Ognuno di noi ha una storia, e questa storia credo debba essere raccontata. È difficile, più che altro è complicato spiegare ogni singola cosa, ma forse questo può essere d'aiuto per qualcuno. Penso sempre al fatto che non bisogna mai vergognarsi di essere se stessi, divertenti o noiosi che siamo, ognuno deve conoscerci realmente, senza indossare maschere. Non preoccuparti se qualcuno la pensa diversamente da te, è normale, è giusto o sbagliato, dipende. Tutto segue un filo, e quando questo filo si rompe, tutto magicamente cambia. Un pò come le parole in un'amicizia, se essa è vera, le parole hanno un significato, altrimenti sono solo messe a caso per il semplice gusto di compiacerti. E questo credo sia una delle cose più pietose in assoluto. Ma il punto non è questo. Il punto sono le parole. A volte ti fanno bene, mentre altre volte ti lacerano nel profondo come la lama di un coltello. Sembra esagerato dire così, ma fidati non lo è affatto. I complimenti te li sanno fare tutti, le belle parole sanno dirtele tutti, ma sta a te capire chi te le dice veramente e chi per il gusto di dirtele. Così come quando ti insultano, sta a te capire chi lo fa per gioco come presa in giro e chi invece lo fa per farti del male e ferirti come una pallottola che ti attraversa, perchè si sa le parole fanno più male delle mani. Hai mai provato questa sensazione? Stare le ore a chiederti perchè la gente ti giudica senza un motivo valido? Perchè la gente ti giudica? Bella domanda, me lo sono chiesto mille volte anche io, ogni volta che sono stato giudicato, ma non mi sono mai dato una risposta. A tal proposito, forse dovrei presentarmi, ma la cosa non cambierebbe più di tanto, però da adesso in poi mi firmo col nome Ian, così tanto per darmi una piccola identità. Allora sono Ian, e ho 16 anni compiuti da qualche mese, e sto per raccontarvi parte della mia storia. Non so bene da dove iniziare perchè è difficile parlare delle proprie cose, delle cose personali che non sai come dire per non risultare imbarazzante o troppo permaloso. Si esatto, troppo permaloso, perchè il più delle volte le parole mi hanno ferito in qualche modo, e per non sembrare uno che se la prende subito sul personale ho sempre fatto finta di ridere. Questo è un altro punto della mia storia. La prendo spesso sul personale perchè dò molto peso alle parole che uno dice. Sbaglio e lo so, ma fa parte di me, è una mia caratteristica interiore che di certo non posso cambiare, quel che fa parte di te resta per sempre tuo. Puoi provare a liberartene in qualche modo, ma difficilmente ci riuscirai. Io però ci sono riuscito. Ad esempio prima ero molto ma molto paranoico, i problemi me li facevo per tutto, ma da quando mi resi conto che così facendo rischiavo di perdere un amico, decisi di cambiare, e dopo un pò di tempo imparai a controllarmi e a considerarmi una persona normale. L'ho vista come una vittoria dopo una lunga battaglia col mio modo - sbagliato - di essere.
Essere dei pesci non è affatto semplice, anzi, tutto il contrario. In certi casi sembra che i fatti accadono solamente a te, che sei solo tu a vivere determinate esperienze, il più delle volte brutte perchè, se sei dei pesci, la maggior parte delle cose le vedi con negatività, altro punto a sfavore per me e per tutti quelli come me. Cambierei volentieri carattere per essere un tipo più estroverso, per sentirmi più libero dentro anzichè sentirmi come chiuso in una gabbia. È terribile, delle volte è una cosa al dir poco orribile. Ho avuto molte crisi nervose, pianti isterici e momenti di follia per il fatto che non ho mai accettato realmente il mio carattere strano e problematico. Un'altra cosa che mi sono sempre chiesto è se le persone sono in grado, come me, di mettersi nei panni di qualcun'altro e provare le loro stesse sensazioni, immedesimarsi nelle differenze e nelle aspettative di ognuno, queste forse sono caratteristiche che mi considero speciali e particolari. Non dò mai niente per superficiale e per scontato, analizzo sempre tutto, a volte anche parola per parola.NICOLAS:
Ei raga come va? Sono nuovo e questa è la mia prima storia. Che ve ne pare come primo capitolo?
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WORDS KILL
General Fiction«Quando sono entrata in rehab ho capito che, in fondo, molti sapevano dei miei problemi. Nasconderli sarebbe stato stupido ed inutile perché così ho pensato che parlarne apertamente sarebbe stato meglio. E quando ho iniziato a parlare ho realizzato...