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L'odore familiare dei pancakes aveva sostituito quello di chiuso che aveva sentito il giorno prima, così che  una volta arrivato in cucina non fu stupito di trovare sua madre ai fornelli intenta a prepararli.
"Buongiorno Mà"disse con la voce ancora impastata dal sonno, andandosi a sedere dall'altro lato della grande isola .
"Buongiorno tesoro" le rispose la donna con un sorriso sincero "sto facendo i pancakes " aggiunse in modo ovvio.
Jake le sorrise: sua madre era una donna molto attenta ,premurosa, a volte fastidiosa perchè troppo apprensiva ma quale madre non lo è? Stava provando in ogni modo di ricreare un'atmosfera familiare in quella nuova casa, in quella nuova vita, cercando di portare avanti le tradizioni che avevano anche Londra e Jake le era grato per il suo tentativo. Ma Clffville non era Londra, e non sarebbero stati di certo due pancakes a cambiare la situazione.
"Cosa farai oggi tesoro?" le chiese di nuovo la donna , mentre preparava un piatto con i dolci da servirgli
"Beh, vediamo..potrei chiamare i miei amici per andare da qualche parte, ah no! Io non ho amici qui..oppure potrei prendere la metro ed andare in centro per visitare un pò ma...ah no! Non c'è la metro in questo posto dimenticato da..."
"Jake..." lo ammonì sua madre "lo so che non è semplice, pensi che per me lo sia? Ma tu sei giovane , bello e simpatico. Ti basterà andare un pò in giro per fare conoscenza. 
Fidati di me: sii più positivo, magari questa città riuscirà a stupirti"
" Se lo dici tu.." rispose scocciato, mentre addentava uno di quei fantastici pancakes preparati appositamente per lui .
" Buongiorno cara" disse suo padre entrando in cucina ed andando a baciare la fronte della moglie in maniera affettuosa " Buongiorno anche a te" disse con tono piu freddo rivolgendosi al figlio ancora seduto attorno all'isola " Vedo che nonostante l'età non hai perso ancora il vizio di lamentarti come un bambino , forse dovrei trovarti un posto nel mio ristorante , magari un pò di duro lavoro ti farà dimenticare i tuoi futili problemi.." sindacò duro 
" Max!" Lo riprese la moglie
" Tranquilla mamma, ormai sono abituato ai suoi giudizi taglienti" disse il ragazzo, puntando i suoi occhi scuri in quelli chiari del padre " io esco, non aspettatemi " terminò lanciando uno sguardo amorevole alla madre ,prima di andar via da quella casa il più in fretta possibile.
Sbattè la porta di casa come un quindicenne in piena ribellione solo per il gusto di contrariare suo padre ancora una volta,e si incamminò con poca convinzione verso la strada che sapeva lo avrebbe condotto alla spiaggia.
Arrivò a destinazione in pochi minuti : il sole era alto nel cielo e riscaldava la sua pelle color cappuccino donandogli una piacevole sensazione di calore, il mare davanti a lui era leggermente agitato tanto che tra le onde riusciva a scorgere alcuni temerari che si prodigavano con il kitesurfing.
Si avvicinò il più possibile alla riva, ripose le scarpe in un angolo e si tolse la maglietta restando con addosso solo un pantaloncino blu da cui estrasse il cellulare . Vi trovò diverse chiamate perse di sua madre, probabilmente preoccupata per la sua uscita di scena ed alcuni messaggi.Li aprì senza indugio : uno era proprio della donna , si scusava per il comportamento di suo padre e lo invitava a cerare di comprendere il punto di vista del padre, ma Jake si era ampiamente rotto di sottostare alla visione della vita dell'uomo che lo aveva cresciuto, quindi senza indugiare lo cancellò.
Fu un altro messaggio a catturare la sua attenzione: era di Bryan.
Cercò di leggerne l'anteprima per scorgere almeno una parte del contenuto ma l'incipit "Ciao Jake, ho deciso di scriverti solo adesso.." non aveva fatto che stuzzicare ancora di più la sua curiosità, così senza troppi problemi lo aprì, consapevole che quel messaggio gli avrebbe, in un modo o nell'altro ,cambiato la giornata.


" Ciao Jake,
ho deciso di scriverti solo adesso
 perchè ci sono cose che vanno dette e fatte in tempi ben precisi.
Questo è il mio momento.
Sei partito,
oddio anche scriverlo mi sembra così assurdo e così surreale,
ma è quello che è successo.
Voglio però dirti che questo per me non cambierà le cose :
ci tengo a te, ci tengo a noi, e non saranno 3 o 4 ore di viaggio a fermarmi.
Ci sarò, come ci sono sempre stato, finchè me ne darai l'opportunità"

Il messaggio di Bryan lo spiazzò.
Era il messaggio di un amico che voleva esserci, in qualsiasi modo ed in qualsiasi veste e che non l'avrebbe abbandonato.
Ma lui? Lui cosa era pronto a fare per Bryan?
Quel messaggio però era arrivato nel momento giusto : aveva proprio bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarsi .Fu proprio per questo che decise di non rispondere ma di chiamarlo direttamente .
Fece giusto in tempo a premere il tasto verde della cornetta quando venne colpito sulla schiena da un pallone. 
"Ma che porco..!" 
Si girò di scatto pronto ad inveire contro chi lo aveva disturbato, pronto a sfogare tutta la sua frustrazione accumulata in quei giorni contro il povero malcapitato di turno, quando vide un ragazzo dai ricci capelli color dell'oro correre verso la sua direzione con un ampio sorriso ad illuminargli il volto.
Restò immobile,quasi rapito,tanto da dimenticare che la sua chiamata stava continuando.
"Oddio scusami tanto! Non volevamo colpirti!" disse il ragazzo dai biondi capelli, una volta giunto al suo cospetto "Ma c'è Tony che è pessimo con i piedi" continuò indicando un gruppo di tre ragazzi che guardavano verso di loro con fare divertito "Ehi ma sei nuovo ?" azzardò ancora il ragazzo.
Solo in quel momento Jake si rese conto che il biondo stava parlando con lui : era rimasto affascinato dal suo viso angelico, dai suoi occhi azzurro cielo e dal suo fisico asciutto ma muscoloso.
"Ehm.. si, mi sono trasferito ieri con la mia famiglia"
"Benvenuto a CLiffville , io sono Marc" 
"Piacere, io sono Jake" rispose ,allungando anch'egli la mano per stringere quella bianca del ragazzo. Si incantò a guardarne i colori così differenti ma così complementari.
"Ti va di unirti a noi Jake?" gli chiese Marc, con uno sguardo speranzoso
"Perchè no, ma credo che Tony in confronto a me possa essere considerato  David Beckham"
Marc rise, lasciando intravedere tra la sua dentatura perfetta , un piercing sulla lingua che sorprese piacevolmente Jake, indubbiamente attratto da questo ragazzo tanto bello quanto socievole.
Posò il telefono nella tasca e raccolse le sue cose per dirigersi con Marc verso il resto del gruppo.
Non si rese conto che la chiamata era ormai terminata.
Non seppe neanche che Bryan, da Londra, aveva risposto prima di attaccare sconsolato.



***

Scusate la lunghezza del capitolo ma, la storia è all'inizio e devo far capre alcune dinamiche :)Spero vi piaccia A presto

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 26, 2018 ⏰

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