Una sigaretta.
Una sigaretta e un accendino.
Una sigaretta, un accendino, e il fumo.
Una sigaretta, un accendino, il fumo, e tu.
Tu che passi gli ultimi anni della tua vita a guardare la tua sigaretta, su quella scollatura vertiginosa nel pieno centro del posacenere. La guardi, la vedi consumarsi.
La vedi consumarsi come il tempo che hai perso a piangerti addosso incurante del resto del mondo che per quanto sconosciuto e inappropriato, sta aspettando solo te.
Sta aspettando, ti aspetta come una donna la sera aspetta suo marito, come un alunno aspetta il suo voto dopo il compito, come una madre aspetta la nascita del bambino che porta in grembo, come una nonna sul ciglio della strada che aspetta il pulmino con i suoi nipotini dentro, come la neve aspetta gli 0° per precipitare, come un bambino aspetta Babbo Natale.
Aspetta, ti guarda, cerca di conquistarti, di sedurti, cerca di attirare la tua attenzione.
Quella stessa attenzione che tu però non gli dai più, come quando sogni tanto qualcosa, la pensi, la pensi sempre, a tratti la sogni, diventa la tua ragione di vita, vivi solo per quello, poi arriva il fatidico giorno, la ottieni, passi due settimane ad adorarla quasi, e poi la lasci in un angolo a prendere polvere.
La polvere, hai mai pensato alla polvere? È la forma più sottile, più aulica, dell'indifferenza. Copre tutto quello a cui non pensi più, perché troppo preso da altro. Lo copre, all'inizio neanche te ne accorgi, la polvere non si vede fino a quando non diventa tanta.
E tanta era l'indifferenza che in quel momento provavi verso quel tempo speso a guardare quest'ultimo volare via, come la cenere della sigaretta alla prima botta di vento.
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Thoughts
PoetryQuando resti solo a casa e avresti mille cose da fare, ma non sai scegliere cosa o semplicemente non ne hai voglia, prova a leggere qualche mio pensiero e vedrai che riuscirò a stupirti!