Una pazza giornata di cammino

37 2 0
                                    




44

09-08-2014 Ciro e i Planet Funk

ISLARES – S.MIGUEL DE LA MOREIRA

Ore 5,30, una dolce canzone di Neil Young dal cellulare di Enrico risveglia noi e molti ospiti dell'ostello (che simpaticamente abbiamo denominato carcere) di Islares e
ci alziamo dalle nostre brande con propositi bellicosi tipici dei pellegrini verso Santiago.
La tappa lungo il cammino del Nord nella nostra guida termina a Santona ma noi ovviamente non saremo soddisfatti se non avremo percorso i nostri bravi 40km allungandone quindi il percorso di una decina. Ciro è particolarmente vispo e attivo stamattina; ancora non sa cosa succederà oggi nella sua giornata.
Enrico invece impiega molto tempo per capire dove si trova, cosa deve fare e soprattutto per dare un motivo valido alle sue decisioni; questa fase preparatoria dura di solito quasi un'ora e le sue attività fisiche e celebrali sono interrotte fino alla prima accensione di sigaretta; a quel punto la sua giornata può avere inizio.

Dopo "solo" un'ora dal risveglio partiamo, quasi al buio, zaini in spalla e borracce piene.
Per fortuna un insolita pioggia mattutina e' appena terminata e si può cominciare la camminata senza problemi particolari.
Dopo solo 10 minuti e ad appena 1km dall'ostello-carcere, Ciro improvvisamente esclama "Noooo!!" e si dispera: ha dimenticato le bacchette e deve tornare indietro di corsa a riprenderle.

Il buongiorno si vede dal mattino!

Poi percorriamo un lungo tratto di statale ed una lunga salita molto noiosa.  Al gruppo si è aggiunto Paolo di Novara (architetto, mi dispiace per lui), molto esperto di cammini ed in possesso di una misteriosa guida scritta in tedesco che riporta il tragitto tradizionale di Santiago e provocanti percorsi alternativi accorcia-tappa che il nostro marpione studia con fare furtivo dietro ad uno spesso paio di lenti.  Arriviamo a Liendo e improvvisamente proprio io e l'architetto Paolo non vediamo più Ciro ed Enrico.

E' l'inizio della nostra delirante, scombinata ma anche indimenticabile e romantica avventura di giornata.

Io e Paolo facciamo colazione e poi proseguiamo insieme fino a Laredo, una cittadina con un lungomare disordinato di palazzoni in stile indecifrabile.

Non vedendo arrivare i miei compagni mi addormento su una panchina per almeno..45 minuti (!) e quando finalmente ci raggiungono hanno ovviamente bisogno urgente di rifocillarsi con birre e panini;

Bene! Altra mezzora di riposo sulla panchina!!

Finalmente si riparte e insisto per camminare sulla spiaggia immensa, senza scarpe e calze, per 3km fino all'imbarco su minibattello per la sponda opposta, la cittadina di Santona.
Affondare nella sabbia i piedi, molto provati dalle giornate precedenti, e' una sensazione piacevole e rilassante; camminare ora è un piacere e vado a creare anche il fresco dell'acqua de mare aumentando il godimento.

Purtroppo l'attesa della traversata si prolunga eccessivamente e perdiamo più di un'ora per attraversare poche centinaia di metri di mare perchè i battelli a disposizione sono pochi.

Siamo finalmente a Santona, un coloratissimo intreccio di vie stracolme di gente, proiettati in un mondo vacanziero al quale non eravamo più abituati e quindi cerchiamo di allontanarci prima possibile.

Sono le 14,00, abbiamo perso troppo tempo ad aspettare il mini traghetto, fa caldo e dobbiamo percorrere almeno altri 15km (così crediamo.......).

Altri chilometri di provinciale sotto il sole, caldo e zaini pesanti...che giornata!

