voce. Ed è la verità, non ho visto nulla. Il vuoto totale, il buio. Me stessa e il buio. La cosa più spaventosa che potessi mai vedere. Rabbrividisco ancora una volta, così distolgo lo sguardo da Alexander per portarlo altrove.

Finalmente riesco a togliergli le catene.

"Come facciamo ad uscire?" Chiedo, con voce fin troppo tremante. Andiamo Clarisse, riprenditi! Sei o no la Rosa Reale?

Alexander controlla di nuovo il battito di Mary, poi si alza dal pavimento e guarda verso la porta.

"Non ne ho idea" ammette, guardandomi negli occhi. Abbasso lo sguardo e poi stringo forte gli occhi. Quanto vorrei che non mi guardasse in quel modo.

"Clarisse" mi richiama, dolcemente.

"Sì?"

"Vuoi parlarne?" Chiede, avvicinandosi. Mi allontano un po' e poi alzo lo sguardo di nuovo verso il suo. Gli faccio cenno di no, poi stringo bene il coltello fra le mani e mi avvicino alla porta.

"Prendila e seguimi" dico ad Alexander, guardando dritto davanti a me. Più di morire un'altra volta cosa potrà mai succedermi?

Alexander prende Mary fra le sue braccia e subito lo ritrovo dietro di me. Apro la porta lentamente, l'uomo per fortuna è girato dall'altra parte, rendendomi tutto molto più facile. Stringo bene il coltello nella mia mano, poi lo colpisco forte alla testa con il manico. Il mio respiro accelera e l'uomo cade a terra di colpo. Deglutisco, poi Alexander mi poggia una mano sulla spalla.

"Quanti altri ce ne sono?" Chiede.

"Non lo so, io ne ho visti quattro."

Continuo a camminare lentamente e restando sempre attaccata alle mura. Non riesco davvero a capire dove ci troviamo, ma d'altronde non capisco neanche se sono morta o no, quindi non fa nulla. In lontananza intravedo un uomo più grosso, che non avevo mai visto prima. Si avvicina a passo svelto nella nostra direzione, così faccio cenno ad Alexander di fermarsi. Mi nascondo dietro un pilastro e poi cerco di vedere meglio l'uomo. Ha un pugnale.

Prendo un bel respiro, poi vado cammino a passo felpato verso di lui, che adesso è girato dall'altra parte. Osservo il mio coltello e poi l'uomo. Lo alzo, ma non so perché qualcosa mi blocca. L'uomo si volta verso di me e subito spalanca gli occhi. Mi afferra per un braccio, poi mi strappa il coltello dalle mani e mi spinge per terra. Il mio sguardo è vuoto, completamente spento, e non emetto neanche un gemito di dolore. Ormai non sento più nulla a parte la paura che ho dentro di me.

"Come cazzo hai fatto a scappare?" Grida l'uomo, visibilmente irritato. Volto lo sguardo verso Alexander e lo trovo a fissarmi quasi terrorizzato. Terrorizzato che possa succedermi qualcosa. Qualcos altro ancora. Gli faccio cenno di no con il capo, poi ritorno a guardare l'uomo davanti a me. Si abbassa su di me e mi tira su per i capelli. Mi sbatte con fin troppa violenza contro il muro e poi avvicina il suo viso al mio, guardandomi dritto negli occhi.

"Proprio uguale a quella poco di buono di tua madre" sputa, guardandomi con rabbia. Le gambe mi sono ormai diventate molli, e l'unica cosa che mi regge in piedi è la stretta dell'uomo sul mio collo. D'istinto chiudo gli occhi, sono di nuovo pronta. Sento degli strani rumori, poi la presa sul mio collo stranamente cessa. Apro gli occhi di scatto e trovo Alexander proprio davanti a me. L'uomo è a terra, probabilmente svenuto, e io mi accascio proprio di fianco a lui, ormai senza forze.

"Lo so come ti senti, ma ora devi alzarti" dice seriamente, abbassandosi alla mia altezza.

"TU NON LO CAPISCI" grido forte. Alexander mi tappa subito la bocca, poi guarda verso il punto in cui precedentemente era nascosto.

"Dove diavolo è andata?" Chiede, quasi sbiancato in viso. Alzo lo sguardo verso il suo, ma subito dopo qualcosa lo colpisce alla testa facendolo svenire esattamente su di me, fra le mie braccia. Alzo lo sguardo verso Mary, e cerco di trattenermi. Ci provo con tutto il cuore, ma il tremore torna ad impossessarsi del mio corpo.

"Vuoi sapere cosa ho visto? Ho visto te, morta, tra le mie braccia. E non puoi nemmeno immaginare che sorriso avevo" dice, sorridendomi dolcemente. Sì che lo immagino, è quello di ogni volta. Sempre lo stesso.

"Adesso si passa alla fase due principessina" continua, abbassandosi su di me e accarezzandomi lentamente la guancia.

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