Ark_Gabriel_Jackson
DamaDiGhiaccio
fiumidiinchiostro"Il nostro Neville ora dimostrerà che cosa accade a chiunque sia cosí sciocco da continuare ad opporsi a me" Sembrava un serpente smanioso di prede. Un guizzo della bacchetta e Neville prese fuoco.
Le urla del sogno si sovrapposero a quelle della realtà e Neville scattó seduto sul letto. Si guardó intorno con fare paranoico poi, calmatosi, poggió la schiena alla testiera del letto rilassando i muscoli.
Ogni notte quella voce si faceva sempre piú vicina come se ad ogni incubo Voldemort sprofondasse in lui, sempre piú giú. E ad ogni risveglio si risentiva quel bambino sbadato che non riusciva a tenersi un rospo, tornava il piccolo che tremava sotto lo sguardo del professore di pozioni.
Si alzó dal letto, era deciso a stare meglio! Si sarebbe fatto una doccia calda e sarebbe rimasto sotto al getto d'acqua minimo un'ora!Ne aveva persi talmenre tanti...Fred, Remus, Thonks...gli mancavano tutti, ogni giorno sentiva il vuoto che lasciava ognuno di loro nel Mondo Magico. George non si vedeva ormai da giorni e il piccolo Teddy piangeva sempre...voleva la mamma. Sentiva persino la mancanza di quel portaombrelli a forma di zampa su cui Thonks inciampava continuamente.
E mentre l'acqua si mischiava alle sue lacrime salate, Neville tornó tra le urla della Battaglia di Hogwarts. Avrebbe tanto voluto continuare a provare la stessa adrenalina e lo stesso coraggio che lo avevano spinto ad uccidere Nagini. Ma il timore e la sbadataggine erano tornati subito. E, quando la leale Corvonero era passata a salutarlo lui si era limitato a sorriderle cercando di non inciampare. Non ci era riuscito nemmeno quella volta.
Uscí dalla doccia.Si chiuse alle spalle la porta della sua stanza al Ghirigoro. Stavano cercando di ricostruire Diagon Alley il piú velocemente possibile e lui era intenzionato ad aiutare.
Il cielo di Londra era tetro e ricoperto di nuvole mentre soffiava una brezza che riusciva a portare via la paura dei maghi. Ma non i ricordi. E nemmeno il dolore. La guerra era finita ma si era portata dietro troppe persone. Il Mondo Magico era in lutto.
Neville entró nel negozio di Ollivander che, lentamente, aveva cominciato a riprendere la sua forma originale. Qualche mago era già a lavoro, con le bacchette alzate zampillanti di magia.
"Neville!"
Una voce sognante lo fece voltare, Luna Lovegood era davanti a lui, pronta a dare una mano.I suoi occhi riuscivano a risplendere anche immersi nel buio di quei giorni. Sembrava un angelo con lunghi capelli biondi.
Sorrise, e Neville ebbe seriamente bisogno della sua vecchia Ricordella, perchè aveva scordato ogni cosa! Rimase impalato a fissare la ragazza che aveva assunto un'espressione stranita senza mai perdere il sorriso celestiale:"Ti è entrato un Nargillo nell'orecchio?"
Neville si riscosse balbettando:"No, ma tu cosa ci fai qui? Pensavo stessi ricostruendo la scuola con gli altri." Luna alzó la bacchetta riassemblando i vetri di una finestra. "Sono tornata ieri sera." Neville mise negli scaffali una pila di bacchette:
"Come sta Ron?"
"Non si è ancora ripreso completamente, ma sta migliorando, soprattutto grazie ad Hermione." Luna si volta a guardarlo cinguettando:"Sono carinissimi!"Neville la guardó ammirando la determinazione di quella ragazza fatta di sogni.
Era determinata a sorridere.
Era determinata a portare briciole di felicità.
Era determinata a eliminare Lord Voldemort dalla memoria di ogni mago.Ma era solo un altro dei suoi tanti sogni...e Luna lo sapeva, ma non per questo avrebbe smesso di sorridere.
"Anche tu sei carinissima" Neville non seppe mai dove riuscí a raccogliere il coraggio necessario, ma non si pentí mai di averlo trovato, nemmeno adesso, nonostante l'ansia e le gambe molli.
La vide arrivare e il peso sullo stomaco scomparve mentre il suo angelo lo affiancava, le prese la mano, si sedettero entrambi al cospetto del prete. Neville aveva paura e gli sudavano le mani, sarebbe dovuto cambiare tutto e non sapeva se in meglio o in peggio.
Uscirono dalla chiesa sotto braccio e lui inciampó nel suo stesso smoking notando gli orecchini a forma di ravanello che pendevano dalle orecchie della sua Luna.
Niente sarebbe mai cambiato.
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Come scritto in descrizione la one-shot partecipa all'edizione "In questi diciannove anni" indetta da HPItalianCommunity.
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Lo sfigato che divenne eroe •||Nuna||•
Short StoryNeville si era sentito coraggioso, impavido. Nel momento in cui aveve colpito Nagini con la spada di Godric si era sentito per la prima volta un vero Grifondoro. Aveva sempre pensato che il Cappello Parlante si fosse sbagliato, poi aveva impugnato...