Finalmente dopo un paio d'ore e un paio di tentativi di depistaggio-scorciatoia da parte di Paolo, una sabbiosa stradina laterale tra le felci sale sulla collina allontanandoci dall'ennesima stazione balneare; con un po' di fatica siamo su un promontorio tra due spiagge immense. Ci fermiamo e posiamo gli zaini a terra, non si può più proseguire senza una fotografia, uno lungo sguardo o una riflessione su quello che stiamo vedendo che e' meraviglioso.
Enrico fuma l'ultima sigaretta (nel senso che vuole smettere!!!), Ciro esclama l'immancabile ed ennesimo "Bello, bellissimo" e poi la ripida discesa, che voglio percorrere da solo, mi trascina di nuovo sulla spiaggia dove percorro ancora qualche chilometro senza scarpe con i piedi che affondano di nuovo nella sabbia bagnata e la mente che sconfina chissà dove.

Risaliamo sulla strada a Onja quando ancora mancano 8km (così immaginiamo e...speriamo) all'ostello che per fortuna Paolo ha già prenotato per tutti.
A questo punto Ciro, che dalle cuffie dell'ipod si sta assorbendo a tutto volume i Planet Funk comincia a prendere velocità e, dopo qualche bivio ignora completamente la grossa freccia gialla che indica la direzione giusta e prosegue come un tir senza freni sulla Salerno-Reggio Calabria per qualche valle ignota della Cantabria:

Io ed Enrico, proseguendo a zig-zag tra mucche, campi di granoturco e borghi di campagna giungiamo faticosamente a S.Miguel de la Moreira e rimaniamo in attesa di Ciro per più di un'ora.

La freccia cavese Ciro vaga solitaria ormai da ore, facendo amicizia con diversi contadini che invece di aiutarlo gli consigliano ....... percorsi alternativi che lo allontanano dalla meta consentendogli di superare il record di percorrenza per tappa: 50km!!!

Ciro ormai, a cui stanno mancando le forze, mangia barrette energetiche come fossero noccioline e la sua non è più una camminata: è una corsa, un nuovo sport che si potrebbe definire il "chilometro lanciato del pellegrino.

Dopo una lunga attesa fatta di panini e birre io ed Enrico decidiamo di proseguire fino all'ostello e improvvisamente, da una via laterale, vediamo finalmente sbucare Ciro con lo sguardo disperato ed in mano una mappa toponomastica che, poi sapremo, gli era stata disegnata da un contadino cantabrico (forse geometra!!!).

Fermiamo istantaneamente la sua corsa e intoniamo a tutta voce "Monaaaaa, Monaaaaa", famoso richiamo veneto che Enrico e' solito intonare.

Ci vuole la solita birra e qualche pinchos locale per tranquillizzarlo e, anche se sono già le 19, ci fermiamo in un desolato bar.
Ormai quasi ubriaco riparto per l'ostello prima di loro in modo che Ciro................possa nuovamente perdersi trascinando nel suo vagabondare disorientato anche il povero Enrico.

Attendo Ciro ed Enrico all'ostello nuovissimo e bellissimo con Paolo (che ci attende li da ore grazie ad iperboliche scorciatoie) fino alle... 20,40!!!!!!!!!!!!!!!!!
Giornata record: 38km per noi, 50lm o forse più per Ciro, 2 smarrimenti di percorso, 4 birre a testa, un numero imprecisato di pinchos e tante, tante risate.

Poi cena spettacolare con insalata dell'orto, paella, vino tinto e allegria, raccontandoci le disavventure della giornata.

Finalmente si va a nanna, Ciro è talmente stanco che sparpaglia tutto il contenuto del suo zaino in camerata e poi crolla nel sonno più completo in qualche attimo.
Anche oggi ho trovato quello che cercavo in questo cammino; forse non è stata una giornata molto mistica ma ho avuto in regalo il tempo giusto per godermi le persone e tutto quello che mi circonda.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 28, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Siamo qui per camminare Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora