25. Chiacchiere di Corridoio

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Ron si mise a cercare in ogni angolo del Castello, ma di Leanne nessuna traccia: cercò persino nel bagno delle ragazze al secondo piano, ma venne cacciato subito da una sconvolta Mirtilla Malcontenta (come suo solito).

Stava quasi per rinunciare, quando passando davanti al portone dal quale si poteva accedere al Cortile, sentì qualcuno piangere a dirotto. Si affacciò per dare un'occhiata e, proprio nel punto dove l'aveva baciata solo una settimana prima, c'era lei.

Si avvicinò cautamente, ritrovandosi a pochi passi dalla ragazza che aveva conquistato il suo cuore.
C'aveva messo un po', ma l'aveva capito.
E in quel momento voleva solo sistemare le cose e stare con lei.

— Lea? — la chiamò sfiorandole una spalla.

Leanne si ritrasse furiosa.

— Che vuoi? — sbottò senza guardarlo neanche in faccia.

— Solo parlare con te. —

— Be', io avevo capito che volessi evitarmi, non parlarmi. E se questo è il modo con cui stai cercando di farlo, non ti sta riuscendo benissimo. —

Il rosso abbassò lo sguardo, annuendo.
— Hai ragione. Ma se mi ascolti adesso, e tu lo vorrai ancora, non mi vedrai mai più. Promesso. —

Tacquero per qualche secondo, poi, Lea si decise ad alzare la testa e fissare i suoi occhi lucidi su di lui.

— Avanti: hai un minuto. —

***

— Frederick Weasley! Ti vuoi fermare un attimo, per favore? — urlò Hermione disperata.

Fred si voltò di scatto, furioso come non mai.
— Cosa vuoi? Ti ho detto di lasciarmi in pace! —

Riprese a camminare, ma si fermò ancora una volta quando sentì dire: — Dio, ti comporti come un bambino di cinque anni! —

Il rosso prese un respiro profondo e, dopo averci pensato qualche minuto, fece dietrofront e con sorpresa della riccia la trascinò nella Stanza delle Necessità, apparsa sulla parete pochi secondi prima.

— Ma che ti prende, si può sapere? Ti sembra normale accusarmi di qualcosa senza informarmi di cosa precisamente? — urlò Hermione, furiosa anche lei.

— Io non mi comporto come un bambino di cinque anni! — esordì l'altro.

Hermione fece una piccola risata.
— È tutto quello che hai da dirmi? Se vuoi essere considerato un "adulto" dimostralo perché non sei molto convincente! —

Il petto di Fred si alzava e abbassava velocemente, fino a quando tornò regolare. — Perché l'hai fatto? — chiese più calmo, ma ancora nervoso.

— È questo il punto: non so cosa ho fatto! Non lo so davvero! E mi ferisce il fatto che tu e George mi abbiate incolpata ancora prima di chiedermelo! —

Hermione si accasciò su una sedia lì vicino.
E scoppiò a piangere. Fred chiuse gli occhi per un attimo, poi le si avvicinò.

— Ci sono delle voci... —

— Questo l'avevo capito! — sbottò l'altra.

— Su Susan. Messe in giro da te. —

La riccia alzò lo sguardo e lo guardò a bocca aperta. Era davvero sconvolta.

— E cosa avrei detto di Susan, si può sapere? — chiese con ironia, asciugandosi le lacrime sulle guance.

— Che mi tradisce. Di continuo, e con molti ragazzi per giunta — Fred soffocava quelle parole che evidentemente gli facevano male.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora