Capitolo 46. Fare le valigie.

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Alzo lo sguardo per riguardare l'orologio e mi rendo conto che sono passate solo sei minuti dall'ultima volta che l'ho osservato, troppe e infinite volte.

Le mie orecchie non fanno altro che sentire il "tic tac" dello strumento che fornisce l'ora e poi il più totale silenzio.

Sono passate molte ore da quando Federico è andato via, nove per l'esattezza.
Lo sto aspettando ritornare, e vorrei ancora continuare a farlo, ma la stanchezza si fa sentire e il sonno aumentare sempre più.

Mi chiedo perché ancora non abbia fatto rientro a casa. Cosa aspetta per farlo? Fino a qualche minuto fa, non avrei osato pensare se gli fosse accaduto qualcosa, mentre adesso nella mia testa questo pensiero inizia a rimbombare molto spesso.

Sono tanti i messaggi inviati sul suo cellulare e tante le chiamate che non sono state risposte, che poi sono state riattaccate sentendo quella stupida e fastidiosa segreteria.

Scuoto la testa e decido di posare il mio libro, poggiandolo sul comodino accanto al letto, non avendo la minima concentrazione per leggerlo.

Esco da sotto le lenzuola e mi affretto ad indossare le ciabatte, raggiungendo veloce la cucina per bere un bicchiere d'acqua. Estraggo dal frigo la bottiglia e dalla credenza cerco di individuare un bicchiere, dopo averlo trovato verso l'acqua all'interno.

Trasalisco sentendo la serratura della porta d'ingresso far rumore e capisco che Federico sta facendo il suo rientro; da subito il mio cuore inizia a tamburellare all'intero della sua gabbia toracica.

Delle risate, non molto chiare ma, stridule iniziano ad irrompere nei miei timpani e il mio respiro si blocca di colpo; per favore, non voglio che si realizzi quello che sto pensando, non può essere.

Con lentezza mi avvicino al corridoio, abbandonando la cucina, e immediatamente mi collego all'ingresso. Federico irrompe in casa aprendo la porta di scatto ed ecco che le risate si fanno ben chiare.

È lui, assieme ad un'altra ragazza che la tiene ben salda al suo corpo. Entrambi si accorgono della mia presenza, dopo che il biondino abbia acceso la luce, e credo che nessuno dei due riesca a capire della mia figura qui, sopratutto la ragazza.

Tempestivamente capisco che entrambi sono sbronzi e un senso di disgusto, ribrezzo e fastidio mi colpisce in fondo all'anima, e sento il cuore lacerarsi di fronte a questo momento.

-È tua sorella?- commenta la ragazza mora tra una risata, facendo cessare il buon umore in Federico che sembra rendersi conto, finalmente, della situazione.

Una lacrima mi sfugge dall'occhio destro, iniziando la sua corsa sul viso, per poi essere seguita da altre lacrime ancora.

-Eh- cerca di parlare Rossi, avanzando verso di me con una camminatura instabile- Chantal!-

Mi scanzo dal posto, per un pelo, prima che lui possa toccarmi e un aria opprimente mi invade le narici, sentendo la puzza dell'alcol che ha ingerito.

-Che fai? Ti allontani da me?- parla con parole poco scandite.

-Non mi toccare.- sbraito tra i singhiozzi- Mi fai schifo, non voglio più avere a che fare con te.- gli tiro un oggetto a me vicino, mancando di mira, e corro verso la camera da letto.

Arrivata davanti all'armadio estraggo la mia valigia e tutto quello che mi appartiene. Mi cambio di vestiti, essendo in pigiama, e mi siedo sul letto per indossare le scarpe.

Un singhiozzo fuori controllo emette il suo suono nella camera e reprimo ancora una volta la voglia di piangere, fallendo all'ennesimo tentativo.

Alzo la testa di colpo sentendo Federico entrare e gli lancio uno sguardo fulmineo.

-Chantal, che fa la tua valigia fuori?- la indica con un dito e si avvicina ad essa. Cerca di alzarla dal pavimento ma ogni gesto che compie fallisce, non avendo la forza.

Mi asciugo le lacrime e indosso il mio cappotto, per poi avvicinarmi a Federico che continua ancora, senza risultati, ad infilare la valigia nell'armadio. Gliela strappo dalle mani e l'appoggio sul letto, infilando le mie ultime cose.

-Dove pensi di andare? Sei sola, Chantal, il tuo posto è qui con me!- mi giro di scatto verso di lui, sentendolo parlare, e gli punto un dito contro.

-Con te? Mi hai lasciata da sola fino ad adesso, e sei ritornato a casa in compagnia di una ragazza, mentre io ero in pensiero per te.- urlo- Sei andato a rimorchiare, e adesso hai il coraggio di dirmi che il mio posto è qui con te? Con quale neurone fallito hai cercato di portatela a casa, con me presente, e con quale intenzione?- sbotto di brutto.

Rinizio a piangere se penso che le sue intenzioni fossero e/o sono di portarsi a letto la ragazza e afferro la mia valigia, uscendo dalla camera da letto.

Raggiungo il soggiorno, in lacrime, e il mio sguardo in automatico si posa sulla figura della mora, messa in intimo sul divano. Lei alza il viso per guardarmi, dopo aver sentito i miei passi, e scoppia a ridere.

-Ah, sei tu?! Pensavo fosse il biondo...- mi giro di spalle lasciandola parlare e arrivo sulla soglia del portone, però mi blocco sentendo alle mie spalle parlare il mio fidanzato.

-Chantal, ti prego, non farmi stare in pensiero. Dove vai?- lo trafiggo con gli occhi e sento la rabbia ribollire in me.

-Tu non stare in pensiero per me, proprio come non l'hai fatto prima.- apro la porta e un freddo pungente mi colpisce rapidamente.

Federico mi trattiene da un polso e faccio per aprire bocca, ma la richiudo quando la mora ci raggiunge e si butta tra le sue braccia.

Mi libero facilmente dal suo contatto con il mio e corro via, sentendo le ruote della valigia far rumore.

Gli occhi iniziano nuovamente a lacrimare e con fatica mi concentro sulla visuale della strada che sto per fare; Sono delusa, credevo che Federico potesse essere la persona giusta per me, e invece questo suo comportamento non ha fatto altro che spezzarmi il cuore.

Mi sento ferita, molto, come ha potuto farmi questo?

Vorrei solo chiudere gli occhi e ritrovarmi in un brutto sogno.

Spazio autrice:

Ciao ragazze, ecco il capitolo. Spero sia di vostro gradimento e fatemi sapere se è apprezzato da voi e cosa ne pensate.
Un bacio. ❤

Accanto A Te- Federico Rossi|| Benji E FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora