Capitolo 48. Indifferenza.

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Leggete lo spazio autrice a fine capitolo, grazie. 🙏🏼

Chantal's pov.

La sveglia è un incubo. Emette il suo "drin" interrompendo: lo stato di riposo, il recupero di energia e lo stato di riposo fisico e psichico; ma non per me, ormai sveglia da lunghissime ore.

Sembrano passati mesi dal mio ultimo riposo, o anni dall'ultima volta che abbia toccato un letto e un cuscino su cui poggiare la testa, e invece sono passati solo tre giorni.

Tre giorni di speranze e aspettative, di lacrime e tristezza. Tre giorni passati senza di lui, senza un suo bacio e un abbraccio, senza una sua risata e una sua parola, senza vedere il suo splendido viso che mi ammaliava; sto così male senza Federico.

Oggi rieccomi a scuola, con nessuna voglia di affrontare la giornata e con poco coraggio. Mi sono precipitata in classe, una volta passato il cancello pochissimi minuti fa, passando inosservata di fronte gli allievi della scuola, e mi va assolutamente benissimo. Non avrei voglia di parlare con nessuno; non mi sono fermata nemmeno con Annabelle e Benjamin per salutarli e parlare con loro, come era mio solito fare.

I miei amici hanno trascorso questi giorni con me, anche se io non avrei voluto dato che sono stata un lamento continuo, ma non mi hanno lasciato da sola un attimo.

Annabelle poggia il suo zaino sul banco e occupa il posto accanto al mio.

- Tesoro, so che è una domanda sciocca e scontata, ma come stai?- le rivolgo il mio sguardo e scuoto la testa.

-Non è una domanda sciocca, Anna, so quanto sei preoccupata per me, ma sto malissimo.- odio ammettere il mio dolore, ma è evidente, non posso nasconderlo.

- Ti si legge in faccia, amica mia, che ti è successo qualcosa.- alzo gli occhi al cielo alle sue parole e, anche se mi da fastidio, non posso darle torto.

Odio che quel ragazzo biondo non si sia fatto avanti, nel parlare della situazione che ha creato lui stesso e non sapere di cosa ne sarà del nostro rapporto. Le giornate passano come se niente fosse accaduto tra di noi e questo mi ferisce più di tutto.

La classe inizia a riempirsi e non riesco a sopportare lo sguardo insistente dei miei compagni, su di me, studiandone ogni minimo cambiamento di espressione, mentre dialogo con Annabelle.

-Adesso stanno iniziando a scocciarmi!- parlo in modo che possa sentirmi solo la mia migliore amica, mentre osservo la classe con la coda dell'occhio.

-Ci penso io.- la rossa si volta furiosa verso alcune compagne, che bisbigliano tra loro- Beh, che avete da guardare?- le ragazze scrollano le spalle e poi si voltano dall'altro lato, continuando a bisbigliare ancora, come se io non le sentissi.

Thomas fa il suo ingresso in classe e, dopo che abbia posato lo sguardo sul mio posto, si precipita davanti il mio banco.

- Chantal, era l'ora che ti facessi vedere!- sputa nervoso- Ti aspettavo quel pomeriggio, per il compito di chimica, e a scuola non ti sei più presentata, nemmeno quell'essere umano del tuo fidanzato, l'ho cercato per chiedergli di te e sembra essere morto anche lui.-

Da quello che Thomas racconta, capisco che anche Federico, come me, non ha più frequentato la scuola. Non si è presentato alle lezioni, che fine avrà fatto? Come starà?

Pensando nuovamente a lui sento lo stomaco muoversi sotto sopra, sarà per la paura, sarà per il nervosismo, o per il male che mi sta facendo, per il disinteresse verso i miei confronti, o per semplice paura di perderlo ogni giorno di più.

-Hai ragione, sono stata poco bene.- spiego, tagliando corto, e reprimendo la voglia di piangere pensando a tutto ciò.

-Va bene, mancano solo quattro giorni alla consegna del compito e ci tengo a fare una bella figura. Ci vediamo questo pomeriggio a casa mia, nell'ora esatta in cui siamo rimasti l'altro giorno. Questa volta cerca di presentarti.- si volta di spalle, e senza darmi il tempo di rispondere, va a sedersi al suo posto.

*

La campanella, che sancisce la fine delle lezioni, emette il suo suono facendo precipitare gli allievi fuori dalla classe, trovandoci in molti all'entrata della scuola.

Mi siedo sul muretto con Annabelle, aspettando che arrivi Benjamin, per poi andare a casa.

Sto cercando di individuarlo tra la folla, di vedere e incontrare i suoi pozzi azzurri, sperare ancora una volta che possa parlare con me e di sentire ancora la sua voce.

Ma niente, di lui non c'è traccia.

-Tesoro, potevi almeno truccarti quest'oggi, i cadaveri hanno più colorito di te.- torno sul pianeta terra alle parole della mia amica e sento scoppiarla in una risata.

Bastano solo queste parole per farmi scoppiare in lacrime.

- Chantal, volevo farti sorridere e non piangere, scusa.- mi abbraccia forte a lei e non smetto di singhiozzare.

Una risata rimbomba nelle mie orecchie e alzo la testa di scatto, per constatare se le mie orecchie hanno sentito bene e per confermare con i miei occhi se è davvero lui.

Vedo Federico con un gruppo di persone, composto sia da ragazze che da ragazzi, e i nostri occhi si incontrano. Ignora le mie lacrime, il mio aspetto a dir poco orrendo, fregandosene di me e andandosene via per il suo cammino.

Non mi aspettavo che questa indifferenza potesse lacerarmi il cuore, più di quanto lo fosse già.

Spazio autrice:

Ciao ragazze, avevo pensato di cambiare la copertina di questa storia, usando un immagine più  recente sul personaggio della storia. Prima di fare questo passo e agendo di testa mia vorrei sapere cosa ne pensate voi, commentate in tanti facendomi sapere il vostro pensiero, e se volete potete mandarmi anche qualche foto che preferite su Federico che vi piacerebbe vedere come copertina di questa storia.
Dopo ciò, vi mando un abbraccio e vi ringrazio. ❤

Accanto A Te- Federico Rossi|| Benji E FedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora