Ti appartengo.
In un modo estraneo a qualsiasi macchinazione artificiale, io ti appartengo. Sono e sarò tua.
Mi appartenevi.
Mi appartieni.
Ogni volta che il tuo sguardo incontrava il mio, ogni volta che le nostre risate si fondevano sovrapponendosi, ogni volta che le nostre mani si aggrovigliavano come rampicanti su un muro, il tuo nome è impresso, marchio indelebile sottopelle.
Il mondo ha smesso di girare.
Vorrei averti ora, vorrei poter camminare con la testa sulla tua spalla, vorrei ascoltare il battito del tuo cuore che viaggia in sincrono con il mio, creando la musica più bella che orecchie umane abbiano mai avuto il privilegio di udire.
Vorrei fermarmi ora, con il tuo odore ancora impresso in mente, il sorriso ancora fresco sulle labbra, la sensazione delle tue braccia avvolte attorno a me.
Ora che rimani sospesa, che non posso toccarti, averti, dirti quanto ti amo. Vorrei averti qui e dirti che non riesco più a vivere senza di te. La mia non è vita. Sopravvivo, forse.
Scrivo, scrivo di te.
Interminabili, sciocche righe scontate dove non si dice niente, eppure c'è scritto tutto, tutto. Ma infondo perché scrivo? Tu non potrai mai leggere nulla. Hai deciso di abbandonarmi una notte di dicembre. Sei andata via, lontana da me.
Ricordi quella notte di fine Novembre? Pioveva dolcemente come se la musica scivolasse dal cielo.
Quelle gocce sembravano note, un atmosfera decisamente romantica, io e te, dopo aver fatto l'amore, restammo abbracciate dandoci dei baci appassionati, le nostre mani intrecciate e una promessa sussurrata da parte tua con una affettuosità indescrivibile.
«Tesoro» mi dicesti «qualsiasi cosa succederà, sappi che ti sarò sempre vicina, mi sento una donna davvero amata e non potrei vivere senza di te! »
Ti strinsi forte, anzi, ancora più forte convinta che il nostro amore sarebbe stato eterno.
Mi spieghi adesso come faccio a vivere io senza di te?
Non vivo.
A pezzi.
Sono a pezzi.
Tutto qui.
Sono come un puzzle con dei buchi qua e là, di pezzi che un bambino ha perso giocandoci anni prima, altri che sono andati bruciati per sbaglio, altri ancora a cui è caduto qualcosa sopra e sono stati buttati perché completamente irriconoscibili. E alla fine il puzzle è sempre lo stesso che era all'inizio, l'immagine nel suo complesso si può ancora riconoscere, ma non è più bello com'era stato un tempo.
Io sono così. La vita mi ha fatta a pezzi decidendo di strapparti via da me."Carmen, devi salire sul palco. I tuoi fan ti aspettano." Annuncia la voce alle mie spalle. Abbasso lo sguardo sul foglio ricoperto da inutili parole e lacrime e sospiro.
"Devo finire di scrivere."
"I tuoi fan ti aspettano, non puoi fare così." Giovanni si avvicina a me.
"Faccio quello che mi pare." Sussurro continuando a guardare il foglio "Loro capiranno."
"Credo che siano stati fin troppo comprensivi con te. Questa sera gli dirai addio e vuoi farli aspettare ancora?"
"Qualche minuto non cambierà la loro vita."
"Neanche la tua."
"La mia non è vita." Scuoto la testa e mi alzo in piedi, guardo finalmente Giovanni.
"Per quanto ancora continuerai così? Stai mandando in fumo la tua vita, stai rinunciando alla tua carriera, ti stai isolando e stai facendo soffrire tutte le persone che ti amano. Lauren non sarebbe felice di questo, lei non vorreb..."
"Lei non vorrebbe cosa? Lei non è qui. Che cosa ne sapete voi di cosa vorrebbe Lauren? Fate tutti i grandi a parlare e tirarla in mezzo. Cosa pensate di ottenere? Lauren non è qui, cazzo. Lei è...mi è stata strappata via da quel fottuto bastardo che ha causato quel dannato incidente. Io dovevo essere con lei, dovevo essere su quella macchina. Dovevo morire con lei e tutto avrebbe avuto più senso." Vomito quelle parole completamente in lacrime, non avevo mai detto quelle cose ad alta voce ma infondo sono la pura verità, dovevo andare via con lei. Da circa un anno, da quando Lauren non c'è più, non sono più la stessa persona.
Giovanni scuote la testa.
"Quando vuoi puoi salire sul palco."
Esce dal mio camerino chiudendosi la porta alle sue spalle.
Dopo circa un'ora di ritardo il concerto inizia, canto con l'anima e mi dono completamente al mio pubblico. Arriva il momento dell'ultima canzone, sospiro e mi avvicino al microfono.
"Siamo arrivati alla fine, ragazzi. Grazie a tutti di essere qui. Grazie per tutto quello che avete fatto per me, mi dispiace dovervi abbandonare così ma non riesco più a salire su un dannato palco da quando lei non c'è più. Lei c'è semlre stata. Lei era la mia forza. Lei era sempre lì" indicai la prima fila. "Ad incoraggiarmi, quando ero agitata mi bastava guardare nella sua direzione e tutto passava. Adesso, guardo quel posto e non vedere lei è troppo per me. Perdonatemi se sono una persona debole. Vi meritate altro. Vi saluto così, vi saluto con una canzone dedicata a lei."
La base parte dopo pochi secondi."Avrò cura del tuo ricordo
Il mio riparo se crolla il mondo
Quando gira tutto e non afferro niente"
Occhi chiusi. Mi manchi così tanto, Lauren."E un posto non c’è
Io ti sento da qualche parte
Ma ti perdo continuamente
Ho buttato scarpe per i troppi passi
E un posto non c’è"
Scendo giù, tra la mia gente. Un'ultima volta."Ma tu me l’hai promesso
Che ci sarà un ritorno
Dove sei, dove sei?
Me lo chiedo da sempreTu ci sarai per sempre
Oltre le nuvole
Se parlo al cielo, io parlo con te
Che mi capivi sempre
Perché eravamo noi
Tutto è sbagliato lontano da teÈ il tuo nome che batte il tempo
Non c’è niente che duri tanto
Ho un appuntamento con il tuo sorriso
Ma il posto qual è
Mi devi ancora un giorno
Almeno dammi un segno
Dove sei, dove sei?
Che mi manchi da sempre"Torno sul palco. Le lacrime continuano a scorrere e quasi fatico a cantare ma non smetto. È per te questa canzone, Lauren.
"Sono troppe le paure e i segreti che non sai
Riuscirò a tirarti fuori dai miei sogni prima o poi
E abbracciarti forte un’altra volta, solo un altra volta
Dove sei, dove sei?"
Dove sei, amore mio? Vorrei tanto stringerti tra le mie braccia per un'ultima volta.
Il mio sguardo, come attratto da una calamita, cade sul posto in prima fila tanto amato da Lauren.
Il mio cuore perde un battito.
Due.
Tre.
Quattro.
Chiudo gli occhi e li apro.
Lei è lì.
Con il suo solito sorriso, il sorriso che tanto amo. Il sorriso che mi faceva ad ogni concerto.
"Ma ci sarai per sempre
Oltre le nuvole
L'arcobaleno mi parla di te
Dove sei, dove sei?
Dove sei, dove sei?
Dove sei?"
Succede tutto in un attimo. Sorrido. Scendo di nuovo dal palco ma questa volta per raggiungere l'amore della mia vita. Lauren non è più in prima fila. Mi guardo intorno confusa. Ho immaginato tutto? E in un attimo la sento vicina, sento il mio corpo andare quasi in fiamme. I brividi.
Poi un sussurro.
"Io ci sarò per sempre."
Brivido.
Resto immobile.
Smetto di cantare.
Il pubblico esplode in un applauso.
Io tremo.
Adesso sono davvero sicura.
Lei ci sarà per sempre.
"Ti amo, Lauren."
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Non uccidetemi🙏
Stavo ascoltando la canzone di Federica Carta quando ho scritto questa Shot. Avevo bisogno di farlo, io voglio credere che le persone che non ci sono più ci stanno lo stesso vicino in qualche modo...magari in un soffio di vento, in un brivido, in un sussurro loro ci sono e ci saranno per sempre.
Buona lettura.
Vi amo😘